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venerdì 15 marzo 2013

WORKSHOP COLDIRETTI SULLA DIRETTIVA BOLKENSTEIN



FONTE: COLDIRETTI

Per la prima volta dopo tanti anni, uno dei maggiori centri italiani di produzione di vongole potrebbe trovarsi ad affrontare una vera rivoluzione. La direttiva europea 123 del 2006, nota come direttiva Bolkestein, potrebbe applicarsi anche alle concessioni di zone di mare demaniali per la produzione di vongole. Se ne è parlato in un workshop promosso da Coldiretti Emilia Romagna al teatro comunale di Goro, dove è stato ricordato che la Bolkestein, nell’ottica di fare chiarezza e trasparenza, stabilisce l’obbligo di bandi di concorso e il divieto del rinnovo automatico delle concessioni demaniali. La nuova normativa – secondo Coldiretti – può provocare un forte cambiamento in tutto il sistema della produzione di vongole. Per questo motivo Coldiretti ritiene fondamentale che le istituzioni chiariscano in tempi strettissimi se la direttiva va applicata o no all’acquacoltura. Nel caso debba essere applicata, Coldiretti chiede prima di qualsiasi intervento una proroga fino al 2020, come è già avvenuto per il settore balneare.
“Il sistema può cambiare profondamente – ha detto il vicepresidente nazionale e presidente regionale di Coldiretti, Mauro Tonello – ed è importante capire come cambierà, dando ai pescatori il tempo di affrontare meglio il futuro. Coldiretti è per la trasparenza e proprio per questo è necessario, nell’attesa dell’eventuale applicazione della normativa, fare chiarezza in tutto il sistema delle concessioni di acquacoltura per consentire certezze negli investimenti degli operatori”.
Secondo Coldiretti andranno definiti modalità e tempi delle assegnazioni per consentire una gestione più imprenditoriale. “Siamo favorevoli – ha detto Tonello – alla corretta concorrenza, per questo le istituzioni devono chiarire se e come va applicata la Bolkestein e, in caso affermativo, prevedere la proroga e nel frattempo definire le regole per la realizzazione di bandi con tempi e comunicazioni adatti a consentire la partecipazione di tutti gli imprenditori interessati, introducendo una durata delle assegnazioni adeguata ad ammortizzare gli investimenti”.
Bisogna sostenere il rinnovamenti di tutto il sistema – afferma Coldiretti – assicurando un’ampia partecipazione, eliminando gli ostacoli che condizionano e scoraggiano gli imprenditori dall’effettuare gli investimenti necessari per la salvaguardia dell’ambiente e della produzione nella Sacca.
La coltivazione delle vongole nella sacca di Goro – ricorda Coldiretti – viene svolta da 37 cooperative con quasi 1.400 soci. Le concessioni riguardano un’area di 1.400 ettari che producono 15 mila tonnellate di prodotto destinato per il 60% al mercato interno e il 40% alle esportazioni, per un valore complessivo di quasi 60 milioni di euro.

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