FONTE: VINITALY
La ricerca di
SymphonyIRI per Vinitaly: resistono il brik e gli spumanti, aumentano le
bottiglie sopra i 6 euro e i vini a marca commerciale – Federdistribuzione: un
effetto degli aumenti di prezzo
(Verona, 13 Marzo 2013) –
Diminuiscono nel 2012 le vendite di vino nei supermercati, per la prima volta
negli ultimi 10 anni, con un calo per quanto riguarda il totale del vino
confezionato del 3,6% a volume rispetto al 2011. Nonostante la tendenza
negativa, aumentano del 3,3% le vendite del vino in bottiglia a denominazione
d’origine nella fascia di prezzo superiore ai 6 euro. Flessione più contenuta
per il vino in brik che perde l’1,7%, tengono le bollicine con un – 0,6% e
crescono anche le vendite del vino a marca commerciale, prodotto dalle catene
distributrici (+1,9% sempre a volume).
Questo il quadro complessivo che
emerge dall’anteprima della ricerca di SymphonyIRI Group sull’andamento del
mercato del vino e sui vini più venduti nella Grande Distribuzione (Gdo) nel
2012; la ricerca completa, realizzata per Veronafiere, verrà presentata a
Vinitaly 2013 (nel corso del convegno su vino e Gdo, l’8
aprile).
L’analisi dettagliata delle
statistiche evidenzia che il 2012 è stato un anno caratterizzato da un forte
aumento dei prezzi dei vini nella Gdo: del 5,5% per il totale del vino
confezionato, del 4,5% a litro per le bottiglie di 75 cl a denominazione
d’origine e del 10,1% per i brik (vedi di seguito tabelle 1, 2 e
3).
Questi aumenti rendono
problematici i raffronti con l’anno precedente perché molti prodotti, aumentando
di prezzo, sono andati a collocarsi nella fascia superiore. Per esempio, i vini
a denominazione sotto i due euro (una fascia di prezzo che rappresenta il 25,2%
del mercato) perdono a volume il 18,3%, ma proprio perché tanti prodotti sono
passati alla fascia di prezzo centrale, quella tra 2 e 4 euro che copre la
maggiore quota di mercato, quasi il 50%. A proposito di quote di mercato è
interessante notare che la fascia di prezzo tra i 4 e i 6 euro copre il 14,8%
del mercato e quella sopra i 6 euro il 5,4%.
Parlando, invece di quote di
mercato globale, i vini a denominazione raggiungono il 56,1% delle vendite di
vino nella Gdo, mentre i brik il 31,5% (sempre a volume). La spinta promozionale
rispetto al 2011 non è aumentata, mantenendosi stabile, mentre i prezzi medi di
una bottiglia di 75cl a denominazione d’origine è di 4,28 al litro, e di 1,24
per il brik.
Il vino più venduto nei
supermercati italiani è il Lambrusco con più di 14 milioni di litri per un
valore di 44 milioni di euro. Seguono Chianti, Montepulciano d’Abruzzo, Barbera,
Bonarda (vedi la classifica delle bottiglie a denominazione, Tabella 4).
Va sottolineato il calo delle vendite a volume del Nero d’Avola (- 30, 2% a
volume), dovuto ad un aumento del prezzo del 20,8%, un fenomeno che si ripete
anche per altri vini.
Tra i vini “emergenti”, cioè
quelli che fanno registrare una maggior crescita a volume, boom del Pecorino,
prodotto nelle Marche e in Abruzzo, con un + 23,8%, seguito da Pignoletto,
Grillo, Traminer, Falanghina (Tabella 5).
Aumentano le vendite delle
bottiglie a denominazione a marca commerciale, distribuite dalle insegne della
Gdo con nomi di fantasia o col proprio nome, che aumentano di prezzo e di
qualità. La marca commerciale arriva così a conquistare una quota di mercato del
14,7% (bottiglie più brik). Le scelte strategiche delle aziende distributive
hanno portato a qualificare il prodotto, che ora è presente con maggiore
frequenza in segmenti nobili del mercato, diversificando in questo modo la
propria offerta al consumatore e ampliando il proprio target di riferimento. Una
politica premiata dai clienti, che anche nel vino hanno ora nella marca privata
un valido punto di riferimento.
“In un mercato difficile come quello attuale anzitutto è necessario sottolineare i positivi risultati ottenuti dalla marca privata, cresciuta dell’1,9% in quantità e del 9,2% in valore, quest’ultimo dato per il suo ingresso in fasce di prezzo più alte. – ha commentato Alberto Coldani, rappresentante di Federdistribuzione a Vinitaly 2013 (l’Associazione che rappresenta la maggioranza delle aziende della Gdo), nonché Direttore Acquisti PGC di Carrefour –
“In un mercato difficile come quello attuale anzitutto è necessario sottolineare i positivi risultati ottenuti dalla marca privata, cresciuta dell’1,9% in quantità e del 9,2% in valore, quest’ultimo dato per il suo ingresso in fasce di prezzo più alte. – ha commentato Alberto Coldani, rappresentante di Federdistribuzione a Vinitaly 2013 (l’Associazione che rappresenta la maggioranza delle aziende della Gdo), nonché Direttore Acquisti PGC di Carrefour –
“Per
contrastare la tensione sul mercato – ha aggiunto Coldani - la Gdo ha
intrapreso piani promozionali molto forti che hanno contribuito a ridurre i
margini delle catene e, spesso, impedito di assorbire l’elevata inflazione
all’acquisto. Oltre alle preferenza accordate in modo sempre crescente alla
marca commerciale abbiamo rilevato, e credo continueremo a farlo nel 2013, un
aumento delle vendite a volume – del 3,3% nel 2012 – per i vini di prezzo
superiore ai 6 euro, un forte segnale che attesta la ricerca, oltre che della
convenienza, anche della qualità”.
La crescita dei prezzi suggerisce
prudenza ed attenzione nell’analisi del mercato e nella sintesi conclusiva, ha
avvertito Virgilio Romano, Client Service Director di SymphonyIRI Group,
coordinatore della ricerca realizzata per Vinitaly 2013: “Va evidenziato
ciò che accade nel segmento Brik, in cui si registra un corposo aumento di
prezzo associato ad una sostanziale tenuta nelle vendite a volume: una
situazione spiegata in realtà da una forte leadership e dalla rilevante presenza
della marca commerciale nel comparto. Le statistiche ci dicono qualcosa anche
dell’evoluzione dei gusti dei consumatori: tra i vini emergenti troviamo nelle
prime posizioni 3 bianchi, come Pecorino, Pignoletto e Grillo, dunque una
predilezione per un bere più leggero, forse meno legato al pasto e più alla
socialità. Un dato che deve far riflettere: alla tradizione bisogna affiancare
nuovi gusti e nuove modalità di consumo per avvicinare nuovi
consumatori”.
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