...in onda su Telestense Ferrara e Lepida Tv [digitale terrestre] >> orari

lunedì 13 agosto 2012

RACCOLTA DEL POMODORO: CALI PRODUTTIVI E PREZZI INSODDISFACENTI

Fonte: Cia Ferrara  

In pieno svolgimento la raccolta dei pomodori nel ferrarese ma si registrano cali quantitativi di circa il 30% e prezzi che non copriranno i costi di produzione. Un po’ meglio le patate e buone perfomance per le carote

FERRARA – Cali produttivi e prezzi che non copriranno i costi di produzione rischiano di mettere in forse la coltura del pomodoro nel ferrarese nei prossimi anni. La Confederazione Italiana Agricoltori di Ferrara dà voce alle preoccupazioni dei produttori di pomodoro associati che stanno raccogliendo il prodotto e devono affrontare diminuzioni quantitative e prezzi non certo remunerativi. I problemi sono iniziati con le temperature rigide della prima metà di aprile quando ci sono stati, in generale, ritardi nelle prime due settimane di trapianto che si sono accavallate alle successive. A questo è seguita una tardiva maturazione del prodotto. Poi, come tutti ormai sanno fin troppo bene, è arrivato il caldo torrido che ha provocato danni da marciume apicale, quel famoso annerimento che colpisce l’apice del pomodoro e finisce per comprometterlo completamente. Questo ha evidentemente abbassato la qualità del prodotto – con difficoltà per chi si occupa della trasformazione a selezionare in fase di raccolta - ed anche la quantità, con cali produttivi stimati inferiori del 30% rispetto all’anno passato. Se nel 2011 la media produttiva ferrarese è stata, infatti, di 730-750 quintali per ettaro, con punte fino a 1000 quintali, quest’anno ci si fermerà a 550-600 quintali per ettaro. E non saranno certo i prezzi pagati ai coltivatori a integrare la mancata produzione. Le quotazioni iniziali sono partire con un prezzo di 84€ alla tonnellata – l’anno scorso era di 89 euro di media - per prodotti con un grado Brix – l’indice che misura la qualità del prodotto con metodo rifrattometrico – buono. Ma in queste condizioni il grado Brix è destinato ad abbassarsi e di conseguenza anche le quotazioni del pomodoro potrebbero virare decisamente verso il basso. La coltura del pomodoro non sarà, dunque, remunerativa per i produttori ferraresi che in molti casi non riusciranno a coprire i costi di produzione. Per quello che riguarda le altre colture orticole è un anno senza infamia né lode per la patata. In questo caso si è registrato un livello qualitativo medio, con performance non eccezionali per le varietà come Agata, Vivaldi, Ambra ed il prezzo, da 15 a 20 cent/kg, sta risentendo del calo di consumi generalizzato. Va decisamente meglio per la produzione di carota con punte record di prezzi fino a 40 cent/kg. Su queste quotazioni, che sono partite da 20 cent/kg, ha inciso la buona qualità del prodotto e soprattutto il vuoto produttivo delle altre zone, tanto che dal 15 maggio a metà luglio, le uniche carote in commercio erano quelle prodotte sul nostro territorio. Un accenno anche sull’asparago che si è finito di raccogliere a metà giugno e che ha registrato livelli di qualità e quantità inizialmente un po’ scarsi, soprattutto ad aprile quando il prezzo era elevato, ed ha poi recuperato a maggio quando le quotazioni, purtroppo, sono scese. Il prezzo medio è stato di 1,5€/kg, il 60% dei quali è stato speso dai produttori per coprire i costi di manodopera.

Nessun commento:

Posta un commento