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lunedì 31 ottobre 2011

UN BELL’ESEMPIO DI SINERGIA TRA PUBBLICO E PRIVATO PER FRONTEGGIARE L’EMERGENZA DELLA BATTERIOSI DEL KIWI

Fonte: Direzione Generale Agricoltura - Regione Emilia Romagna

Verrà presentato Giovedì 3 Novembre a Faenza, un Progetto di ricerca, promosso dalla Regione Emilia-Romagna e coordinato dal CRPV, che si pone l’obiettivo di mettere in atto specifiche azioni di ricerca volte a contrastare la Batteriosi del kiwi, una problematica che rischia di avere un importante impatto economico se non adeguatamente fronteggiata.
Su tale problematica si è, fin dalla primissima comparsa, evidenziata in Emilia-Romagna ampia sensibilità, in un esempio moderno ed efficace di convergenza di intenti e risorse tra pubblico e privato per sostenere interventi urgenti. Le azioni messe in atto al fine di studiare un possibile rimedio al problema delineato, interessano un sistema produttivo altamente professionalizzato a sostegno del quale sono necessarie specifiche azioni di innovazione.
In Emilia-Romagna infatti, l’actinidia ha da tempo una notevole rilevanza economica per il comparto ortofrutticolo, grandi investimenti sono stati fatti in diversi settori da quello produttivo a quello commerciale. Lo scopo generale del progetto è di acquisire innanzitutto conoscenze tecniche e scientifiche per supportare idonee misure di prevenzione e controllo, in particolare si vogliono chiarire alcuni aspetti ancora poco conosciuti del suo ciclo biologico e dei danni provocati.
Si vuole analizzare le rilevanze delle diverse tecniche colturali sull’insorgenza della malattia e sulla sua virulenza, sperimentare un’ampia serie di preparati ad azione diretta sul batterio, selezionare microrganismi antagonisti ed approfondire la patogenicità e le condizioni di sopravvivenza del batterio su piante ottenute mediante micropropagazione. Infine, non meno importante, rimane l’obiettivo di appurare le implicazioni economiche derivanti dalla possibile diffusione della malattia e sulle conseguenze in termini di abbattimenti di impianti di actinidia e di costi di produzione.
Sono diversi e qualificati i centri di ricerca pubblici e privati che sono stati coinvolti per le specifiche competenze che sono in grado di esprimere e che si occuperanno delle linee di ricerca individuate che vedono il coordinamento scientifico del Prof. Raffaele Testolin dell’Università di Udine e quello più tecnico-operativo del CRPV.
L’importanza degli argomenti, hanno incoraggiato una mirabile sinergia tra professionalità e risorse sia di derivazione pubblica che soprattutto privata, nell’ambito della quale le attività di ricerca ipotizzate, sono state pienamente condivise dal sistema produttivo emiliano-romagnolo. Inoltre, anche grazie a questa piena condivisione dei contenuti scientifici delle attività, si è potuto registrare, cosa non banale in questo periodo di grave difficoltà economiche, il pieno sostegno di Organizzazioni di Produttori ed Istituzioni del territorio romagnolo.
Hanno infatti garantito il proprio sostegno economico al progetto: Agrisol, Apo-conerpo, Apofruit, Banca di Credito Cooperativo Ravennate & Imolese, Banca di Credito Cooperativo Romagna Occidentale, CCIAA Forlì - Cesena, CCIAA Ravenna, Centro Attività Vivaistiche, Consorzio Agrario Forlì - Cesena - Rimini, Consorzio Agrario Ravenna, Consorzio Kiwigold, Eur.o.p.fruit, Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, Granfrutta Zani, Gruppo Salvi, Minguzzi Spa Consortile, Orogel Fresco, Pempacorer, Unitec mentre sono in fase di definizione accordi di partnership con altre importanti realtà del territorio.

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