Fonte: Confagricoltura
“Vanno individuate e favorite le forme di investimento aziendale dirette a migliorare l’efficienza energetica ed i costi. Per il settore agricolo è un obiettivo strategico dal momento che, nella maggior parte delle lavorazioni, si utilizza gasolio, come carburante o combustibile”. Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, intervenendo a Rimini al convegno, promosso dall’Organizzazione, su “Efficienza energetica e rinnovabili”, nell’ambito della rassegna “Key Energy - Ecomondo”.
L’obiettivo indicato dalla Strategia Energetica Nazionale di raggiungere entro il 2020 una percentuale di utilizzo di energia elettrica da rinnovabili, pari almeno al 38%, ad avviso del presidente di Confagricoltura, “è un'importante indicazione del fatto che l’Italia voglia continuare a svolgere un ruolo attivo nello sviluppo di tali tecnologie”.
A tal proposito, si è chiesto Guidi, “i decreti emanati di recente, su fotovoltaico, biomasse, biogas sulle altre fonti rinnovabili, saranno in grado di sostenere il percorso indicato dal piano strategico? Francamente ho qualche perplessità che si riesca a raggiungere l’obiettivo prefissato, dal momento che i nuovi sistemi di incentivazione sono troppo burocratizzati”.
“A fronte di incentivi anche più elevati, rispetto alla media degli altri Paesi Europei, gli operatori – ha sottolineato il presidente di Confagricoltura - hanno costi più cospicui, a causa di una regolamentazione normativa non stabile e frammentata a livello territoriale, dell’ eccessiva burocratizzazione delle procedure, dei ritardi enormi nel rilascio delle autorizzazioni, delle carenze infrastrutturali del sistema elettrico”. “E’ fondamentale – ha proseguito - una revisione del sistema di incentivazione e una semplificazione drastica delle procedure, al fine di ridurre l’onere generale di tali fonti, continuando a consentirne lo sviluppo”.
Per Guidi poi si deve ragionare sui meccanismi che potranno essere affiancati agli incentivi alla produzione quali, ad esempio gli strumenti di finanziamento in conto capitale, che potrebbero raggiungere il medesimo risultato con minor onere per il sistema.
Infine il presidente, ha chiesto che “la nuova Strategia Energetica Nazionale preferisca le tecnologie con maggiori ricadute sulla filiera economica nazionale. Ad esempio con la filiera biogas/biometano e con le altre a combustione (di pollina, legno e derivati) si alimenta lo sviluppo di attività, come quelle agroforestali, anche in aree oggi abbandonate. E si fa efficienza energetica pure impiegando la sostanza organica derivante dalla produzione energetica, che è un ottimo sottoprodotto e non un rifiuto, in sostituzione dei fertilizzanti chimici”.
venerdì 9 novembre 2012
ENERGIA. GUIDI (CONFAGRICOLTURA) A ‘KEY ENERGY – ECOMONDO’: “SI FA EFFICIENZA ANCHE SBUROCRATIZZANDO LE PROCEDURE E LE AUTORIZZAZIONI PER GLI IMPIANTI”
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