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venerdì 21 dicembre 2012

Grano duro di qualità dell'Emilia-Romagna per la pasta Barilla, firmata oggi a Bologna l'intesa per la campagna 2012-2013

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA

85 mila tonnellate per un controvalore di oltre 26 milioni di euro. Rabboni: agli agricoltori una giusta remunerazione, alla Barilla un prodotto di sicuro valore. Nel 2012 la produzione di grano duro in regione è aumentata del 33%. 

Bologna - Al via il nuovo accordo di filiera, promosso dalla Regione, per la fornitura di grano duro di alta qualità dell’Emilia-Romagna al Gruppo Barilla. L’accordo, valido per la campagna cerealicola 2012-2013 prevede un quantitativo di 85 mila tonnellate, pari a un terzo del grano duro prodotto in regione e a una messa a coltura di circa 15 mila ettari, per un controvalore pari a oltre 26 milioni di euro.
Nonostante la riduzione delle superfici coltivate a livello nazionale, l’accordo consente dunque di confermare sostanzialmente i significativi volumi della scorsa stagione, grazie a un raccolto 2012 che in Emilia-Romagna è stato molto positivo.
L’accordo quadro, giunto al settimo anno di rinnovo, è stato firmato oggi a Bologna - alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni - da Luca Virginio (Gruppo Barilla), Roberto Biribin (Società Produttori Sementi), Alberto Stefanati (Grandi Colture italiane), Raimondo Ricci Bitti (O.P. Cereali), Filippo Tramonti (CerealCap), Paolino Fini (O.P. Capa Ferrara) e Andrea Rossi (Consorzio Agrario di Parma).
L’intesa rappresenta un’esperienza di continuità e stabilità in un mercato dei cereali soggetto, negli ultimi anni, a forti variazioni di prezzi che mettono in tensione tutta la filiera. Molteplici i vantaggi: un’adeguata remunerazione per gli agricoltori, una materia prima di qualità per la pasta Barilla, maggior rispetto per l’ambiente (grazie al decalogo di sostenibilità elaborato da Barilla e al disciplinare di produzione condiviso con la Regione) e il consolidamento della coltivazione del grano duro di qualità dell’Emilia-Romagna, prodotto strategico dell’agro-industriale regionale.
“E’ un accordo importante – ha sottolineato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – che sta confermando negli anni il suo valore e che può rappresentare un modello anche a livello nazionale. E’ la dimostrazione di come un’agricoltura contrattualizzata possa portare vantaggi a tutta la filiera. Anche grazie a questo accordo in Emilia-Romagna la produzione di grano duro nel 2012 è aumentata del 33% a fronte di una riduzione a livello nazionale ”.
“Con le controparti agricole abbiamo anche messo a punto un sistema di supporto informatico alle decisioni dell’agricoltore chiamato granoduro.net -  ha dichiarato Luca Virginio, direttore della Comunicazione del Gruppo Barilla -  l'applicazione è volta all’ottimizzazione delle pratiche agricole e alla riduzione degli impatti ambientali e dall’anno prossimo è nostra intenzione impiegarla su volumi importanti".

L’accordo

L’accordo quadro coinvolge l’intera filiera di produzione del grano duro, per garantire la programmazione della produzione e delle consegne e fare del grano duro di alta qualità prodotto in regione un’alternativa competitiva ai grani di importazione. Tra le novità dell’intesa 2012-2013: una semplificazione del meccanismo di fissazione dei prezzi di compravendita e l’inserimento di un decalogo di sostenibilità elaborato da Barilla per migliorare l’impatto ambientale della coltura favorendo nel contempo la sua resa quanti-qualitativa. Le indicazioni del decalogo, declinate per tutto il territorio nazionale, in Emilia-Romagna si integrano e si completano con quelle già messe in pratica dal disciplinare di produzione. Il contratto quadro prevede in particolare l’impegno a utilizzare principalmente determinate varietà (Normanno, Levante e Saragolla) adatte all’utilizzo nell’industria pastaria, poiché in grado di fornire una qualità di glutine con caratteristiche superiori a quelle della media italiana.
Due le modalità di fissazione del prezzo di vendita, con una flessibilità in grado di massimizzare l’utile degli agricoltori e ridurre gli effetti negativi della volatilità dei prezzi, integrate da meccanismi premianti in funzione della qualità dei grani e delle modalità di produzione e conservazione (fino a 35 euro/tonnellata).
Nel dettaglio, il contratto quadro si articola in singoli accordi firmati dal Gruppo Barilla e dai fornitori. A loro volta questi ultimi – OP Cereali, OP Grandi Colture Italiane, OP Capa Ferrara, CerealCap e Consorzio agrario di Parma - stipulano con i singoli agricoltori soci gli impegni di coltivazione, con le specifiche tecniche e le opzioni di valorizzazione del grano duro.
La Società Produttori Sementi di Bologna, selezionatrice e costitutrice delle varietà identificate dal disciplinare, sviluppate con un’ attività di ricerca e sperimentazione in parte sostenuta anche dalla Regione, fornisce il seme necessario alle coltivazioni.

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