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martedì 5 febbraio 2013

CIA FERRARA: SANITÀ E AREE RURALI: MOLTI I NODI DA SCIOGLIERE

Fonte: Ufficio Stampa Cia Ferrara

 Il 7 febbraio, a Cocomaro di Cona, un convegno organizzato da Anp (Associazione Nazionale Pensionati) di Cia Ferrara per discutere del futuro della sanità ferrarese

Posti letto e servizi a rischio negli ospedali più vicini alle zone rurali per i tagli alla sanità e una rete di servizi più vicina a chi non è autosufficiente, per garantire la salute e la dignità delle persone. Sono questi alcuni temi che verranno approfonditi nel corso del convegno Quale futuro per la sanità ferrarese? Che si terrà giovedì 7 febbraio, alle ore 15.00, presso l’Hotel Villa Regina di Cocomaro di Cona. Organizzato da Anp (Associazione Nazionale Pensionati) di Cia Ferrara, l’incontro è aperto ad agricoltori e cittadini che potranno discutere, scambiarsi opinioni e fare proposte sui servizi sanitari sul territorio ferrarese. Presenti al convegno: l’On. Maria Teresa Bertuzzi, membro della Commissione Agricoltura del Senato, Marcella Zappaterra, presidente della Provincia di Ferrara, il dott. Bruno di Lascio, presidente dell’Ordine dei Medici di Ferrara e naturalmente i vertici di Cia Ferrara, con il presidente Lorenzo Boldrini e i rappresentanti di Anp Valentino Calderoni, presidente provinciale e Valter Manfredi, Presidente regionale dei pensionati Cia. Il mondo agricolo si confronta, dunque, con esperti e istituzioni per ribadire il concetto di sanità pubblica e garantita e un accesso alle cure che non diventi ad esclusivo appannaggio di chi può permettersi di usufruire di servizi privati. «Nei prossimi mesi sanità pubblica significherà – spiega Valentino Calderoni presidente Anp di Cia Ferrara – riduzione di posti letto, personale e beni e servizi ai cittadini. Una situazione fortemente preoccupante perché i tagli potrebbero ridurre la qualità di cure adeguate e tempestive. Non è possibile – continua Calderoni – mettere in discussione il diritto alla salute e l’assistenza alle persone anziane non autosufficienti, soprattutto di quelle che non possono raggiungere le strutture dell’ospedale di Cona. Non siamo contro a un polo sanitario che potrebbe diventare, a regime, un punto di riferimento per la sanità non solo ferrarese ma regionale. Ma non si possono marginalizzare le aree rurali e togliere le risorse alle strutture più piccole. Parliamo, ad esempio, dell’Ospedale del Delta dove è stato tolto il pronto soccorso pediatrico ma anche di quelli di Argenta, Copparo e naturalmente Comacchio, del quale si discute da molti anni. In queste aree, prettamente rurali, agricoltori e cittadini si troveranno nella condizione di fare moltissimi chilometri per raggiungere l’ospedale e il pronto soccorso più vicini. Occorre inoltre – conclude Calderoni – in un contesto sociale con un tasso di invecchiamento così grande, incrementare l’assistenza domiciliare per salvaguardare il benessere e la salute delle persone e per ridurre, allo stesso tempo, la spesa pubblica per il ricovero in strutture dove un posto letto è più oneroso.»

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