FONTE: PROVINCIA DI FERRARA
La Fondazione Navarra si è aggiudicata l’Emas Award, in
pratica l’Oscar per l’Ambiente, e il premio Emas Italia 2012. Due
riconoscimenti per gli impegni che la Fondazione che fa ricerca e formazione in
campo agricolo, sta conducendo sulla sostenibilità ambientale e ottenuti a
seguito della registrazione Emas, avvenuta nel 2007. La sigla sta per
Eco-Management and Audit Scheme, ed è lo strumento voluto dalla Comunità
europea, al quale possono aderire organizzazioni, enti pubblici e aziende, per
migliorare complessivamente le proprie prestazioni ambientali ed offrirne
informazione ai cittadini.
Per la verità la Fondazione non è nuova a queste affermazioni,
come ha ricordato la responsabile Ambiente Tina Gaglio, avendo vinto un primo
Oscar nel 2009.
Uno, in particolare, è l’aspetto nel quale la Fratelli
Navarra si è distinta quest’anno ed è nell’uso dell’acqua, la sua gestione e
utilizzo, nonché la realizzazione di impianti di irrigazione.
Un settore di ricerca condotto negli ultimi tempi specie
nell’ambito del pero, con lo scopo di conoscere quali sono i momenti per
irrigare e le quantità ottimali di acqua per trarre la migliore resa
produttiva.
“Un campo di studi che – ha spiegato il presidente della
Fondazione Pier Carlo Scaramagli –sta dando i suoi frutti e le cui conoscenze
stiamo trasferendo al mondo degli imprenditori agricoli, per una conoscenza
sempre più vasta delle migliori pratiche e tecniche agricole”.
Se si pensa, infatti, che nel solo 2012 il centro che ha
sede a Malborghetto di Boara ha contato più di 4mila visitatori e che
l’istituto agrario vede iscritti 300 alunni, si intuisce il valore anche di
questa attività formativa. Attività scolastica che ora è strettamente legata al
mondo della ristorazione, visto che l’istituto è compreso nel polo insieme con
l’alberghiero Orio Vergani. Praticamente un unico nastro formativo dalla terra
alla tavola.
“Vale la pena
chiedere la certificazione ambientale per le aziende agricole?”, si è chiesto
il consigliere della Fondazione, Maurizio Andreotti. “I premi sono la risposta
migliore – ha spiegato – proprio perché questo percorso richiede anche una
complessiva sostenibilità ambientale come indice di genuinità, tracciabilità e
salubrità delle produzioni, che costituiscono la materia prima e di qualità per
le successive fasi di trasformazione e lavorazione”.
“Quello dell’acqua e di un suo utilizzo senza sprechi – ha
detto l’assessore provinciale all’Agricoltura Stefano Calderoni – è un tema tra
l’altro attualissimo, visto che l’agricoltura ferrarese è reduce dall’estate
della grande sete e da un esito molto negativo per molte colture”.
“Per questo – ha aggiunto il collega con delega
all’Ambiente, Giorgio Bellini – fa piacere essere additati a livello nazionale
ed europeo per lo studio che si sta conducendo per un uso sempre più oculato della
risorsa idrica”.
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