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martedì 21 maggio 2013

COLDIRETTI: “NEI CAMPI PER PASSIONE. TRA STAFFETTA GENERAZIONALE ED INNOVAZIONE, I GIOVANI COLDIRETTI PER IL FUTURO DELL’ITALIA

Fonte: Coldiretti Ferrara

Dall’assemblea di Giovani Impresa Coldiretti un forte segnale del desiderio dei giovani di investire sul loro futuro e sul futuro del Paese, nonostante la crisi e le difficoltà del sistema Italia. Richiesta la possibilità di stage nelle aziende agricole per esperienze di lavoro e di vita “full immersion”.

Dalla staffetta generazionale è possibile l’inserimento di 200mila giovani nelle campagne dove il 37,3 per cento delle imprese ha un conduttore di età superiore ai 65 anni. E’ quanto ha affermato il delegato nazionale dei giovani della Coldiretti Vittorio Sangiorgio all’Assemblea nazionale, tenutasi all’Auditorium della musica di Roma, nel sottolineare l’importanza che il Governo voglia dare finalmente priorità al tema dell’occupazione giovanile come annunciato dal Presidente del Consiglio Enrico Letta, con il pacchetto che verrà presentato dal ministro del Lavoro Enrico Giovannini. “Se proprio vogliamo dare un segnale forte ai figli e ai padri delle nostre campagne, che punti sull’intraprendenza dei giovani, sulla loro voglia di fare e sulla loro capacità di innovare, allora – ha chiesto Sangiorgio - sospendiamo il pagamento di imposte e contributi per cinque anni alle imprese familiari in cui si concretizza quella che viene definita la staffetta generazionale. L’agricoltura sta vivendo una straordinaria fase di attenzione da parte dei giovani, ma alle imprese è preclusa la possibilità di ospitare giovani tirocinanti e offrirequindi l’opportunità anche a studenti di effettuare brevi esperienze full immersion in una realtà di impresa. La pretesa che per ospitare un tirocinante l’impresa debba avere alle proprie dipendenze almeno un dipendente a tempo indeterminato comporta, in un settore nel quale molte imprese utilizzano solo manodopera familiare, l’impossibilità di dare corso a questa esperienza”. E’ necessario quindi - ha concluso il Delegato dei giovani Coldiretti - superare l’interpretazione restrittiva della normativa vigente per assecondare e favorire un fenomeno tanto recente quanto positivo come quello del ritorno alla campagna di tantissimi giovani. Noi siamo pronti a svolgere il nostro ruolo per il bene del Paese, nel suo motore possiamo mettere il miglior carburante (le energie giovani) proveniente da fonte rinnovabile (il meglio del territorio italiano). Abbiamo certamente il merito – ha detto Sangiorgio - di aver in questi anni argomentato il perché la classe dirigente più vecchia d'Europa non sarebbe stata in grado di portare il Paese verso la rotta giusta. In politica abbiamo iniziato un ricambio di qualità, ma terremo alta l’attenzione contro tentativi di retromarcia. “Il fatto che il Ministro più giovane del governo, l’onorevole Nunzia De Girolamo, abbia la delega alle Politiche agricole – ha concluso il delegato dei giovani Coldiretti - è una opportunità per cogliere al meglio ciò che di “straordinariamente giovane” sta avvenendo in agricoltura e nei territori italiani”. “Il mondo – ha detto ancora il leader di Giovani Impresa Coldiretti - ha fame di Italia, e comprende che l’Italia è fatta di storia, cultura, arte, ma anche di moda, cibo, design, in cui magicamente tutto viene tenuto insieme dal gusto, dal saper vivere, conciliando in modo democratico il bello e il buono. Eppure ogni anno dobbiamo vivere la seccante scocciatura di spiegare a questo o a quel ministro, a questo o quello scienziato, a questo o a quel presunto imprenditore che per noi Ogm è sinonimo di omologazione e quindi di impoverimento”. Di contro, in settori dove è assai più necessario investire ed utilizzare nuove tecnologie, siamo ancora fermi a livelli di investimento del tutto insufficienti: in ricerca e sviluppo si investe solo 1,3% del nostro PIL. Una soglia molto lontana dal 3% raccomandato da Europa 2020, che ci pone in coda ai Paesi della UE, dopo anche a Slovenia, Repubblica Ceca, Estonia. “E’ necessario – ha detto Sangiorgio - incoraggiare e stimolare attività di studio e di ricerca che sappiano restituire alla nostra cultura millenaria la sua capacità di dare risposte a problemi concreti della società moderna. L’Italia ha una grande storia da cui i giovani possono prendere il meglio ed adattarlo con gli strumenti dell’innovazione. L’Italia è infatti il paese delle distintività e delle eccellenze, ma non siamo ancora riusciti a costruire attorno ad esse qualcosa che ne crei e raccolga i frutti. E’ una follia, è un vero scandalo nazionale. Qui c’è bisogno di una vera battaglia generazionale, qui c’è bisogno che i giovani si mobilitino. “E’ su quello che vogliamo del nostro Paese – ha puntualizzato Sangiorgio - è sul modello di sviluppo che vogliamo intraprendere che dobbiamo costringere la politica a risponderci. Sono milioni di opportunità di vita tolte soprattutto ai giovani”. Giovani che si trovano però di fronte diversi ostacoli, non ultimo il difficile accesso al credito. Infatti ben il 65 per cento dei giovani lamenta come ostacolo al fare impresa l’accesso al credito e il 67 per cento ritiene che strumenti di finanziamento agevolato siano necessari per avviare un’impresa, secondo una indagine Coldiretti/Swg. E mentre i giovani hanno bisogno di credito, la quasi totalità del credito va a società finanziarie. “Sarà pure arrivato il tempo – ha denunciato Sangiorgio - di smetterla di prendere i soldi dall’economia reale, quella delle persone che lavorano e faticano, per darli a quella virtuale, quella dei capitali e delle speculazioni. Noi lo stiamo facendo con il nostro progetto giovani Coldiretti Giovani Impresa – CreditAgrItalia, con cui quest’anno abbiamo finanziato 57 milioni di investimenti per 760 giovani imprese, 20 milioni in più rispettoall’anno precedente. Un risultato straordinario nell’anno del credit crunch. Per quest’anno con CreditAgri – ha precisato il leader di Giovani Impresa Coldiretti - avevamo pensato di dedicare un nuovo plafond di 80 milioni di euro, ma per dare un messaggio ancora più forte siamo arrivati ad un plafond di 100 milioni … 100 milioni di investimenti per giovani, che si alzeranno presto la mattina, che troveranno soluzione a tutti gli ostacoli che verranno loroposti, che contribuiranno al benessere del Paese, perché hanno il diritto asognare un loro futuro migliore”. “Insomma – ha concluso Sangiorgio - scegliamo soprattutto di fare impresa per passione (56 per cento) anche se, se vuole, qualcuno può continuare a pensare che l’agricoltura sia solo un “riparo” in tempo di crisi. Resta il fatto che qui dentro nessuno pensa di abbandonarla”. Il nostro modo di interpretare il modello di sviluppo – ha detto - ha numeri importanti: aumenta il numero di chi tra noi ha certificazione di qualità con quasi i 2/3 delle imprese giovani certificatementre circa il 70 per cento delle imprese giovani sono multifunzionali (erano il 65% un anno fa). Continuiamo ad espanderci e progettiamo di continuare ad innovare nel futuro prossimo. E’ quello – ha sostenuto il leader di Giovani Impresa Coldiretti - che ci sta insegnando la nostra Coldiretti, pioniera di un modo nuovo di pensare l’agricoltura, un modo che sta diventando vitale non soltanto nel nostro Paese, ma pioniera anche di un nuovo modo di rappresentare, fatto di progetti ideati e realizzati, in cui l’interesse generale si concili perfettamente con quello settoriale, non solo in agricoltura, per una rappresentanza globale dei territori, fatto da una classe dirigente sempre più giovane e coraggiosa.

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