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martedì 18 settembre 2012

DOP, IGP E STG, CATANIA: ITALIA SEMPRE LEADER IN EUROPA CON 244 DENOMINAZIONI REGISTRATE, NEL NOSTRO TERRITORIO SI ESALTANO LE DIFFERENZE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

 “I dati diffusi oggi dall’Istat ci rammentano ancora una volta lo straordinario valore delle eccellenze dell’agroalimentare italiano. Il mantenimento del primo posto in Europa con 244 prodotti di qualità registrati, tra Dop, Igp e Stg, ci rende pieni di orgoglio e offre l’occasione per riflettere sulle opportunità che il settore primario può offrire all’intero sistema produttivo italiano. Essere il Paese con il maggior numero di riconoscimenti vuol dire riuscire a far emergere, in ogni località, i prodotti migliori, dimostrando il forte radicamento del produttore sul territorio. Nel caso specifico parliamo di un settore con un giro di affari di circa 10 miliardi di euro e che conta su circa 85 mila operatori certificati, gran parte dei quali – circa il 90% del totale – svolge esclusivamente l’attività di produzione”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, ha commentato i dati Istat sulle denominazioni DOP, IGP e STG diffusi oggi, che confermano la leadership italiana in Europa per numero di riconoscimenti di qualità. “Le differenze geografiche, che in Italia sono molto marcate – ha aggiunto Catania – vengono esaltate dalle eccellenze prodotte: Nord e Sud risultano così più vicini e le distanze sembrano accorciarsi. L’Istituto di statistica attribuisce, infatti, al Nord il ruolo storico di leader nelle denominazioni di qualità, ma conferma il progressivo rafforzamento dei prodotti di qualità nel Mezzogiorno. Si tratta di segnali di crescita incoraggianti, che testimoniano come il tessuto agroalimentare possa davvero rivestire un ruolo centrale nel rilancio di alcune zone storicamente svantaggiate. Bisogna continuare su questa strada, tutelando le produzioni e il lavoro degli agricoltori e proseguendo con efficaci interventi di contrasto alle contraffazioni agroalimentari e tenendo alta la guardia sul fenomeno dell’‘italian sounding’”.

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