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lunedì 6 giugno 2011

BATTERIO E.COLI: NESSUNA RESPONSABILITA’ DELL’ ORTOFRUTTICOLTURA ITALIANA

Fonte: Confagricoltura Ferrara

“L’ allarme sull’ortofrutta è assurdo e sta penalizzando i nostri produttori che stanno lavorando con il consueto scrupolo, fornendo prodotti di qualità, salubri e attentamente controllati” afferma Nicola Gherardi, Presidente di Confagricoltura Ferrara, vivamente preoccupato per la situazione che si è venuta a creare per la contaminazione di cibo in Germania per il batterio E.Coli 0104 e, da ultimo, per la decisione della Russia di bloccare le importazioni di ortofrutta europea.

“Giugno - prosegue il Presidente dell’ Organizzazione degli imprenditori agricoli - è il mese di piena campagna e di raccolta per fragole, pomodori, meloni, cocomeri e carote e si profila un disastro; i produttori, nonostante il nostro Paese sia completamente estraneo alla vicenda, rischiano di pagare un conto salato. La chiusura delle frontiere russe non può essere giustificata in alcun modo. E’ un provvedimento ingiustificato e sproporzionato che crea un danno enorme ai produttori italiani”.

Confagricoltura Ferrara, tramite la sede nazionale, ha sollecitato quindi interventi immediati e decisivi delle autorità europee ed italiane verso il governo russo per un atto unilaterale che sta avendo conseguenze disastrose.

La variante del batterio 0104 è letale a causa della tossina “Shiga like”.

Questo batterio - osserva Confagricoltura Ferrara - è presente in Germania, nella sua forma primordiale, in maniera pressoché endemica da anni e, a causa della tossina incriminata, si registrano centinaia di persone che si ammalano: nel 2006 in Germania erano 1236 (1,5 casi per 100 mila persone), nel 2007 se ne contavano 870 (1,1 casi per 100 mila persone), nel 2008 sono 876 (1,1 casi). C’è da capire perché in Germania c’è un così alto numero di persone coinvolte.

“Le autorità - conclude Nicola Gherardi - devono fare chiarezza sulle cause dell’epidemia e sulla mutazione del batterio e sollecitare il governo tedesco a mettere in sicurezza la filiera alimentare”

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