Fonte: Confagricoltura Ferrara
Trebbiatura in pieno svolgimento ed aiutata dal buon andamento meteorologico. Ad oggi, comunica Confagricoltura Ferrara, si stima che sia stato raccolto circa il 60% del frumento, tenero e duro, coltivato in Provincia.
"I primi dati lasciano ben sperare - evidenzia il Presidente, Nicola Gherardi - anche se dobbiamo nettamente distinguere tra le aziende che lo scorso autunno hanno potuto preparare con cura i terreni e chi invece è stato costretto a seminare il terreno su sodo, con presenza di ristagni d'acqua nel corso dell'inverno e successiva siccità da marzo a maggio".
"Relativamente al grano tenero, la superficie investita è di circa 28 mila ettari, con un incremento di oltre il 20% rispetto all'anno scorso, a detrimento del duro fortemente penalizzato dal cattivo risultato conseguito nel 2010; la superficie si attesta intorno ai 15 mila ettari, oltre il 45% in meno rispetto alla precedente annata".
"Di particolare rilievo - prosegue il Presidente dell'Organizzazione agricola ferrarese - è che quest'anno, a differenza del 2010, tutta la produzione, almeno per quella fino ad ora trebbiata, per le sue caratteristiche qualitative sarà destinata agli usi per alimentazione umana, mentre la produzione 2010 causa la non elevata qualità è stata destinata alla produzione di mangimi animali".
"Segnatamente al grano tenero la media provinciale per le superfici sulle quali non era stato possibile preparare con cura il terreno si attesta attorno ai 50 q.li/ettaro mentre per gli altri circa 70 q.li/ettaro, con punte nei terreni di medio impasto fino a 80 q.li/ettaro con peso specifico superiore agli 80 e proteine superiore a 13%; per il frumento duro, la media è tra i 65-70 q.li/ettaro, con ottimi risultati sia per peso specifico che proteine".
"Quello che allarma il mercato dei cereali - conclude Nicola Gherardi - è la volatilità dei prezzi sui mercati mondiali, rimarcato anche dal Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, nel corso dell'ultima Assemblea dell'Istituto, che espone i produttori agricoli anche a flessioni delle quotazioni e del reddito, come dimostrano i dati dei prezzi all'origine dei prodotti agricoli nel nostro Paese (-3,3% ad aprile sul mese precedente) e dei redditi (-19,6% nel 2011 rispetto al 2010). Per riportare l'evoluzione dei prezzi ad un più equilibrato rapporto domanda/offerta, è necessario intervenire con adeguate politiche per migliorare il posizionamento degli agricoltori all'interno della filiera; occorre altresì frenare talune dinamiche sui mercati a termine delle commodities realizzate da operatori non del settore, ad esempio tramite fondi di investimento, e incentivando invece l'utilizzo dei contratti derivati da parte degli operatori professionali (cooperative, consorzi, importatori, esportatori, ecc.) per coprirsi dalle eccessive oscillazioni dei prezzi".
giovedì 23 giugno 2011
BUONE PROSPETTIVE PER LA CAMPAGNA CEREALICOLA 2011
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