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giovedì 14 ottobre 2010

ANCORA DIFFICOLTA’ PER IL COMPARTO DEL POMODORO

FONTE: CONFAGRICOLTURA FERRARA

Per il pomodoro i problemi non finiscono mai, anche a campagna quasi conclusa. Al Nord le produzioni continuano ad essere nei campi a causa delle piogge autunnali che impediscono la raccolta ed alcune industrie hanno chiuso creando innumerevoli problemi ai produttori. Al Sud si risente ancora dei disagi dell’inizio campagna e rimane vivo il disappunto per il mancato rispetto dei contratti da parte delle industrie.
“Nel corso di questa campagna – afferma il Presidente di Confagricoltura Ferrara, Nicola Gherardi - sono circa 7.000 gli ettari nel ferrarese che sono stati investiti a tale coltura. Causa l’avverso andamento stagionale, la produzione media si è attestata intorno ai 540 q.li/Ha, circa il 22% in meno rispetto alle medie delle precedenti annate”.
“In virtù di tale anomala situazione, Confagricoltura è ripetutamente intervenuta a tutti i livelli affinché fosse modificato il decreto che detta le regole per l’erogazione del premio accoppiato. In questi giorni la Commissione Agricoltura del Senato, ritenendo legittime e fondate le nostre istanze ha fatto propria la richiesta di modifica del decreto che vincola ad una resa minima l’assegnazione del premio accoppiato”.
“Le relazioni difficili nella filiera del pomodoro - prosegue Gherardi - sono una costante da tantissimi anni e vanno affrontati con interventi e comportamenti incisivi e coerenti. Soprattutto alla luce del nuovo quadro normativo che prevede il disaccoppiamento totale, la programmazione delle superfici a pomodoro e una contrattualizzazione diffusa e certa rappresentano le precondizioni ineludibili se si vuole mantenere la filiera viva ed economicamente conveniente”.
A parere dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli ferraresi quanto è avvenuto negli anni è frutto di una programmazione carente, che ha alimentato comportamenti non corretti all’interno della filiera, frequentemente denunciati da Confagricoltura. L’emergenza di quest’anno è stata provocata, principalmente, dal mancato rispetto delle previsioni contrattuali; pur in presenza di produzioni qualitativamente buone le condizioni di pagamento sono state al di sotto del contrattato.
Nel solo 2009 il fatturato dell’esportazione del trasformato ha superato 1.3 miliardi di euro, dimostrando che il settore è tutt’altro che in crisi e che è possibile valorizzare le produzioni di pomodoro italiano.
“Se si vuole mantenere una filiera efficiente – conclude Nicola Gherardi - occorre mettere in atto una seria programmazione della produzione di pomodoro da industria, una contrattazione sul prezzo partendo dai costi di produzione decisa entro l’anno e non a campagna iniziata e, da ultimo, l’etichettatura dei prodotti, provvedimento approvato nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati ed ora al vaglio dei senatori, alfine di fornire al consumatore le informazioni necessarie per poter scegliere consapevolmente cosa acquistare”.

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