Fonte: Coldiretti Ferrara
Le tempeste estive che hanno interessato tutta la penisola negli ultimi giorni, con danni ingenti per le colture agricole, non hanno risparmiato il ferrarese, ferendo in modo drammatico colture estensive ed orticole. Ora i conti dei danni.
Le tempeste estive, che con nubifragi e grandine hanno colpito a macchia di leopardo la penisola, hanno fatto salire ad oltre un miliardo il conto dei danni provocati all’agricoltura dall’andamento climatico anomalo del 2013, tra perdite e maggiori costi. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che state avviate le procedure per la richiesta della stato di calamità nei territori colpiti dall’ondata di maltempo che con manifestazioni improvvise e violente si è abbattuta dalla Lombardia all’Emilia Romagna, dopo aver colpito nei giorni scorsi numerose regioni, dal Veneto all’Umbria, fino alla Campania. In questa pazza estate interi raccolti sono stati spazzati via dalla furia del vento, dalla pioggia e dalla grandine ed il lavoro un intero anno degli agricoltori e delle loro famiglie - precisa la Coldiretti - è stato distrutto in pochi minuti per colpa di violente bufere accompagnate da grandine con chicchi di grandi dimensioni che hanno allagato campi, divelto tetti, serre e raso al suolo interi raccolti di mais, soia, cereali, foraggi, frutta e ortaggi come insalata, fagioli, peperoni e melanzane quasi pronti alla raccolta. La grandine - spiega la Coldiretti - e' la piu' temuta dagli agricoltori in questa stagione perche' provoca danni insanabili alle coltivazioni, con effetti economici ed occupazionali sulle raccolte estive della frutta e della vendemmia ma anche sull’andamento dei prezzi e sull’inflazione. Secondo le stime della Coldiretti l’’ultima ondata di maltempo, che ha colpito regioni leader nella produzione di frutta e verdura da destinare ai mercati nazionali ed esteri, segna un 2013 caratterizzato nelle campagne dal ripetersi di eventi estremi con sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi e intense ed una primavera estremamente piovosa soprattutto nelle regioni del nord. Si tratta degli effetti dei cambiamenti climatici con i quali è costretta a convivere l’agricoltura che a differenza delle attività industriali – conclude la Coldiretti - si svolge all’aria aperta ed è quindi soggetta alle bizzarrie del tempo, oltre alle difficoltà di mercato dovute alla crisi.
E non mancano i problemi anche nel ferrarese, colpito a più riprese, tra giovedì scorso e sabato notte, con nubifragi che hanno rovesciato piogge come tifoni tropicali, accompagnate da forti venti che hanno divelto alberature, spezzato rami, danneggiato tetti e serre, e da grandine anche di grosse dimensioni, che ha letteralmente defogliato e distrutto intere coltivazioni: da campi di mais dei quali non è rimasto che il fusto, alle bietole del tutto senza foglie, a campi di pomodori rasati drammaticamente, a cocomeri e meloni in piena raccolta, traforati dai chicchi ghiacciati, come la soia, zucche, zucchini, le orticole in generale, e anche i frutteti non protetti dalle reti, nei quali la raccolta era ormai imminente o già iniziata , come per pesche e susine.
Nei prossimi giorni, attraverso le denunce alle compagnie assicurative e tramite il consorzio fitosanitario di difesa, oltre che presso i nostri uffici, sarà possibile delineare l’entità dei danni, che si sono manifestati a macchia di leopardo un po’ in tutta la provincia, ma a quanto pare in particolare nelle vicinanze della città, tra Boara, Baura, Malborghetto, e poi verso il portuense, mentre nell’argentano i danni si era verificati già con il fortunale di giovedì notte.
lunedì 15 luglio 2013
COLDIRETTI, COLPO DA KO DEL MALTEMPO ANCHE NELLE CAMPAGNE FERRARESI CON VENTO E GRANDINE
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