Fonte: Coldiretti Ferrara
Aumenta l’inflazione, cala il potere di acquisto degli italiani, si riducono i consumi a tavola, meno pesce (-5%) e carne (-6%). Aumenta la spesa diretta dai produttori (+30%) che conquista anche Topolino.
Occorre vigilare affinché l’aumento dell’Iva non sia l’occasione per speculare con aumenti di prezzo ingiustificati su beni indispensabili per i cittadini e le imprese. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l'indice dei prezzi al consumo dell’Istat che a settembre e' aumentato del 3,1% rispetto a un anno prima (dal 2,8% di agosto) raggiungendo il valore piu' alto da ottobre 2008. L’effetto Iva - sostiene la Coldiretti - sembra essersi fatti sentire piu’ del dovuto e sarà ancora piu’ consistente nei prossimi mesi con una previsione del 3,5 per cento a novembre. Non è un caso che le voci che fanno registrare aumenti piu’ elevati su base annuale ci sono la benzina con un aumento del 16,3 per cento e il gasolio che cresce su base annua del 19,2 per cento, anche a seguito dei ritardi che si registrano all’adeguamento delle quotazioni al ribasso. Un forte ostacolo alla ripresa dell’economia in un paese dove - sottolinea la Coldiretti - l’86 per cento del trasporto avviene su gomma. Il rischio è appunto - conclude la Coldiretti - l’effetto valanga sulle produzione a partire dall’agroalimentare con ogni pasto consumato dagli italiani che si stima deve percorrere duemila chilometri prima di giungere in tavola.
Con maggiore inflazione cala il potere di acquisto degli italiani che fa scendere i consumi a tavola con riduzione record in quantità del 6 per cento per la carne di vitello e del 5 per cento per i prodotti ittici, ma diminuiscono molto anche gli acquisti di pane (-9 per cento) e di pasta (-4 per cento). E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della diffusione dei dati Istat sul reddito delle famiglie nel secondo trimestre. che evidenzia una calo del potere di acquisto. L’effetto - continua la Coldiretti - è appunto una riduzione dei consumi a tavola che è stato pari in media in quantità all’1,5 per cento nel primo semestre 2011 con valori che vanno dal - 9 per cento per il pane al - 4 per cento per la pasta, dal -5 per cento per il pesce al - 6 per cento per la carne di vitello, dal - 3 per cento per la frutta al – 2 per cento per il latte fresco. Dall’analisi della Coldiretti - emergono però trend fortemente positivi per gli acquisti diretti dal produttore in aumento del 30 per cento per la spesa in cantine, malghe o frantoi e negli circa 800 mercati di campagna amica. Un fenomeno che ha anche conquistato la copertina di Topolino con il mercato degli agricoltori a chilometri zero che nell’ultimo numero affascina clienti comuni perché offre “tutta roba sana, coltivata come si deve” e persino l’attento Paperon De Paperoni “che dopo aver perso un capitale cerco di risparmiare come posso”. Il calo di vendite dei suoi supermercati - riferisce la Coldiretti - spinge Paperone a fare un giro al mercato degli agricoltori dove fanno la spesa anche i sui nipoti. “I prodotti sono a km zero coltivati nelle terre intorno a Paperopoli – gli spiegano Qui, Quo e Qua -, cosi si evitano lunghi viaggi inquinanti per il trasporto e frutta e verdura sono più buone perché appena colte”. Tra i produttori c’è, ovviamente, anche Nonna Papera che, oltre a vendere, dà ai clienti consigli di cucina e di giardinaggio. Paperone e il suo rivale Rockerduck cercano quindi di sfruttare l’idea del famers’ market a livello industriale ma, forzando eccessivamente i ritmi naturali, il risultato sarà un prodotto scadente e i consumatori torneranno ad acquistare al mercato contadino. Dalla storia di copertina del’ultimo numero dell’edizione italiana del popolare fumetto “Zio Paperone e la campagna in città”viene dunque un importante riconoscimento del grande successo degli acquisti diretti dai produttori agricoli che in tempi di crisi in Italia sono cresciuti del 30 per cento in controtendenza rispetto all’andamento generale che evidenzia un calo in tutte le forme distributive e per tutte le tipologie di prodotto, alimentari e non, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat relativi a luglio 2011.
venerdì 30 settembre 2011
COLDIRETTI, DA AUMENTO IVA RISCHIO INFLAZIONE E SPECULAZIONI ANCHE NELL’AGRO ALIMENTARE
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