...in onda su Telestense Ferrara e Lepida Tv [digitale terrestre] >> orari

venerdì 24 giugno 2011

POLITICA AGRICOLA DOPO IL 2013: PIÙ VERDE, PIÙ EQUA E PIÙ COMPETITIVA

Fonte: Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e Redazione di Agreste

In vista delle proposte della Commissione sul futuro della politica agricola comune (attese per Ottobre 2011), il Parlamento Europeo presenta la sua posizione per il prossimo bilancio a lungo termine per il periodo 2014-2020. Se la politica agricola dell’Ue mira a fornire prodotti alimentari sicuri e di alta qualità e contribuire alla protezione dell’ambiente e alle energie rinnovabili, secondo gli eurodeputati, tale politica deve essere finanziata in modo da fornire agli agricoltori un incentivo all’utilizzo di tecniche moderne e ecocompatibili. I pagamenti diretti agli agricoltori dovrebbero essere più chiaramente legati alle “misure verdi” (basse emissioni di carbonio, basso consumo energetico). Inoltre, dovrebbe essere istituito un ampio sistema europeo di incentivi, finanziato dall’Ue al 100%, per sostenere gli agricoltori che appoggiano lo sviluppo sostenibile. I finanziamenti agricoli, che secondo gli eurodeputati dovrebbero rimanere almeno pari a quelli attuali con un secondo pilastro che goda di risorse adeguate, dovrebbero essere distribuiti più equamente tra gli Stati membri e tra le diverse categorie di agricoltori. Il Parlamento propone che ogni paese dell’Unione europea riceva in futuro una percentuale minima della media Ue dei pagamenti diretti. I deputati sono d’accordo con l’introduzione di un massimale per i pagamenti diretti per agricoltore, ma sottolineano che le nuove regole devono tener conto delle dimensioni delle aziende agricole e dei criteri oggettivi di occupazione nonché delle pratiche sostenibili. Per evitare un uso improprio del denaro pubblico, i pagamenti diretti dovrebbero essere riservati agli “agricoltori attivi”, cioè a coloro che effettivamente utilizzano la loro terra per la produzione.

Un esempio di semplificazione e “sburocratizzazione” portato dall’on. Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura dell’Europarlamento: “Verranno tolti tutti gli aiuti alle imprese il cui importo non superi il costo della pratica per ottenerlo. Questo significa per l’Italia un risparmio di 150 milioni che lo Stato può gestire nell’ambito della flessibilità concessa ai paesi membri nell’integrazione dei premi”.

Al centro della riforma anche il ruolo delle nuove generazioni in agricoltura.

Nessun commento:

Posta un commento