Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa
Rabboni: una posizione unitaria dell'Italia per avere dalla Ue risposte adeguate alle difficoltà del settore. De Castro: fare gioco di squadra. Dalla Pac al nostro paese 6,3 miliardi di euro all'anno.
Bologna - Reciprocità di regole qualitative, commerciali e fitosanitarie tra i paesi europei ed extraeuropei; un ruolo più forte delle Organizzazioni dei produttori anche su scala transnazionale per governare meglio l’offerta sui mercati; reti protettive per affrontare le crisi di mercato attraverso fondi mutualistici e possibilità di ritiro delle produzioni eccedentarie; trasparenza e nuovi strumenti contrattuali nei rapporti con la grande distribuzione; una politica più incisiva per contrastare il calo generalizzato dei consumi domestici di frutta e verdura. Sono queste le richieste a sostegno del comparto ortofrutticolo che arrivano dall’Emilia-Romagna, in vista della definizione della nuova politica agricola comune 2014-2020. A formularle è stato oggi a Bologna l’assessore all’agricoltura Tiberio Rabboni che ha aperto i lavori del convegno “Nuova Pac ed ortofrutta: la posizione italiana” organizzato dalla Regione Emilia-Romagna.
“Nonostante i forti investimenti in qualità e innovazione, l’ortofrutta italiana ed emiliano-romagnola continua a soffrire di una bassa redditività - ha sottolineato Rabboni - Vogliamo che nella nuova Pac ci sia una risposta adeguata alle difficoltà di questo importante comparto. Perché ciò accada occorre però che l’Italia definisca proposte chiare e di alto profilo, con una posizione unitaria e condivisa nei confronti dell’Unione europea”. Di “gioco di squadra” ha parlato anche il presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo Paolo de Castro. “E’ importante – ha detto, ricordando che dalla politica agricola comune arrivano all’Italia ogni anno 6,3 miliardi di euro - cercare di mettere insieme Stato, Regioni e noi parlamentari europei per cercare di difendere quella che oggi è la più importante politica dell’Unione europea sia in termini di risorse finanziare che di impatto economico sociale. Bisogna rafforzare il principio di una Pac che non serve solo agli agricoltori ma a tutti i cittadini europei e costruire un percorso che veda l’Italia protagonista”. Con una PLV pari a circa 1, 1 miliardi di euro, pari al 30% del totale regionale, l’Emilia-Romagna è una delle regioni forti dell’ortofrutta europeo. Una realtà che in questi anni ha fortemente investito in qualità e organizzazione con 14 mila aziende, pari al 50% del totale, organizzate in OP, una produzione integrata che ha raggiunto i 96 mila ettari e un biologico in forte crescita. In Emilia-Romagna hanno le loro radici alcuni grandi gruppi ortofrutticoli, leader a livello nazionale e internazionale e ogni anno si tiene, a Cesena, il Macfrut, la più importante manifestazione fieristica del settore a livello nazionale e la seconda in Europa. Al convegno sono intervenuti anche Mario Catania del Ministero delle politiche agricole, i rappresentanti nazionali di Coldiretti, Confagricotura, Cia, Copagri, Legacoop agroalimentare, Confcooperative Fedagri, e delle principali Unioni di prodotto
lunedì 31 gennaio 2011
ORTOFRUTTA, DALL'EMILIA-ROMAGNA LE RICHIESTE PER LA NUOVA PAC
Etichette:
Pac 2014-2020,
Paolo De Castro,
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