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giovedì 10 gennaio 2013

COLDIRETTI: LA NUOVA PRESIDENZA IRLANDESE DELLA U.E. PUNTA AD UN ACCORDO SULLA PAC ENTRO GIUGNO 2013.

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Molti i nodi ancora da sciogliere nel percorso per il futuro della PAC, ma anche per altri importanti argomenti che riguardano imprese e cittadini, dalla salute animale, alla sicurezza alimentare, dalle energie rinnovabili alle risorse genetiche.

Dopo la presidenza cipriota, è iniziato a gennaio 2013, il semestre a guida irlandese del Consiglio dell’Unione Europea, in un momento cruciale per quanto riguarda i negoziati sul futuro della Pac. L’unica priorità agricola della Presidenza è non a caso di giungere ad un accordo politico entro il primo semestre 2013. Tuttavia, il negoziato sulla riforma della Politica agricola comune è condizionato dalla decisione finale sul quadro finanziario pluriennale (Qfp) 2014-2020. Il Consiglio europeo, dopo la riunione interlocutoria di novembre nel corso del quale il Presidente del Consiglio, Van Rompuy, ha presentato delle proposte di modifica del Qfp, tenterà di raggiungere un accordo sulla questione il 7-8 febbraio 2013 (data ancora da confermare). La Presidenza cipriota ha proseguito le discussioni sulla Pac durante il semestre di sua competenza, ma con scarsi risultati. Nella riunione del Consiglio agricoltura del 19 dicembre scorso, ha presentato una relazione sui “progressi” compiuti durante la seconda metà del 2012. I lavori sulla Politica agricola proseguiranno nel corso del primo semestre 2013 con la presidenza irlandese e, se verrà raggiunto l’accordo sul Qfp 2014-2020 entro marzo 2013, si spera di giungere ad un accordo politico nel Consiglio agricoltura del 25 e 26 giugno 2013, riunione che si svolgerà in Lussemburgo. Da parte del Parlamento Europeo, per il 23 e 24 gennaio 2013 è atteso il voto della Comagri sugli emendamenti alle relazioni relative alle proposte legislative sulla Pac. Tra l’11 ed il 14 marzo 2013 è prevista l’adozione delle relative risoluzioni legislative, da parte dell’assemblea plenaria del Parlamento europeo. Solo allora inizierà il vero negoziato tra Parlamento europeo, Consiglio e Commissione europea sulle proposte legislative sulla riforma della Pac, allo scopo di raggiungere un accordo entro la fine del primo semestre 2013. “Nonostante il tempo previsto per i negoziati tra le istituzioni sia breve – sottolinea il Presidente di Coldiretti Ferrara Sergio Gulinelli - se non si raggiungerà un accordo entro giugno i negoziati saranno complicati dalle incombenti elezioni in Germania ed in Austria, e dalla nomina di un nuovo collegio dei Commissari nel 2014. Ricordiamo come il quadro normativo europea e dunque la Politica Agricola Comune (PAC) sia fondamentale per le imprese agricole, che ad essa fanno necessariamente riferimento diretto, sia per le regole di mercato, sia per gli interventi diretti, sia per il sostegno finanziario. Ed infatti abbiamo apprezzato il rinvio dell’accordo sul bilancio U.E. dei mesi scorsi, proprio perché meglio non arrivare a nessun accordo che peggiorare l’attuale quadro che già vede l’Italia ricevere meno di quanto paga all’Unione Europea ed in particolare ridurre in questo momento di particolare complessità il supporto di risorse alle aziende agricole italiane. Il dibattito è aperto e naturalmente stiamo lavorando come organizzazione affinché i nostri referenti in sede di commissione U.E. e nel parlamento europeo non siano latitanti come spesso accaduto in passato, ma vigili ed attenti agli interessi della nostra agricoltura e delle nostre imprese per il bene del Paese, che nel settore agro alimentare trova uno dei pochi momenti positivi nel contesto economico complessivo”. La Presidenza irlandese sarà anche impegnata sulle proposte di revisione della legislazione sulla salute animale, sulla salute delle piante, sulla commercializzazione e la produzione di materiale di moltiplicazione, i controlli ufficiali sulla produzione del seme, e sulle spese per la sicurezza alimentare. Inoltre, la Commissione presenterà, a maggio, una comunicazione su una nuova strategia per le politiche forestali. I ministri dell’Ambiente dovranno affrontare il dibattito sulle modifiche alle direttive sulle energie rinnovabili e la qualità dei carburanti, oltreché discutere su una proposta relativa all’accesso alle risorse genetiche e alla loro utilizzazione all’interno dell’Ue. Insomma molta carne al fuoco, con provvedimenti che potrebbero a breve avere un ritorno sulle attività quotidiane di imprese e cittadini.

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