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venerdì 15 luglio 2011

COLDIRETTI, INFLAZIONE: VOLA PREZZO FRUTTA (+14%) AL CONSUMO MA CROLLA IN CAMPAGNA (-20%)

Fonte: Coldiretti Ferrara

La moltiplicazione dei prezzi della frutta dal campo alla tavola spinge gli alimentari al top degli aumenti. Ma in campo si rischia di non raccogliere per prezzi al di sotto dei costi di produzione.

Volano i prezzi della frutta fresca sugli scaffali con un aumento del 14 per cento rispetto allo scorso anno, superiore a quello della benzina, ma nei campi è crisi profonda con una diminuzione dei compensi riconosciuti agli agricoltori del 20 per cento con conseguenze drammatiche sui redditi delle imprese agricole. E’ quanto denuncia Coldiretti Emilia Romagna sulla base dei dati Istat relativi al mese di giugno che evidenziano un aumento dell’inflazione con gli alimentari al top da 2 anni (+3,0 per cento) che è dovuto anche alle distorsioni e alle speculazioni che si verificano nel passaggio della frutta dal campo alla tavola. A causa delle distorsioni, delle inefficienze e delle eccessive intermediazioni nel passaggio della frutta dall’azienda agricola al carrello della spesa - sottolinea la Coldiretti - i prezzi triplicano, ma possono aumentare anche di 5 o 6 volte. Quest’estate si è allargata senza giustificazioni - sottolinea la Coldiretti - la forbice dei prezzi della frutta fresca tra produzione e consumo. Una situazione che danneggia gli agricoltori costretti a lavorare in perdita ma - precisa la Coldiretti - anche i consumatori che potrebbero acquistare maggiori quantità e a condizioni più vantaggiose. Una situazione aggravata dalla mancata firma da parte della Grande Distribuzione Organizzata dell’accordo interprofessionale per la campagna di raccolta 2011 alla quale la Coldiretti chiede un forte atto di responsabilità. Gli esempi non mancano: secondo le elaborazioni Coldiretti su dati del servizio Sms consumatori del Ministero delle Politiche Agricole. Le pesche gialle - conclude la Coldiretti - subiscono un ricarico del 442 per cento (più di cinque volte), le albicocche del 224 per cento (più di tre volte) mentre i cocomeri fanno registrare un aumento del 268 per cento (oltre tre volte e mezzo) ed i meloni del 288 per cento (quasi il triplo).

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