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martedì 14 maggio 2013

PATATE, RINNOVATO IL CONTRATTO QUADRO 2013-2015. PIÙ QUALITÀ PER I CONSUMATORI E PIÙ FORZA ALL'INTERA FILIERA

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione  

Rabboni: la strada maestra per dare più competitività alla nostra agricoltura. Cosa prevede dell'intesa

Bologna - E’ una voce importante dell’agricoltura emiliano-romagnola, con un valore di oltre 40 milioni di euro, una superficie interessata che supera i 5 mila ettari ed alcune eccellenze come la Patata di Bologna Dop. Per sostenere e qualificare ulteriormente questo importante comparto, le organizzazioni dei produttori Appe e Assopa, le principali cooperative del settore, i commercianti, Fruitimprese, Ascom, con la partecipazione del Centro documentazione per la Patata, hanno firmato oggi a Bologna alla presenza dell’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni il rinnovo del Contratto quadro per la patata da consumo fresco 2013-2015”. Due gli obiettivi di fondo: fornire ai consumatori un prodotto di sicura qualità e ai diversi soggetti della filiera un’equa e trasparente remunerazione. “ E’ un accordo significativo che, anche grazie ad alcune importanti novità, permette di contrastare la volatilità dei prezzi, ottimizzare l’offerta sui mercati e fornire adeguate garanzie ai consumatori – commenta l’assessore Rabboni – Ancora una volta la conferma che gli accordi di filiera e la possibilità di programmare produzione e commercializzazione sono la strada maestra per dare più competitività alla nostra agricoltura”. Cosa prevede l’intesa Il contratto conferma il rispetto del disciplinare di Produzione Integrata, come standard per tutta la produzione contrattualizzata, al quale si aggiungono i disciplinari di Selenella e della Patata di Bologna DOP. Per elevare ulteriormente la qualità del prodotto viene costituito un Comitato Tecnico Agronomico, con un rappresentante per ogni organizzazione firmataria, che coordina e sviluppa azioni di tipo tecnico sia sul fronte produttivo che della conservazione, per aumentare l’omogeneità di comportamento degli operatori e alzare il livello di qualità del prodotto immesso sul mercato. Il CTA potrà predisporre ulteriori indicazioni in merito a coltivazione, raccolta e conservazione che si rendessero necessarie, frutto anche di sperimentazione comune (es. su varietà, tecniche irrigue, modalità di raccolta ecc). ll CTA lavorerà in sinergia con il Servizio regionale Fitosanitario e con il Centro Ricerche Produzioni Vegetali di Cesena. Tra i primi compiti del CTA la definizione delle metodologie consentite di prelievo dei campioni di patate al conferimento, per garantire valutazioni omogenee del prodotto consegnato. Invariate le modalità di classificazione dei tuberi, anche attraverso l’uso di un manuale fotografico dei principali difetti. Si avvia l’impegno delle strutture di stoccaggio a monitorare per la prossima campagna l’indice di lavabilità, la % di sostanza secca e la % di sottocalibri all’interno della 1a categoria: l’obiettivo è valutare i dati in funzione di un loro potenziale utilizzo come ulteriori indicatori di qualità. E’ anche confermato il funzionamento generale del contratto quadro: i produttori sottoscrivono, attraverso le OP, contratti coi commercianti utilizzando un modello contrattuale standardizzato e scelgono la modalità di cessione e pagamento: vendita con prezzo definito, conferimento in conto deposito con prezzo da determinare e, dall’anno prossimo, sarà inserita la possibilità del prezzo fisso garantito su una percentuale fino al 30% della produzione, a richiesta del singolo agricoltore. Resta un punto di forza la Commissione della Borsa Patate (costituita da 5 membri di parte agricola e 5 del comparto commerciale), lo strumento interprofessionale che consente la determinazione dei prezzi, con diverse scadenze e modalità: anche per ottemperare agli obblighi inseriti dall’Art.62 in tema di contratti, da quest’anno sarà quotata anche la patata di 2a categoria, che dovrà avere un prezzo minimo del 20% rispetto alla 1a categoria. Reintrodotta anche la possibilità di indirizzare il prodotto non adatto al consumo fresco a un utilizzo industriale, nel rispetto del contratto quadro nazionale specifico per le patate da industria. E’ stata verificata l’efficacia delle regole adottate in passato relative in particolare a rendere più precise e trasparenti le verifiche e le comunicazioni al momento del conferimento e durante la conservazione del prodotto in magazzino

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