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martedì 29 gennaio 2013

COLDIRETTI: NUOVA PAC, IL PARLAMENTO U.E. PREMIA LA RENDITA E NON IL LAVORO. COSI’ NON VA BENE

Fonte: Coldiretti Ferrara

Gli emendamenti alla proposta della nuova PAC non rispondono al documento presentato dal sistema agricolo italiano. Pochi i segnali positivi a fronte di una impostazione sbilanciata sulla rendita fondiaria.

Non valorizza chi vive e lavora in agricoltura e favorisce il permanere delle rendite fondiarie in contrasto al documento firmato da tutte le organizzazioni agricole, cooperative e sindacati del lavoro italiani il 17 novembre 2011 per una riforma della Politica Agricola che chiedeva di “indirizzare i benefici della PAC prioritariamente verso le imprese agricole che sono orientate al mercato e operano sul territorio, anche attraverso forme di aggregazione e di integrazione, che in modo professionale creano reddito e producono alimenti ed effetti positivi per la società.” E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare gli emendamenti approvati dalla Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo sulla proposta della Commissione Europea in materia di riforma della Politica Agricola Comune. Nel documento di tutte le organizzazioni agricole cooperative e sindacati del lavoro si legge che “Tenuto conto della riduzione delle risorse della PAC destinate al regime di pagamenti unico, riteniamo che i beneficiari del pagamento unico debbano essere, prioritariamente, sebbene non esclusivamente gli agricoltori attivi. Alla luce della forte differenziazione delle normative in Europa, è necessario che la definizione di “agricoltore attivo” sia demandata allo Stato membro e che per quello che riguarda in nostro Paese è l’ imprenditore agricolo professionale”. La Commssione Agricoltura del Parlamento Europeo nega invece - denuncia la Coldiretti - la possibilità agli Stati membri di stabilire i criteri affinchè non siano concessi pagamenti diretti ad una persona fisica o giuridica le cui attività agricole non rappresentano una parte predominante dell’insieme delle sue attività economiche. Gli unici segnali positivi - conclude la Coldiretti – vengono dagli emendamenti che apportano taluni miglioramenti per i giovani, il greening, il sostegno alla filiera corta, ma anche il tetto per gli aiuti.

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