Fonte: Fedagri/Confcooperative
Buon livello qualitativo dell’uva, buone prospettive anche grazie alla diminuzione delle giacenze ed all’aumento dell’export
Dalle prime indicazioni della vendemmia, entrata ormai nella fase centrale, arriva una sostanziale conferma delle previsioni sul raccolto 2010: dovrebbe registrare una diminuzione almeno del 5% la produzione dei 19.000 soci del comparto vitivinicolo di Fedagri/Confcooperative Emilia Romagna (circa 1.200 addetti per un volume d’affari di quasi 600 milioni di euro), raggruppati in 31 cantine sociali, che rappresentano oltre il 55% dell’intero raccolto regionale. È quanto dichiara Giovanni Bettini, presidente della Federazione emiliano-romagnola, che sottolinea come questo dato sia in linea con le previsioni sulla produzione complessiva di uva da vino attesa in regione.
“La leggera contrazione del prodotto dei nostri soci – prosegue Bettini – è stata determinata prevalentemente dall’andamento climatico delle ultime settimane caratterizzato, tra l’altro, da fenomeni quali l’intensa grandinata che all’inizio di settembre ha colpito le campagne dell’Imolese, in provincia di Bologna, danneggiando sensibilmente i vigneti”.
“A fronte del lieve calo produttivo – sottolinea Ivo Guerra, responsabile del Settore Vitivinicolo di Fedagri regionale – l’uva presenta quest’anno un livello qualitativo davvero buono. Un elemento, questo, che induce ad un cauto ottimismo per la prossima campagna di commercializzazione del vino anche alla luce del miglioramento del mercato registrato negli ultimi mesi”. “Dopo un anno decisamente negativo per la vendita dei mosti e dei vini – prosegue Guerra – si è infatti riscontrata una discreta ripresa delle quotazioni (soprattutto fino alla primavera), in particolare per i vini emiliani e per i rossissimi (prodotti semilavorati utilizzati per il ‘taglio’ di altri vini)”. Inoltre, lascia ben sperare il fatto che le giacenze della produzione di vino 2009/2010 in Emilia Romagna registrino una sensibile diminuzione e risultino comunque già quasi interamente vendute. Positivi infine i dati sull’export regionale, che nel primo semestre del 2010 ha mostrato un aumento del 6,1% in quantità e dell’8,6% in valore.
“Pur a fronte di un quadro complessivo caratterizzato anche da alcune ombre – concludono Bettini e Guerra – l’annata 2010 presenta quindi elementi che potranno, si spera, consentire almeno la copertura dei costi di produzione sostenuti dalle aziende che conferiscono uva alle cantine socie di Fedagri/Confcooperative Emilia Romagna. Anche se, con molta probabilità, si registreranno notevoli differenze tra le varie aree viticole della regione con problemi sicuramenti maggiori nelle zone collinari della Romagna. Un elemento, questo, che richiama la necessità di un approccio realmente strategico per ripensare al meglio le linee di sviluppo della futura vitivinicoltura regionale”.
mercoledì 29 settembre 2010
FEDAGRI/CONFCOOPERATIVE EMILIA ROMAGNA: CAUTO OTTIMISMO PER LA CAMPAGNA VITIVINICOLA
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