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venerdì 17 giugno 2011

LA GIUNTA DI CONFAGRICOLTURA FERRARA SUL RISULTATO REFERENDARIO

Fonte: Confagricoltura Ferrara


"La politica energetica del Paese venga orientata, con decisione allo sviluppo delle energie da fonti rinnovabili. Lo chiedono i cittadini" - afferma Nicola Gherardi, Presidente di Confagricoltura Ferrara, riassumendo il dibattito scaturito in Giunta Esecutiva riunita anche per esaminare il risultato sui referendum.
Relativamente a quello sul nucleare, "nel Forum Futuro Fertile a Taormina del 2010 Confagricoltura presentò il Rapporto sulle bioenergie in Italia realizzato con Nomisma nel quale si evidenziava il contributo che gli imprenditori agricoli avrebbero potuto apportare alla rivoluzione verde delle nostre fonti energetiche. Il rapporto attestava che le potenzialità del settore agricolo sono enormi - prosegue il Presidente dell'Organizzazione agricola ferrarese. Con il solo ausilio di colture dedicate, scarti colturali e residui zootecnici sarà possibile arrivare a fornire sino al 20% dell'energia rinnovabile prevista nel 2020, ovvero 4,2 milioni di tonnellate di petrolio (mtep) ed il 128,8% di energia verde sul totale del consumo agricolo. Un dato che restituisce alla campagna un rapporto privilegiato con l'ambiente, a cui si potranno aggiungere altre forme di energia ad altissimo impatto, come fotovoltaico, idroelettrico ed eolico".
Sono due gli scenari possibili affrontati nella ricerca Nomisma. Lo scenario definito 'ottimistico' prevede lo sfruttamento della metà delle potenzialità rinnovabili in agricoltura. Una quota che garantirebbe al settore non solo l'autosufficienza energetica, ma addirittura la possibilità di creare valore.
Il quadro 'pessimistico' prevede, invece, lo sfruttamento di solo un quinto del potenziale teorico, ma produrrebbe comunque una performance energetica dieci volte superiore a quella attuale. In questo quadro il risultato sarebbe equivalente a 1,7mtep, un dato che arriverebbe a coprire circa la metà dei propri consumi e l'1,2% dei consumi finali nazionali.
"Da imprenditori abbiamo comunque coscienza - aggiunge Nicola Gherardi - che l'agricoltura da sola non potrà colmare il buco che si è aperto con il risultato del referendum. Nuovo impulso dovrà essere dato, quindi, allo sfruttamento del metano utilizzando una nuova tecnologia che consente di sfruttare il metano imprigionato nelle rocce argillose, senza trascurare il carbone ripulito che il nostro Paese, al contrario di altri, sfrutta pochissimo e che contribuirebbe a diversificare le importazioni di energia in Italia. Ma sul gas sarebbe un grosso errore agire da soli. La Giunta Esecutiva conviene sulla necessità di una politica coordinata a livello europeo, per ridurre i rischi derivanti dalle dipendenze da gas di alcuni Stati dove sono in atto forti turbolenze politico-sociali delle quali ora tutti ignoriamo l'ultimo approdo".
"Per quanto riguarda il nostro settore - continua il Presidente degli imprenditori agricoli ferraresi - occorre aumentare l'efficienza dei processi produttivi, valorizzando pure i terreni marginali, promuovendo l'uso dei sottoprodotti agricoli, evitando interpretazioni restrittive della normativa ambientale vigente, favorendo così l'equilibrio tra produzioni food e non food. In questa direzione, a nostro avviso, va da un lato attuato rapidamente quanto previsto dal Decreto Legislativo n. 28 del 2011 in materia di incentivi per le biomasse ed il biogas, in modo da dare stabilità e certezza al quadro normativo e, dall'altro, predisposto il piano energetico dell'Emilia Romagna coerente ed in linea con le scelte dei cittadini".
"Riguardo al risultato dei referendum sull'acqua - conclude Nicola Gherardi - la Giunta Esecutiva ritiene che occorre fare una riflessione sulle strategie di gestione e di risparmio idrico. Serve un'adeguata politica per la risorsa acqua, con particolare attenzione sia al ruolo dei soggetti che la gestiscono, come le regioni, le autorità di bacino, i consorzi di bonifica sia ai gestori della rete idrica e degli acquedotti affinché si ponga fine ai tanti sprechi, non ultimo quello delle reti inefficienti. Come settore siamo pronti a dare il nostro contributo operativo e propositivo".

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