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lunedì 5 novembre 2012

Imu: dubbi sulle aliquote e caos sulle scadenze

FONTE: CIA FERRARA



La Cia di Ferrara si unisce alla protesta dei Centri di Assistenza fiscale che dovranno, in pochi giorni, calcolare le cifre del saldo. Pressione sul Governo per l’eventuale ricalcolo delle aliquote di base

FERRARA – L’Imu, la ben poco amata tassa imposta dal Governo Monti continua a creare tensione e malcontento e non solo a cittadini e imprese, ormai rassegnati alla sua inevitabilità. La protesta arriva questa volta dai Centri di Assistenza fiscale e riguarda le scadenze per i pagamenti e il calcolo delle aliquote variabili, la quota cioè a discrezione dei Comuni. Ad unirsi alla protesta anche la Confederazione Italiana Agricoltori di Ferrara che sottolinea le problematiche operative alle quali andrà incontro per mettere nelle condizioni i suoi associati di pagare l’imposta in tempo e senza incorrere in sanzioni. «Il problema – spiegano i responsabili fiscali dell’associazione – sono i tempi che potrebbero intercorrere tra la delibera comunale sull’aliquota della seconda rata e la sua reale pubblicazione. I Comuni hanno dovuto, infatti, deliberare le aliquote entro il 31 ottobre ma hanno tempo 30 giorni per pubblicarle. Questo significa che rimarranno ai Caf solo due settimane per calcolare la cifra che ogni cittadino o, come nel nostro caso, azienda agricola dovrà versare per il saldo Imu. Per la nostra associazione il disagio sarà amplificato perché le nostre imprese sono ubicate nei diversi comuni del territorio e dovremmo quindi attendere la pubblicazione delle delibere di ogni ente, sperando che non arrivino tutte il 30 novembre. L’ultimo giorno del mese è, inoltre, un venerdì quindi si parla di divenire totalmente operativi nei primi giorni di dicembre.»
 Se il Centro di assistenza fiscale di Cia Ferrara, come quello delle altre associazioni di categoria, si troverà a fare i conti con i tempi strettissimi delle scadenze Imu, sull’ammontare della tassa e sul ricalcolo dell’aliquota del saldo ci sono ancora parecchie ombre. In particolare, sottolinea Cia Ferrara, vorremmo avere un quadro chiaro sul gettito reale - che per il settore primario vale indicativamente 224 milioni di euro, 135 milioni di euro dai fabbricati e 89 milioni di euro dai terreni - che lo stato ha realizzato con il pagamento della prima rata, anche considerando le aliquote applicate dai Comuni che sono state, perlopiù, quelle di base. Conoscere quanto è già entrato nelle casse dello Stato grazie all’imposta ci consentirà di capire se l’accordo preso con il Governo a marzo potrà essere o meno rispettato. Tale “patto” era semplice e sostanziale: se il gettito Imu introiettato con la prima rata avesse raggiunto o superato la cifra complessiva preventivata dal Ministero dell’Economia, questo si sarebbe impegnato a ridurre l’aliquota di base – quella cioè imposta dallo Stato e non dai Comuni – nel calcolo della seconda e ultima rata.
Sollecitiamo dunque il Governo a rendere chiare le cifre e di mantenere la parola su ciò che è stato promesso dopo l’introduzione della tassa che, andando ad aggiungersi i ai costi di produzione fuori controllo, sta mettendo in seria e concreta difficoltà il settore. Non vogliamo sconti o agevolazioni, solo non pagare più del necessario e non rendere davvero eccessivi i sacrifici chiesti dal settore agricolo.

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