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mercoledì 14 novembre 2012

COLDIRETTI: IL MALTEMPO TAGLIA LE SCORTE DI CIBO “MADE IN ITALY”. SUFFICIENTI SOLO PER NOVE MESI

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Il crollo delle produzioni 2012 dei prodotti agricoli “made in Itlay”, rischia di aprire le porte all’arrivo di cibo di origine diversa, spacciato per italiano senza possibilità per tutti i consumatori di poter contare su una chiara e completa etichetta d’origine.

Crolla nel 2012 il raccolto Made in Italy che è in grado di garantire scorte alimentari nazionali per soli 9 mesi, a causa di una annata segnata dal maltempo con gelo invernale,siccità estiva e ripetuti e devastanti nubifragi autunnali. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione dell’11 novembre, giorno di San Martino, che sancisce tradizionalmente nelle campagne la fine dell’annata agraria, festeggiata dal 1951 con la Giornata del Ringraziamento in tutta Italia e nel centro di Ferrara per quanto riguarda la nostra provincia. L’andamento climatico avverso, caratterizzato da eventi estremi durante l’anno, ha tagliato drasticamente le coltivazioni agricole nazionali ma un calo si registra anche nelle attività di allevamento per la produzione di carne e salumi, anche se la qualità e giudicata buona. Nel complesso - stima la Coldiretti – la produzione nazionale è in grado di garantire quest’anno attorno al 75 per cento del fabbisogno alimentare degli italiani. Il rischio - denuncia la Coldiretti - è ora quello di un aumento delle importazioni di ingredienti di diversa qualità da spacciare come Made in Italy come il concentrato di pomodoro cinese, l'extravergine tunisino, le mozzarelle taroccate ottenute da latte in polvere, paste fuse e cagliate provenienti dall'estero. “Un pericolo che evidenzia la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie troppo larghe della legislazione a partire dall'obbligo di indicare in etichetta la provenienza della materia prima impiegata, voluto con una legge nazionale all'inizio dell'anno approvata all'unanimità dal Parlamento italiano, ma non ancora applicato”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini. Per garantirsi una adeguata disponibilità di cibo nel tempo l’Italia - sostiene Marini - deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile dalla cementificazione nelle città e dall’abbandono nelle aree marginali con un adeguato riconoscimento dell’attività agricola. Se la vendemmia si è attestata sui valori minimi da quasi 40 anni con un calo del 6 per cento del vino per un totale di appena 40 milioni di ettolitri, la produzione di pomodoro da conserva è scesa del 12 per cento attorno le 4,4 milioni di tonnellate mentre per il mais necessario all’alimentazione del bestiame il calo - precisa la Coldiretti - è stato del 13 per cento con la produzione scesa a 8,5 milioni di tonnellate. Non fanno eccezione gli agrumi, con il raccolto in flessione, né le mele (calo del 22 per cento) e le pere (-13 per cento). Numeri che fannopendere verso il segno negativo la bilancia della produzione frutticola italiana, dove almeno le pesche sono rimaste sui livelli dello scorso anno.Malissimo, invece, le castagne, con il raccolto dimezzato da siccità e dagli attacchi del cinipide, il parassita di origine cinese che distrugge gli alberi. Male anche la produzione di miele, a causa dell’andamento climatico poco favorevole, con un meno 25 per cento. Malissimo, invece, le castagne, con il raccolto dimezzato da siccità e dagli attacchi del cinipide, il parassita di origine cinese che distrugge gli alberi. Le primestime della Coldiretti indicano un’annata non particolarmente abbondante anche per l’olio, intorno alle 500mila tonnellate, pur se la qualità è buona. Sul fronte dei semi oleosi, le rilevazioni indicano - sostiene la Coldiretti - una diminuzione del girasole, e anche per colza e soia si prospetta un calo rispettivamente del 24 per cento e del 14 per cento. Si registra invece un aumento della produzione di grano duro per la pasta del 12 per cento per un totale di 4,2 milioni tonnellate, mentre quello tenero per il pane fa registrare addirittura un incremento del 21 per cento, con un raccolto di 3,4 milioni di tonnellate. Per l’orzo invece la situazione è, invece, rimasta sostanzialmente stabile, con una diminuzione della produzione del 2,4 per cento dovuta alla contrazione delle rese. Leggero aumento per la segale (+3 per cento). Produzione in leggero aumento per il latte. Sebbene i dati degli ultimi due mesi non siano ancoraufficiali, la campagna – afferma la Coldiretti - supera i 109 milioni di quintali consegnati a latterie o caseifici italiani, in aumento rispetto all’annata precedente di circa il 2 per cento tanto che gli allevatori italiani dovranno fare attenzione a non sforare la propria quota. Il quantitativo nazionale garantito, comprensivo delle vendite dirette, è di 111 milioni diquintali. Il comparto carni nazionale ha subito nel corso dell' annata agraria appena conclusa una consistente diminuzione dei quantitativi di animali destinati alla macellazione Per quanto riguarda i suini si registra un calodella produzione di suini italiani destinati ai circuiti delle grandi DOP italiane dei salumi e dei prosciutti stimabile nel 3 per cento rispetto l' annata scorsa mentre anche i bovini : vitelli ,vitelloni e vacche da carne hanno subito una battuta di arresto stimabile attorno al 4 per cento.

I RACCOLTI MADE IN ITALY NEL 2012
Castagne -50%;  Colza -24%;  Miele -25 %;  Mele -22%;  Pere -13%;  Soia -14%;  Mais -13%;  Pomodoro da conserva -12%;  Vino -6 %;  Carne bovina - 4 %;  Carne suina per salumi Dop - 3%;  Orzo -2,4%;  Latte +2%;  Segale +3%;  Grano duro (pasta) +12%;  Grano tenero (pane) +21%;

Fonte: Elaborazione Coldiretti

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