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martedì 14 maggio 2013

SETTORE LATTIERO-CASEARIO, GARAGNANI (CONFAGRICOLTURA): “L’UNIONE EUROPEA HA FORNITO GLI STRUMENTI, ORA STA AGLI ALLEVATORI SAPERLI UTILIZZARE”

Fonte: Confagricoltura Emilia - Romagna

Piacenza, 13 maggio 2013 - “Le potenzialità del settore lattiero caseario italiano per il futuro non sono in discussione, basti pensare che secondo le previsioni FAO-OECD la capacità d’importazione di formaggi aumenterà, da oggi al 2020, del 65% negli Stati Uniti e del 33% in Russia. Il comparto è come una nave dotata dell’attrezzatura necessaria per affrontare le acque più impervie, a patto che si sia capaci di seguire la bussola per raggiungere la meta e si abbia l’equipaggio preparato ad affrontare il mare”. Lo afferma il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna Guglielmo Garagnani, intervenendo al convegno promosso dall’Unione di Piacenza su ‘Il dopo quote latte: proposte per il futuro del settore’. “L’Unione Europea – continua il Presidente Garagnani- ha dotato i produttori di latte di strumenti utili e attuali per essere competitivi a livello europeo e globale. Assieme alle nuove possibilità previste dalla normativa nazionale, quali ad esempio i contratti di rete, abbiamo a disposizione una cassetta degli attrezzi che non possiamo permetterci di tenere da parte per le emergenze, ma che dobbiamo imparare ad utilizzare e mettere a regime da subito. L’obbligo di contratti scritti per la prima cessione del prodotto e la possibilità di programmare la produzione di latte destinato in particolare alla realizzazione di formaggi tipici, possono contribuire a far fronte alla volatilità dei mercati, la quale costituisce oramai una costante del settore. Senza dimenticare però che i nuovi mercati si raggiungono solo avendo a disposizione più prodotto e non chiudendosi in una pericolosissima logica di difesa delle posizioni esistenti”. “Certo - conclude Garagnani - si tratta di strumenti perfettibili che devono essere flessibili per meglio adattarsi al nostro contesto nazionale ma che possono funzionare solo se supportati da un sistema aggregato secondo una logica di filiera. A tal proposito credo siano maturi i tempi per la creazione di un’Organizzazione Interprofessionale in grado di mettere insieme tutti gli operatori economici coinvolti, affiancata dai consorzi impegnati a tutelare e valorizzare i prodotti DOP del territorio”.

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