Fonte: Ufficio Stampa Cia Ferrara
Sono diverse le criticità del settore che il governo uscente ha scelto di non affrontare. Ma nel 2013 sarà necessario sostenere l’agricoltura che è colonna portante dell’economia italiana. E’ l’auspicio di Boldrini, presidente di Cia Ferrara, per l’anno appena iniziato
Dopo due annate agrarie difficoltose a causa dell’incertezza economico-politica, non si può fare a meno di elencare tutti quei provvedimenti che non sono stati attuati dal governo uscente e di quelli presi che lo hanno addirittura penalizzato. A fare il punto sulla situazione è Cia Ferrara partendo da alcune parole che le aziende agricole conoscono ormai fin troppo bene: Imu, burocrazia, gasolio, credito, Pac. Un elenco che sintetizza alla perfezione i punti sui quali, a livello governativo ed europeo, si è deciso di non intervenire o di intervenire in modo non incisivo. In alcuni casi, promesse non mantenute. E’ certamente una promessa delusa quella di restituire – come era stato detto a marzo – gli introiti in eccesso, rispetto alle stime iniziali, incassati grazie alla seconda rata dell’Imu. Non è stata, inoltre, alleggerita la burocrazia per le imprese agricole che è, al contrario, aumentata così come i costi per la gestione aziendale. Tra questi ha pesato, nel 2012, l’accatastamento dei fabbricati rurali a carico delle aziende, costrette a pagare fatture di tecnici e oneri catastali. Altro tema caldo quello del gasolio agricolo, aumentato anch’esso per il generale incremento dei carburanti, sul quale non sono state ridotte - come chiesto da più parti - le accise, considerando anche l’anno siccitoso che ha richiesto un’irrigazione straordinaria. Diminuirà, inoltre, a partire dal 2013, il contingente del gasolio agevolato a disposizione delle aziende. Altra criticità non affrontata a livello istituzionale quella della difficoltà di accesso al credito per le aziende, non solo agricole, che senza denaro non sono state capaci di risollevarsi in caso di crisi e tantomeno di investire in sviluppo e innovazione. Ultimo, ma non ultimo nell’ordine di importanza, il tema della Pac dal quale dipende la reale sopravvivenza delle aziende agricole e il ricambio generazionale. La partita a livello europeo deve essere giocata da chi ci governa con la consapevolezza che per l’Italia è fondamentale la suddivisione dei contributi che potrebbe modificare sensibilmente – a seconda che avvenga con i criteri di superficie o di valore produttivo aggiunto – la percentuale di risorse assegnate.
«Non è con sentimento pessimistico e meramente critico che elenchiamo i problemi del settore – spiega Lorenzo Boldrini, presidente di Cia Ferrara – ma per richiamare l’attenzione, in questa fase di campagna elettorale, di chi ci governerà. A loro vorrei ribadire il concetto di agricoltura come bene assolutamente primario. Quando l’andamento economico è positivo – continua Boldrini – la produzione agricola tende a essere considerata un’attività quasi secondaria, si tende a darla per scontata certi che gli agricoltori non faranno mancare il loro impegno. E’, invece, nei momenti di crisi come quello che stiamo vivendo che si riscopre il ruolo primario dell’agricoltura. Da questo non si può prescindere e da qui, anzi, deve partire il prossimo Governo. Io credo – conclude il presidente di Cia Ferrara – che il 2013 sarà ancora un anno difficile ma lo immagino anche come l’anno della svolta e della ripresa. Il momento giusto per associazioni e imprese di ribadire l’importanza dell’agricoltura come primo e fondamentale motore dell’economia e occasione irrinunciabile a livello politico per attuare provvedimenti incisivi e concreti»
sabato 12 gennaio 2013
CIA FERRARA: AGRICOLTURA BENE PRIMARIO
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