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lunedì 3 gennaio 2011

IN ITALIA RIDUZIONE DEL REDDITO AGRICOLO, IN EUROPA AUMENTA + 12,3 % REDDITI AGRICOLI IN EUROPA, MA - 3,3 % IN ITALIA

FONTE: COLDIRETTI

Il reddito agricolo reale per lavoratore è aumentato del 12,3 per cento in
Europa, ma in Italia si è verificata in controtendenza una riduzione del 3,3
per cento. Lo rende noto la Coldiretti sulla base dei dai Eurostat nel 2010
nel sottolineare che il dato europeo deriva da un aumento reddito agricolo
reale (+9,9 per cento), accompagnato da una riduzione della manodopera
agricola (-2,2 per cento). Il reddito agricolo reale per lavoratore nel 2010
- sottolinea la Coldiretti - è stimato in aumento in 21 Stati membri,
mentre è diminuito in sei Stati membri. I più elevati aumenti si sono attesi
in Danimarca (+54,8 per cento), Estonia (+48,8 per cento), Irlanda (+39,1
per cento), Paesi Bassi (+32,0 per cento), Francia (+31,4 per cento),
Lettonia (+25,5 per cento), Belgio (+24,1 per cento), Bulgaria (+23,0 per
cento) e la Germania (+22,8 per cento), e le maggiori diminuzioni in Romania
e il Regno Unito (entrambi -8,2 per cento), Grecia (-4,3 per cento) e Italia
(-3,3 per cento). C¹è dunque - sostiene la Coldiretti - un caso italiano
nell¹agroalimentare con la situazione di difficoltà dell¹agricoltura
italiana che non dipende solo dalla crisi generale, ma dal fatto che stiamo
vivendo i drammatici effetti di quelli che sono i due furti ai quali sono
sottoposte giornalmente le imprese: da una parte il furto di identità e di
immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio il cibo proveniente da
chissà quale parte del mondo come italiano; dall'altra il furto di valore
aggiunto che vede sottopagati i nostri prodotti agricoli senza alcun
beneficio per i consumatori. Gli inganni del finto Made in Italy sugli
scaffali riguardano - riferisce la Coldiretti - due prosciutti su tre
venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all'estero, ma
anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono
stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta
ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all'insaputa dei
consumatori, e la metà delle mozzarelle non a denominazione di origine che
sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere. I poteri forti della
filiera agroalimentare - aggiunge la Coldiretti - sfruttano il loro potere
di mercato nei confronti degli agricoltori, che in molti casi non riescono a
coprire i costi di produzione. Per ogni euro speso dai consumatori per
l¹acquisto di alimenti oltre la metà (il 60 per cento) va alla distribuzione
commerciale, il 23 per cento all¹industria di trasformazione e solo il 17
per cento per remunerare il prodotto agricolo. Il prezzo di un prodotto
aumenta piu¹ di cinque volte dal campo alla tavola per colpa delle
distorsioni e delle speculazioni lungo la filiera. Per sostenere la
redditività delle imprese agricole, la Coldiretti è impegnata nel progetto
operativo per una ³Filiera agricola tutta italiana² che ha come obiettivo di
eliminare le distorsioni e tagliare le intermediazioni con l'offerta
attraverso la rete di consorzi agrari, cooperative, mercati degli
agricoltori di Campagna Amica, agriturismi e imprese agricole di prodotti
alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto
prezzo.

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