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venerdì 23 luglio 2010

GRANDE PARTECIPAZIONE DEGLI IMPRENDITORI FERRARESI ALLA MANIFESTAZIONE DI CONFAGRICOLTURA A CREMONA

Fonte: Confagricoltura Ferrara

Trecento soci di Confagricoltura Ferrara hanno preso parte nella serata di ieri a Cremona alla manifestazione di mobilitazione promossa da Confagricoltura ed alla quale hanno preso parte diecimila agricoltori di tutte le regioni del Nord Italia (Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia) ma con delegazioni provenienti da tutto il resto d’Italia. Presenti una folta delegazione di Sindaci ed un nutrito numero di esponenti politici di ogni orientamento.
“La mobilitazione degli agricoltori onesti, che rispettano le leggi dello Stato, di quell’imprenditoria agricola che fa crescere il Paese, che non vuole sussidi o cambiali in bianco ma che chiede gli strumenti per competere”, ha osservato il Presidente di Confagricoltura Ferrara, Nicola Gherardi.
La platea ha espresso con forza il malcontento per la gravissima situazione in cui si trova il settore primario, denunciando come nessuna delle richieste avanzate abbia trovato risposta nella manovra economica varata dal Governo. Dalle quote latte alla previdenza, alle bietole, dalle agevolazioni per il gasolio ai certificati verdi.
“Le migliaia di agricoltori che hanno protestato a Cremona – ha detto il Presidente degli imprenditori agricoli ferraresi - sono una piccola rappresentanza di tutti quegli imprenditori che non chiedono sussidi, ma la stessa cosa di cui ha goduto larga parte del Paese, cioè di una politica economica che tenga conto del valore del comparto coniugando contenimento del deficit con misure per lo sviluppo. La motivazione di questa nostra mobilitazione sta in una manovra finanziaria che Confagricoltura giudica complessivamente necessaria e efficace, tranne che per il settore agricolo”.
“O le risorse ci sono, o non ci sono – ha evidenziato Nicola Gherardi – a proposito dell’emendamento che proroga il pagamento delle multe perr chi ha prodotto latte oltre le quote fissate. Questa vicenda, oltre ad essere un premio ai “furbi”, ha del paradossale perché, in una finanziaria in cui non ci sono soldi per niente e nessuno ma solo tagli, stabilisce il rinvio di un pagamento che costerà parecchi milioni di euro all’erario, quindi a tutti noi cittadini”.
“La tensione tra gli imprenditori agricoli è allo stremo – ha sottolineato il Presidente di Confagricoltura Ferrara – e queste manifestazioni hanno anche l’obiettivo di evidenziare alla classe politica il criticissimo stato di un settore che rappresenta il 15,7% del Pil nazionale e che ha mostrato una tenuta significativa dell’occupazione anche nel pieno della crisi”.
“Noi non abbiamo la tracotanza – Ha concluso Nicola Gherardi – di asserire che siamo l’agricoltura, ma certamente la forza nei numeri e del prodotto rappresentato ci fa dire a buon titolo che non c’è agricoltura senza di noi”.

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