Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
“Quella della aree interne non è stata per lungo tempo una priorità per il Paese. Le priorità erano altre e sono altre, come le aree urbane periferiche, ma si tratta di una questione fondamentale”.
Lo ha dichiarato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania intervenendo al seminario “Aree interne: nuove strategie per la programmazione 2014-2020'' organizzato dal Ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca.
“L'analisi di queste porzioni del nostro Paese – ha proseguito il Ministro Catania - ci consente di individuare una serie di caratteristiche comuni, come la tendenza allo spopolamento, ma anche la presenza di forti differenze. Per questo è fondamentale uno sforzo importante per mettere insieme delle risposte di carattere orizzontale con altre più legate alle esigenze dei singoli territori e questo può avvenire solo se esiste uno scambio continuo e proficuo tra le amministrazioni centrali e quelle periferiche”.
“Credo che ci siano alcuni elementi generali sui quali bisogna insistere con forza e tra questi la qualità del territorio occupa un ruolo fondamentale, soprattutto nelle aree interne dove questa è mediamente meno deteriorata che non in quelle urbane, costiere o pianeggianti. Spesso ci si trova di fronte ad un territorio ancora integro, pur con una tendenza all'evoluzione in senso negativo. Per questa ragione è estremamente importante il tema della manutenzione del territorio e la sua centralità implica interventi normativi forti. Sono necessarie delle direttrici che rompano le attuali tendenze e in questo senso credo che il provvedimento legislativo contro la cementificazione del territorio, da me fortemente voluto, fosse una risposta in questo senso. Non solo per l'agricoltura ma per il territorio in generale”.
“Se consideriamo la centralità della qualità del territorio – ha aggiunto il Ministro -, allora non si può non evidenziare quanto sia importante la manutenzione garantita dall'agricoltore. Per questo nelle aree interne non si può pensare un futuro di crescita e di sviluppo se c'è un abbandono massiccio da parte degli agricoltori. Cosa serve per contrastare questo fenomeno? Una buona politica agricola, il recupero di margini di redditività adeguati, un sistema di infrastrutture e di servizi che porti la popolazione a scegliere di continuare a vivere in queste aree, dove la qualità della vita è ritenuta tutto sommato migliore di quella delle aree urbane.
Servono interventi infrastrutturali, ma devono essere 'dolci', con un impatto ben diverso rispetto a quanto accadeva negli anni '70”.
“Le aree interne – ha quindi sottolineato il Ministro Catania - sono spesso caratterizzate da una crescente forestazione, ma questo non deve essere considerato un fattore necessariamente negativo. Ci sono una serie di potenzialità e possibilità che passano per l'utilizzo della risorsa boschiva in maniera economicamente produttiva e che possono essere sfruttate. Potremmo, ad esempio, alimentare tutta una serie di soluzioni per l'energia 'dolci' e a basso impatto ambientale”.
“Vorrei infine soffermarmi – ha concluso Catania - sul tema dell'acqua: un crocevia fondamentale per tutto il Paese, ma il grosso della partita si gioca nelle aree interne. Dobbiamo cambiare marcia su questo tema, nei prossimi anni e decenni, per evitare conflitti tra uso civile, industriale e agricolo perché questo ci penalizzerebbe enormemente. Dobbiamo intervenire sul territorio, anche per rispondere ai cambiamenti climatici, migliorando la rete idrica ma anche creando piccole infrastrutture nuove, come un circuito di piccoli invasi, fondamentali per conservare e gestire la risorsa idrica.
Interventi di questo tipo richiedono investimenti ingenti e questi sono possibili solo attraverso la programmazione dei fondi comunitari, sulla quale stiamo lavorando e continueremo a lavorare con grande forza insieme al Ministro Barca”.
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