Fonte: Confagricoltura
Sono più le aziende agricole che chiudono, di quelle che nascono, ma la situazione va migliorando (-416 unità a luglio-agosto ma era -832 un anno fa). Lo sottolinea Confagricoltura valutando i dati di Unioncamere sulla nati-mortalità delle imprese italiane nel primo trimestre dell'anno.
"Il dato Unioncamere sul settore primario è in linea con una tendenza alla razionalizzazione che si registra da diversi anni, ma è anche - commenta il presidente di Confagricoltura Mario Guidi - il segno di una sofferenza in cui si trovano a operare tante imprese agricole che non trovano margini di redditività".
Guidi ricorda come "tutte le analisi qualitative fino a oggi condotte tendano a individuare un ristretto raggruppamento, di circa il 2% delle imprese esistenti, in grado di generare massa critica. Si tratta di circa 30-32mila imprese da cui deriva gran parte del fatturato, del valore aggiunto e dell'occupazione del sistema agricolo nazionale".
“Che la crisi faccia sentire i suoi effetti e aggravi la situazione è fuori discussione e il dato Unioncamere sulla nascita e sulla chiusura delle aziende agricole lo conferma - conclude il presidente di Confagricoltura - non vorrei però che emergesse dalle analisi sulla crisi l'immagine di un'agricoltura che si arrende. Ci sono imprese agricole strutturate, moderne e competitive che hanno messo in atto, già da tempo, precise strategie per fronteggiare le criticità. Per questo sono necessarie apposite misure del Governo per la crescita anche in agricoltura”.
giovedì 6 settembre 2012
IMPRESE, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “LA RAZIONALIZZAZIONE DEL SETTORE FRENA LE CHIUSURE. L’AGRICOLTURA E’ IN PROFONDA SOFFERENZA MA NON SI ARRENDE”
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