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mercoledì 17 novembre 2010

FAO, PREZZI DEI CEREALI AI MASSIMI DAL 2008. CONFAGRICOLTURA: RILANCIARE LA PRODUZIONE DI MATERIE PRIME PER GARANTIRE LA FILIERA AGROINDUSTRIALE

Fonte: Confagricoltura

“Gli alti livelli dei prezzi e le tensioni sui mercati mondiali debbono richiamare ad una rinnovata attenzione al settore agricolo e alle politiche per rilanciare le produzioni e assicurare maggiore equilibrio ai listini.” Queste le valutazioni di Confagricoltura in merito alla situazione dei corsi globali delle commodity, con particolare riferimento al rapporto della Fao diffuso oggi.

“Da alcune settimane - prosegue il commento dell’organizzazione guidata da Federico Vecchioni – assistiamo, sui mercati mondiali, ad un aumento dei prezzi delle materie prime agricole, specie quelli dei cereali, che sono ormai arrivati, come evidenzia il Food Price Index della Fao, ai livelli del 2008, picco massimo della recente crisi alimentare mondiale. Le scorte cerealicole, tuttavia, seppur previste in calo rispetto alla scorsa campagna, sono a livelli ancora rassicuranti, poiché del 20 per cento superiori a due anni fa”.

“In ogni caso - avverte Confagricoltura - in questa situazione è opportuno vigilare. La volatilità dei prezzi può, infatti, provocare raid finanziari sui mercati a termine e restrizioni all’export, tutti fenomeni che potrebbero amplificare le tendenze rialziste, aumentando ancora di più la volatilità dei listini”.

“Purtroppo - fa rilevare l’organizzazione agricola - non esiste un forum globale dove prendere decisioni su questi temi, ed anche il G20 di Seoul non ha fornito indicazioni per intervenire sull’escalation dell’attività finanziaria collegata al commercio di commodity”.


“E’ arrivato invece il momento - conclude Confagricoltura - di una presa di posizione decisa dei Governi, a livello mondiale, per puntare sulla produzione agricola ed anche per quanto riguarda il nostro Paese è essenziale riservare un percorso preferenziale al rilancio della filiera agroindustriale, partendo dalla produzione agricola, fondamentale punto di sicurezza per soddisfare i consumi nazionali e garantire la sopravvivenza di quel Made in Italy alimentare che, per qualità e unicità, costituisce una voce essenziale per il nostro export”.

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