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mercoledì 16 gennaio 2013

COLDIRETTI: COMMERCIO ESTERO, E’ RECORD STORICO PER IL MADE IN ITALY A TAVOLA NEL MONDO



FONTE: COLDIRETTI

L’export dei prodotti agroalimentari al massimo nel 2012. Il made in Italy a tavola va forte in Europa, ma anche in USA, ed Asia, dove si registrano gli incrementi percentuali maggiori. Gulinelli: vince l’identità e la qualità italiana, unica leva vincente nei confronti della globalizzazione.

Record storico per il valore delle esportazioni di prodotti agroalimentari italiani che nel 2012 ha raggiunto il massimo di sempre, superando quota 31 miliardi di euro. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero. La maggior parte delle esportazioni – sottolinea la Coldiretti - interessa i paesi dell’Unione Europea per un valore stimato di 23,3 miliardi (+3 per cento) ma il Made in Italy cresce anche negli Stati Uniti con 2,6 miliardi (+10 per cento) e nei mercati asiatici dove si è avuto l’incremento maggiore con un +21 per cento (2,5 miliardi). A livello generale, l’aumento dell’export rispetto allo scorso anno è stato del 2 per cento .Tra i principali settori del Made in Italy, il prodotto piu’ esportato si conferma il vino, con 4,5 miliardi (+7 per cento) davanti all’ortofrutta fresca (3,9 miliardi di euro), che resta sostanzialmente stabile così come l’olio (1,2 miliardi). Aumenta, invece, la pasta che rappresenta una voce importante del Made in Italy sulle tavole straniere con 2,1 miliardi (+7 per cento). Analizzando le performance dei prodotti nei singoli stati si scoprono aspetti sorprendenti – evidenzia Coldiretti – soprattutto sul mercato cinese, dove si registra un vero e proprio boom dei prodotti della dieta mediterranea, con l’aumento del 28 per cento delle vendita di olio, addirittura dell’84 per cento di quelle della pasta e del 21 per cento del vino.
Ma anche i formaggi si affermano tra i consumatori cinesi, con gli acquisti di Grana Padano e Parmigiano Reggiano che triplicano, mentre quelli di prosciutto sono addirittura quintuplicati. Sale addirittura a +64 per cento al crescita dello spumante tricolore – rileva la Coldiretti - in casa dello Champagne, la Francia. Ma i cugini transalpini sembrano sempre più propensi anche a “tradire” camembert e roquefort per i formaggi italiani, che aumentano del 4 per cento. Prosegue anche il buon momento della birra Made in Italy che avanza in Germania, patria dell’Oktoberfest, (+11 per cento) e tra i “vichinghi” dei paesi scandinavi, con una crescita del 19 per cento. “Di fronte alla globalizzazione, che ci vedrebbe perdenti se volessimo competere sul fronte di produttività e costi di produzione, le nostre carte vincenti sono l’identità, l’origine italiana, il nostro territorio, le risorse e la fantasia che ci consentono di produrre materie prime ed alimenti di qualità eccezionale e riconoscibile nel mondo – è il commento del presidente provinciale di Coldiretti Ferrara, Sergio Gulinelli -, che si fondono con la nostra storia, la nostra creatività, sul bello ed unico che rappresenta l’Italia”.
“Certo – conclude Gulinelli – il risultato potrebbe essere ancora più soddisfacente nei mercati internazionali se i nostri prodotti fossero maggiormente tutelati dall’agropirateria, che utilizzando parole, immagini e ricette che si richiamano all’Italia, sottrae un valore di circa 60 miliardi di euro al vero made in Italy e quindi al reddito dei produttori dell’agroalimentare nazionale. I prodotti taroccati infatti nel mondo sono due su tre per quanto riguarda i prodotti che si richiamano all’Italia”.

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