Fonte: Comitato Pesche e Nettarine
La filiera si è dimostrata incapace di fissare regole minime per ottenere
un costante miglioramento del livello qualitativo dei frutti
(Bologna, 18 Marzo 2013). Semaforo rosso per la proposta di accordo interprofessionale sulle pesche e nettarine preparata dal Comitato di prodotto in occasione della riunione svoltasi a Bologna alla presenza di tutte le componenti del Comitato stesso e di numerosi membri del Consiglio di Amministrazione, oltre che degli organismi istituzionali, in un clima costruttivo ed orientato ad ottenere un seppur minimo aumento della qualità della produzione peschicola italiana. Tutto ciò in perfetta sintonia con il nuovo corso che l’Organismo Interprofessionale sta intraprendendo sotto la presidenza di Nazario Battelli e con il sostegno del Ministero.
L’accordo doveva poi essere inoltrato al Consiglio nazionale dell’Organizzazione Interprofessionale per l’opportuna ratifica ed il conseguente invio al Ministero delle Politiche Agricole che successivamente l’avrebbe mandato alla Comunità europea.
“Dopo un’attenta analisi della normativa nazionale e comunitaria e dell’andamento della produzione e dei consumi, realizzata dal direttore dell’Area Mercati di Ismea, Fabio Del Bravo, il Comitato Pesche Nettarine – sottolinea il coordinatore Gabriele Ferri – ha redatto un documento in base al quale i frutti di calibro ‘D’ prodotti nel nostro paese non avrebbero potuto essere immessi sul mercato a partire dal 1° giugno, mentre le pesche e nettarine di II^ qualità potevano essere commercializzate sul mercato del fresco soltanto se di calibro medio grosso A+. L’accordo non si sarebbe applicato alle pesche e nettarine biologiche e al prodotto destinato all’industria di trasformazione e avrebbe previsto che Agecontrol (rappresentata all’incontro da Graziano Capuccini) controllasse il rispetto delle norme sul territorio italiano al fine di creare le condizioni per poter estendere ‘erga omnes’ le regole così condivise”.
“Purtroppo, però, – dichiara Ferri – dopo alcune riunioni del Consiglio nazionale non è stato possibile raggiungere un accordo unanime sulla proposta elaborata dal Comitato tecnico. Con grande rammarico bisogna quindi affermare che abbiamo perso l’opportunità di avviare un percorso in grado di migliorare il livello qualitativo delle nostre pesche e nettarine. E questo mentre negli ultimi mesi si è registrato un importante impegno anche da parte del Ministro delle Politiche Agricole e dei funzionari preposti, ad iniziare da Francesco Giardina che per la Segreteria tecnica del Ministro segue direttamente l’O.I., a favore di un significativo rilancio dell’interprofessione nel nostro paese”. “In definitiva – conclude il coordinatore del Comitato Pesche e Nettarine – la filiera non ha saputo fissare regole minime da seguire per ottenere un costante miglioramento della qualità del prodotto e assecondare così sempre meglio le richieste dei consumatori. A questo punto dovremo ancora una volta invocare madre natura affinché provveda ad autoregolarsi: una ‘soluzione’ sicuramente insufficiente a garantire risposte concrete ai produttori che con tanto impegno difendono il loro lavoro quotidiano”.
lunedì 18 marzo 2013
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