Fonte: Confagricoltura
Agrinsieme - coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari - si è rivolta al governo per sottoporgli la delicata questione dell’apertura, da parte delle Autorità di Pechino, di un'indagine anti-dumping e di un'indagine anti-sussidi sull'importazione dei vini europei in Cina. In una lettera inviata al Presidente del Consiglio Letta e ai ministri dello Sviluppo economico Zanonato, delle Politiche agricole De Girolamo, degli Affari Esteri Bonino e degli Affari europei Moavero - e firmata anche da Federdoc, Federvini e Unione Italiana Vini - i presidenti di Agrinsieme chiedono un forte impegno politico per scongiurare questa eventualità.
Per le Organizzazioni sarebbe fondamentale, in questo senso, innanzitutto procedere ad una risoluzione amichevole dell’ indagine UE sui pannelli solari cinesi che, come noto, rappresenta la causa scatenante dell'apertura di quella cinese sul vino europeo. “E’ inaccettabile – scrivono - che un settore importante per l'UE come quello vitivinicolo si trovi a scontare le ritorsioni relative ad un altro settore, e ancora più inaccettabile sarebbe una risoluzione a senso unico, che preservi da eventuali dazi i pannelli solari prodotti dalla Cina, senza un analogo trattamento per i prodotti vitivinicoli europei”.
Agrinsieme ricorda la grande rilevanza del settore vitivinicolo per il nostro Paese, sia in termini economici, con un'incidenza del 20% rispetto all'intero export agroalimentare, sia in termini sociali, con 650.000 imprese e 1.200.000 occupati nel comparto. E poiché il mercato cinese è notoriamente uno di quelli con maggiori prospettive di sviluppo, risulta evidente l'enorme danno economico-sociale che deriverebbe all'Italia, e all'Europa tutta, nel caso di decisione da parte delle Autorità cinesi di imporre dei dazi sull'importazione di vini dall'UE.
Poiché purtroppo in questa fase non è possibile dare per scontata una risoluzione amichevole della questione, è comunque necessario, a parere di Agrinsieme, che il nostro Paese si attrezzi per affrontare le procedure aperte dalle Autorità cinesi. In questo senso, il ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con quello delle Politiche Agricole e con le Organizzazioni di rappresentanza della filiera vitivinicola, si è già immediatamente e concretamente attivato nell'assistere le aziende esportatrici per la fase della registrazione richiesta dalla Cina.
Tuttavia, a questa fase ne seguirà un'altra, molto più impegnativa dal punto di vista economico, perché alcune aziende verranno selezionate nel campione da indagare e dovranno sostenere spese legali che non sarebbe giusto imputare solo a loro. Per questo le Organizzazioni chiedono al Governo un impegno e un sostegno economico, che permetta di coprire queste spese, individuando uno Studio legale unico. Infatti, l'esito finale dell'indagine su tali aziende, non potrà che ricadere sull'intero settore vitivinicolo, e dunque, sull'intera economia del nostro Paese.
Agrinsieme è il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari, che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare.
venerdì 19 luglio 2013
UE-CINA, AGRINSIEME: “INACCETTABILE RITORSIONE DAZI SU VINO”. LE ORGANIZZAZIONI SCRIVONO AL GOVERNO
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