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mercoledì 21 settembre 2011

FEDAGRI/CONFCOOPERATIVE EMILIA ROMAGNA: BUONE PROSPETTIVE PER LA CAMPAGNA VITIVINICOLA

Fonte: Fedagri/Confcooperative

Vola l’export: nei primi quattro mesi del 2011 registrato un aumento dell’11% in volume e del 12% in valore

(Bologna, 21 Settembre 2011). Dovrebbe far segnare una diminuzione di almeno il 10% la produzione 2011 dei 19.000 soci del comparto vitivinicolo di Fedagri/Confcooperative Emilia Romagna (oltre 1.200 addetti per un volume d’affari vicino ai 600 milioni di euro), raggruppati in 31 cantine sociali che rappresentano più del 55% dell’intero raccolto regionale. Sono le prime indicazioni che arrivano dalla vendemmia, iniziata con un anticipo medio di 10 giorni rispetto all’anno scorso anche tra i vigneti di Confcooperative e giunta ormai nella sua fase centrale.
“La generale contrazione della produzione registrata quest’anno dai nostri soci – sottolinea Ivo Guerra, responsabile del Settore Vitivinicolo di Fedagri Emilia Romagna – mostra alcune differenze nelle varie province della regione e tra i diversi vitigni. Se la produzione di uva Ancellotta registra una riduzione del 20-25% in provincia di Modena e di Reggio Emilia, i Lambruschi fanno segnare un calo del 10-15%. Nell’area romagnola, invece, i vitigni più diffusi, quali Sangiovese, Trebbiano, Albana, Cabernet Sauvignon, Merlot e Chardonnay, fanno segnare una leggera diminuzione rispetto ai livelli 2010”. “A fronte del lieve calo produttivo – prosegue Guerra – l’uva presenta una gradazione piuttosto elevata con un buon equilibrio delle componenti organolettiche. Merito, tra l’altro, del particolare andamento climatico registrato nel mese di agosto e nella prima parte di settembre, caratterizzato da alte temperature ed assenza di precipitazioni piovose, che ha diminuito la quantità ed aumentato la qualità degli acini, nonché del miglioramento delle tecniche di coltivazione dei nostri soci”.
“Elementi questi – ricorda il responsabile del Settore Vitivinicolo regionale di Fedagri – che inducono ad un cauto ottimismo per la prossima campagna di commercializzazione del vino anche alla luce della recente ripresa del mercato. Nel 2010 infatti l’export ha fatto segnare un netto aumento (+11% in volume, +12% in valore) superando i 22 milioni di ettolitri, vale a dire poco meno del 50% dell’intera produzione italiana di vino. Un trend che sembra proseguire anche quest’anno: nei primi quattro mesi del 2011, la domanda internazionale è aumentata del 16% in volume e del 15% in valore. Inoltre, lascia ben sperare il fatto che le giacenze invendute della produzione di vino 2010/2011 in Emilia Romagna risultino al momento praticamente nulle”.
“L’annata 2011 – conclude Guerra – si apre quindi con buone prospettive per questo settore che nel nostro paese negli ultimi dieci anni ha visto le aziende vinicole diminuire del 52% (da 791.000 a 383.000) anche se la superficie investita a vigneto è calata soltanto del 12% (da 717.000 a 632.000 ettari) e la superficie media aziendale è aumentata dell’82%, passando da 0,9 a 1,6 ettari (dati Censimento dell’Agricoltura Istat). La produzione italiana complessiva dovrebbe attestarsi quest’anno sui 44 milioni di ettolitri, con una diminuzione di circa il 5% rispetto al 2010”.

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