Rabboni: serve una riforma per
valorizzare l'agricoltura di qualità, ridurre la burocrazia, rendere più
competitive le nostre imprese. De Castro: l'impegno del Parlamento europeo per
una riforma "non a tutti i costi", ma capace di coniugare sostenibilità
ambientale, sociale ed economica
Bologna - “Ci aspettiamo una riforma che valorizzi l’agricoltura di qualità,
quella più capace di produrre investimenti; che rafforzi le nostre imprese e le
renda più competitive; che riduca la burocrazia e che promuova una vera
sostenibilità ambientale. Per questo, in questa fase finale del confronto,
guardiamo con fiducia all’azione del Parlamento europeo e chiediamo a tutti i
Paesi dell’area mediterranea di fare altrettanto.”
E’ quanto ha affermato oggi a Bologna l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni nel corso di un convegno promosso dalla Regione per fare il punto sulla proposta di riforma della Pac 2014-2020, avanzata dal Commissario europeo per l’agricoltura Dacian Ciolos, a poche settimane dal voto del Parlamento europeo di gennaio. Tra i punti più contestati della riforma Ciolos, che sono stati oggetto di quella che il presidente della Commissione agricoltura Paolo De Castro ha definito “una vera e propria controproposta” da parte del Parlamento europeo, vi è quello degli aiuti diretti ripartiti utilizzando come parametro prevalente quello della superficie agricola e non quello del valore delle produzioni, con danni pesanti dunque per un’agricoltura ad alto valore aggiunto come quella italiana che pesa per il 12-13% della Plv europea e solo per il 7% della superficie agricola. Contestate anche le proposte sul greening, che prevedono di destinare alle misure agroambientali una percentuale del 7% della superficie per tutte le aziende dai tre ettari in su; l’aggravio degli oneri burocratici; le risorse troppo scarse per le assicurazioni sul reddito e i fondi mutualistici . “Il 23 e 24 gennaio prossimi la Commissione agricoltura del Parlamento europeo voterà la riforma della politica agricola comune -ha spiegato De Castro - una riforma che modifica in maniera sensibile la proposta della Commissione Ue e che si prefigge l’obiettivo di renderla meno burocratizzata, più flessibile, più vicina alle esigenze degli agricoltori europei. L'impegno della Commissione agricoltura e dell'intero Parlamento, che grazie alla codecisione vede sensibilmente accresciuto il suo ruolo decisionale, va nella direzione di una riforma 'non a tutti costi' e che nonostante i pesanti tagli al budget 2014-2020 prospettati dal Consiglio Ue sia realmente in grado di garantire e coniugare sostenibilità ambientale e sostenibilità economica e sociale”. La nuova Pac dovrebbe essere approvata in via definitiva a giugno 2013. Ma – ha spiegato De Castro - “la Pac non scade” e se a quella data non ci sarà un accordo, nel 2014 scatterà una proroga dell’attuale programmazione sia per quanto riguarda gli aiuti diretti che per il Programma di sviluppo rurale
E’ quanto ha affermato oggi a Bologna l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni nel corso di un convegno promosso dalla Regione per fare il punto sulla proposta di riforma della Pac 2014-2020, avanzata dal Commissario europeo per l’agricoltura Dacian Ciolos, a poche settimane dal voto del Parlamento europeo di gennaio. Tra i punti più contestati della riforma Ciolos, che sono stati oggetto di quella che il presidente della Commissione agricoltura Paolo De Castro ha definito “una vera e propria controproposta” da parte del Parlamento europeo, vi è quello degli aiuti diretti ripartiti utilizzando come parametro prevalente quello della superficie agricola e non quello del valore delle produzioni, con danni pesanti dunque per un’agricoltura ad alto valore aggiunto come quella italiana che pesa per il 12-13% della Plv europea e solo per il 7% della superficie agricola. Contestate anche le proposte sul greening, che prevedono di destinare alle misure agroambientali una percentuale del 7% della superficie per tutte le aziende dai tre ettari in su; l’aggravio degli oneri burocratici; le risorse troppo scarse per le assicurazioni sul reddito e i fondi mutualistici . “Il 23 e 24 gennaio prossimi la Commissione agricoltura del Parlamento europeo voterà la riforma della politica agricola comune -ha spiegato De Castro - una riforma che modifica in maniera sensibile la proposta della Commissione Ue e che si prefigge l’obiettivo di renderla meno burocratizzata, più flessibile, più vicina alle esigenze degli agricoltori europei. L'impegno della Commissione agricoltura e dell'intero Parlamento, che grazie alla codecisione vede sensibilmente accresciuto il suo ruolo decisionale, va nella direzione di una riforma 'non a tutti costi' e che nonostante i pesanti tagli al budget 2014-2020 prospettati dal Consiglio Ue sia realmente in grado di garantire e coniugare sostenibilità ambientale e sostenibilità economica e sociale”. La nuova Pac dovrebbe essere approvata in via definitiva a giugno 2013. Ma – ha spiegato De Castro - “la Pac non scade” e se a quella data non ci sarà un accordo, nel 2014 scatterà una proroga dell’attuale programmazione sia per quanto riguarda gli aiuti diretti che per il Programma di sviluppo rurale
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