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mercoledì 5 settembre 2012

SICCITÀ, RABBONI "PESANTI I DANNI, IL GOVERNO NON PUÒ NON RICONOSCERE LA GRAVITÀ DELLA SITUAZIONE. PER I RISARCIMENTI AL MOMENTO SOLO LE RISORSE DEL FONDO DI SOLIDARIETÀ NAZIONALE, MA SONO ASSOLUTAMENTE INSUFFICIENTI." A ROMA LA RIUNIONE DELLE REGIONI CON IL MINISTRO CATANIA

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

Bologna - "I danni provocati dalla siccità sono particolarmente pesanti con conseguenze non solo sull’agricoltura, ma sull’intera economia di alcune importanti aree del Paese. Nella sola Emilia-Romagna sono intorno al miliardo di euro e si sommano a quelli del terremoto. Il Governo non può non riconoscere la gravita della situazione e dare risposte adeguate.” Così l’assessore regionale all’agricoltura emiliano-romagnolo Tiberio Rabboni al termine della riunione delle Regioni con il Ministro dell’agricoltura Mario Catania sulla siccità. “E’ stata una riunione interlocutoria – ha spiegato Rabboni - il ministro non ha potuto infatti darci alcuna garanzia sulle risorse per i risarcimenti, ma ha espresso la sua intenzione di sottoporre la questione al Governo. Da parte nostra faremo altrettanto attraverso la Conferenza delle Regioni. Al momento infatti gli unici finanziamenti disponibili sono quelli del Fondo di solidarietà nazionale in dotazione alla Protezione civile, ma sono assolutamente insufficienti e con tempi molto lunghi di erogazione. Le aziende agricole invece hanno bisogno di risorse adeguate e tempestive, in particolare sul fronte del credito, così da essere in grado di affrontare la prossima campagna agraria, fatto questo che al momento non è assolutamente scontato”. “Più interessante” secondo Rabboni l’esito dell’incontro per quanto riguardo gli interventi che potranno essere avviati per il futuro, in particolare per quanto riguarda il rafforzamento delle coperture assicurative e per aumentare la disponibilità di acqua ad uso irriguo. “Catania ci ha confermato che lavorerà per aumentare la copertura assicurativa per questo tipo di calamità, rimuovere i troppi vincoli posti attualmente dalle compagnie ed aumentare il contributo pubblico a favore delle imprese agricole che scelgono di assicurarsi.” Quanto agli interventi sul fronte irriguo, il ministro ha “prospettato la possibilità di utilizzare tutti i Fondi strutturali europei, agricoli e non agricoli, per avviare una grande piano di infrastrutturazione idrica per il Paese e ha accolto la mia proposta di rimettere in circolo le risorse non usate del Piano irriguo nazionale per avviare interventi sul territorio”.

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