FONTE: COLDIRETTI
Per la prima volta
dopo tanti anni, uno dei maggiori centri italiani di produzione di vongole
potrebbe trovarsi ad affrontare una vera rivoluzione. La direttiva europea 123
del 2006, nota come direttiva Bolkestein, potrebbe applicarsi anche alle
concessioni di zone di mare demaniali per la produzione di vongole. Se ne è
parlato in un workshop promosso da Coldiretti Emilia Romagna al teatro comunale
di Goro, dove è stato ricordato che la Bolkestein, nell’ottica di fare chiarezza
e trasparenza, stabilisce l’obbligo di bandi di concorso e il divieto del
rinnovo automatico delle concessioni demaniali. La nuova normativa – secondo
Coldiretti – può provocare un forte cambiamento in tutto il sistema della
produzione di vongole. Per questo motivo Coldiretti ritiene fondamentale che le
istituzioni chiariscano in tempi strettissimi se la direttiva va applicata o no
all’acquacoltura. Nel caso debba essere applicata, Coldiretti chiede prima di
qualsiasi intervento una proroga fino al 2020, come è già avvenuto per il
settore balneare.
“Il sistema può
cambiare profondamente – ha detto il vicepresidente nazionale e presidente
regionale di Coldiretti, Mauro Tonello – ed è importante capire come cambierà,
dando ai pescatori il tempo di affrontare meglio il futuro. Coldiretti è per la
trasparenza e proprio per questo è necessario, nell’attesa dell’eventuale
applicazione della normativa, fare chiarezza in tutto il sistema delle
concessioni di acquacoltura per consentire certezze negli investimenti degli
operatori”.
Secondo Coldiretti
andranno definiti modalità e tempi delle assegnazioni per consentire una
gestione più imprenditoriale. “Siamo favorevoli – ha detto Tonello – alla
corretta concorrenza, per questo le istituzioni devono chiarire se e come va
applicata la Bolkestein e, in caso affermativo, prevedere la proroga e nel
frattempo definire le regole per la realizzazione di bandi con tempi e
comunicazioni adatti a consentire la partecipazione di tutti gli imprenditori
interessati, introducendo una durata delle assegnazioni adeguata ad ammortizzare
gli investimenti”.
Bisogna sostenere il
rinnovamenti di tutto il sistema – afferma Coldiretti – assicurando un’ampia
partecipazione, eliminando gli ostacoli che condizionano e scoraggiano gli
imprenditori dall’effettuare gli investimenti necessari per la salvaguardia
dell’ambiente e della produzione nella Sacca.
La coltivazione delle
vongole nella sacca di Goro – ricorda Coldiretti – viene svolta da 37
cooperative con quasi 1.400 soci. Le concessioni riguardano un’area di 1.400
ettari che producono 15 mila tonnellate di prodotto destinato per il 60% al
mercato interno e il 40% alle esportazioni, per un valore complessivo di quasi
60 milioni di euro.
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