Fonte: Comitato delle Regioni
Il CdR valuta l'ipotesi di ricorrere presso la Corte di giustizia
dell'UE riguardo alle norme sulla condizionalità e il
livellamento
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All'inaugurazione degli Open Days 2013 il Presidente del Comitato delle
regioni (CdR) Ramon Luis Valcárcel Siso e il Presidente della Commissione
europea José Manuel Barroso hanno esortato il Consiglio europeo e il Parlamento
a completare al più presto l'adozione del bilancio UE 2014-2020 e la nuova
regolamentazione sui fondi strutturali.
Riferendosi
alla tempistica dei negoziati in corso, il Presidente del CdR Valcárcel ha
sottolineato che "l'attuale situazione economica e sociale non consente alcun
ritardo nel lancio del nuovo piano regionale di investimenti per la crescita e
l'occupazione. Non possiamo permetterci di restare arenati in un negoziato che
rischia di diventare sempre meno comprensibile per la maggior parte dei
cittadini. Qualsiasi ulteriore indugio nel raggiungere un accordo esporrà le
regioni al rischio di dover aspettare un anno prima di lanciare nuovi
programmi".
Riguardo al
possibile risultato finale, il Presidente del CdR ha osservato che "negli ultimi
quattro anni il Comitato delle regioni ha lavorato sodo, insieme con il
Parlamento europeo, per far sentire la voce delle regioni e delle città e per
dare forma alla nuova politica di coesione. Alcuni nuovi elementi potrebbero
rendere più efficaci le strategie regionali per la crescita e migliorare la
qualità dei progetti finanziati." Ciò nonostante, vi sono ancora delle questioni
irrisolte che suscitano profonda preoccupazione nelle regioni e città dell'UE:
Il Presidente
Valcárcel ha ricordato che queste misure sono collegate ad ambiti politici in
cui la consultazione del CdR è obbligatoria. Il Comitato sta monitorando e
valutando attentamente gli sviluppi in atto ed è pronto ad esaminare l'ipotesi
di ricorrere alle opzioni giuridiche previste dal Trattato di Lisbona qualora le
sue prerogative non vengano rispettate.
Il Presidente
Barroso, da parte sua, ha sottolineato il contributo fondamentale apportato
dalle regioni. Rivolgendosi ai membri del Comitato, ha dichiarato: "Voi siete i
leader europei. In quanto politici eletti a livello locale, contribuite a
costruire l'Europa giorno per giorno, dato che il progetto europeo non è una
struttura verticale. Siamo qui per analizzare insieme la situazione e capire
come possiamo rafforzare l'Europa. Prima dell'estate abbiamo concordato di
investire 325 miliardi di euro nella coesione, e ora dobbiamo assicurare che
ogni euro speso produca dei risultati effettivi, percepiti anche sul
territorio". Il Presidente Barroso ha poi invitato le regioni e le città a
"pensare fuori dagli schemi, compiendo ulteriori sforzi innovativi", per poi
osservare che una nuova politica di coesione, per essere efficace, non può
rientrare "nell'ordinaria amministrazione".
Anche il
commissario europeo per la Politica regionale Johannes Hahn ha posto
l'accento sull'innovazione, richiamando l'attenzione sul contributo che una
politica di coesione riformata apporterà alla competitività dell'UE. Per quanto
riguarda i negoziati relativi al pacchetto dei regolamenti sulla coesione, il
commissario Hahn si è detto convinto che i principali ostacoli rimasti sulla via
dell'adozione finale verranno superati: "il 99 % delle questioni è già deciso,
adesso dobbiamo soltanto concludere l'accordo. Siamo tutti d'accordo sulla
necessità di avviare al più presto l'attuazione della nuova politica di
coesione. Notevoli progressi sono già stati compiuti nei negoziati sugli accordi
di partenariato e sui programmi operativi".
"Spero
fortemente che l'ottimismo del commissario in merito all'esito dei negoziati sia
fondato. Tuttavia, anche in questo caso avremmo almeno sei mesi di ritardo", ha
dichiarato il presidente del gruppo PPE del CdR Michael Schneider,
aggiungendo: "Esamineremo in profondità le modalità di applicazione della
nuova normativa, così da evitare quella complessità burocratica che ostacola i
programmi e sovraccarica i beneficiari. Propongo che la Commissione europea
effettui un regolare monitoraggio dei processi di attuazione dei nuovi
regolamenti, in collaborazione con il Comitato delle
regioni."
Secondo il
presidente del gruppo PSE del CdR Karl-Heinz Lambertz "la situazione di
stallo sulla condizionalità macroeconomica attiene ora più all'ideologia che al
buon senso, mentre i negoziati si svolgono a porte chiuse dando così luogo a una
nuova cultura dell'opacità in relazione ai fondi strutturali. L'Europa ha
urgente bisogno di un dibattito aperto e trasparente sulle regole applicabili
agli aiuti di Stato per i progetti di infrastrutture cofinanziati tramite i
fondi strutturali. Si tratta una questione veramente
cruciale."
Nel suo
intervento Uno Silberg, presidente del gruppo Alleanza europea del CdR,
ha sottolineato che "la sostenibilità e la stessa sopravvivenza delle zone
rurali in Europa dovrebbero essere al centro della politica di coesione, dato
che il declino di queste aree comporterebbe conseguenze devastanti a lungo
termine per l'intera società. Il gruppo Alleanza europea crede fermamente che un
approccio dal basso verso l'alto, insieme alla diversificazione e alla
modernizzazione dell'economia rurale tramite partenariati territoriali
funzionali con le zone urbane limitrofe, siano la chiave per realizzare una vera
coesione."
Il ruolo
delle nuove fonti di finanziamento nella politica di coesione riformata è stato
messo in risalto dal presidente del gruppo ALDE del CdR Bas Verkerk:
"Sosteniamo con forza l'idea di utilizzare strumenti di ingegneria finanziaria
come mezzo per rendere la politica di coesione più efficace e sostenibile.
Questi strumenti sono fondamentali in una fase di crescita economica lenta, e
chiederò alla Commissione europea di spiegare chiaramente quali modifiche sono
state introdotte per garantirne un impiego più ampio ed efficace
possibile".
L'impatto
della politica di coesione sulle economie dell'UE è stato messo in evidenza da
Gordon Keymer, presidente del gruppo ECR del CdR, il quale ha affermato
che: "la politica di coesione 2014-2020 ci offre un'altra opportunità per
accendere il motore dell'economia dell'UE e innescare un meccanismo di crescita
e di maggiore occupazione".
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mercoledì 9 ottobre 2013
Valcárcel e Barroso: è urgente adottare il bilancio UE e le norme sulla coesione
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