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sabato 29 settembre 2012

ASSICURAZIONE SUL REDDITO PER I RISCHI DELL’IMPRESA AGRICOLA

Fonte: Ufficio Stampa Cia Ferrara  

La Cia di Ferrara fa il punto sulle proposte legislative della Commissione UE in merito alle assicurazioni per la salvaguardia e la stabilizzazione del reddito agricolo

Negli Stati Uniti le assicurazioni agricole, regolate da un sistema molto complesso di accordi tra compagnie assicurative private e Governo federale, funzionano. A fronte di catastrofi naturali e fenomeni di siccità – come quello che ha caratterizzato gran parte della nostra provincia negli scorsi mesi - il reddito agricolo è garantito dalle norme assicurative del Farm Bill, la legge agraria federale. Questo permette agli agricoltori di produrre con maggiore tranquillità, di fare scelte per differenziare le produzioni e soprattutto di reinvestire per l’anno successivo. In Italia gli imprenditori agricoli non scelgono frequentemente di assicurare i redditi, soprattutto per i costi assicurativi che vanno ad aggiungersi agli altri oneri, già molto elevati, pagati per la produzione. La Cia di Ferrara ha analizzato la situazione sul territorio, a fronte delle dichiarazioni e delle proposte della Commissione Ue che sta prendendo in considerazione un insieme di misure per sostenere le iniziative per la gestione dei rischi e delle crisi di mercato. Si tratta di un vero e proprio pacchetto di misure dedicate alla gestione del rischio connaturato all’attività agricola stessa e prevede strumenti – assicurazioni, fondi, mutualità – che andrebbero ad integrarsi a vicenda e sarebbero un modo efficace per stabilizzare il rischio d’impresa. «Arriva finalmente – commenta Lorenzo Boldrini, presidente provinciale di Cia Ferrara – un forte segnale da parte dell’Unione europea su un pacchetto di misure volte a garantire e stabilizzare il reddito d’impresa. Ovviamente si tratta ancora di proposte legislative che dovranno essere discusse e riviste anche perché andranno probabilmente a incidere e modificheranno il sistema del pagamento unico. Questo strumento tradizionale di tutela del reddito, infatti, secondo la Commissione Ue non può più garantire, da solo, il sostegno alle imprese quando sono colpite da calamità naturali importanti o da oscillazioni di mercati fuori controllo. Sappiamo fin troppo bene – continua Boldrini – quali danni ha provocato il clima siccitoso di quest’anno alle colture ed alla difficoltà conseguente di avere un reddito d’impresa. Le aziende, soprattutto quelle più grandi, che hanno scelto di assicurare sono riuscite a limitare i danni, ma le altre sono rimaste letteralmente in balia del clima e dei mercati. Ecco allora che un pacchetto assicurativo garantito a livello comunitario e gestito da istituti assicurativi accreditati avrebbe certamente compensato i danni, a tutto vantaggio dell’agricoltura del territorio. La nostra associazione - conclude il presidente Cia - attende ora segnali più chiari e definiti a livello comunitario e spera che vengano discussi ed accolti anche a livello nazionale e regionale. La cosa fondamentale è individuare degli strumenti efficaci per consentire alle imprese di controllare maggiormente un rischio di impresa che è, di fatto, incontrollabile ed avere un reddito abbastanza stabile che consenta loro si essere competitive sui mercati e di reinvestire.

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