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venerdì 29 luglio 2011

IL CARO GASOLIO METTE FUORI MERCATO LE AZIENDE AGRICOLE FRRARESI - MAGGIOR ESBORSO DI 4,63 MILIONI EURO/ANNO

FONTE: CONFAGRICOLTURA FERRARA

Nuovo, ennesimo record storico toccato in questi giorni dalla benzina alla pompa, che porta con sé anche l’inevitabile aumento del gasolio agricolo per le lavorazioni in campagna.
“Il 3 gennaio il costo di un litro di gasolio agricolo nella nostra provincia – fa osservare Nicola Gherardi, Presidente di Confagricoltura Ferrara, era pari in valori arrotondati a 0,76, di cui 0,09 di accisa; il 25 luglio le imprese agricole hanno pagato un litro di gasolio 0,85, di cui 0,10 di accisa. Un aumento quindi di 0,09 euro al litro. Se teniamo conto che in provincia di Ferrara si utilizzano circa 52 milioni di litri di carburante agricolo all’anno, se il costo del carburante non subirà ulteriori aumenti, il maggior esborso per le imprese agricole sarà è di circa 4,63 milioni di euro”.
“Se la situazione non tornerà presto alla normalità, se il rincaro dei mezzi produttivi non troverà un drastico ridimensionamento, c’è il fondato timore che decine e decine di aziende possano uscire dal mercato” – continua il Presidente degli imprenditori agricoli ferraresi.
“Gli ultimi dati economici dimostrano che le famiglie, per far fronte alle esigenze, stanno intaccando i risparmi, assediati da tariffe e bollette con conseguente riflesso sul calo dei consumi alimentari. La situazione economica in atto è una tenaglia micidiale anche per gli imprenditori agricoli, che vedono i prezzi dei loro prodotti diminuire del 20% per la frutta, del 22% per ortaggi e legumi, mentre il carovita aumenta”.
“La manovra di stabilizzazione finanziaria di circa 80 miliardi di euro per il prossimo quadriennio approvata con tutta urgenza dal Parlamento, se da un lato sembra aver messo i conti a posto, dall’altro non ha individuato alcuna misura per il rilancio delle imprese, quelle agricole in particolare, che sono il motore dello sviluppo. Il solo rigore non basta- conclude Nicola Gherardi. Nell’attuale congiuntura è essenziale insistere sul costo del lavoro, in particolare sulla sua tassazione. Poi è essenziale un’amministrazione trasparente ed efficiente. Quel netto cambio di passo, quel ‘Patto per la crescita’ che anche ieri è stato chiesto da tutte le parti sociali, una forte discontinuità capace di realizzare un progetto di crescita del Paese in grado di assicurare la sostenibilità del debito, la crescita economica e la creazione di nuova occupazione”.

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