...in onda su Telestense Ferrara e Lepida Tv [digitale terrestre] >> orari

lunedì 4 novembre 2013

RISO: RACCOLTA IN RITARDO DI UN MESE E CALI PRODUTTIVI

Fonte: Ufficio Stampa Cia Ferrara  

La Cia di Ferrara fa il punto sulla campagna di raccolta iniziata con un mese di ritardo e arrivata al 60-65%. Preoccupazione per i cali produttivi ma davvero buoni i primi prezzi pagati ai risicoltori

Il calendario segna ormai l’inizio di novembre ma la campagna di raccolta del riso nel ferrarese è ancora in corso, arrivata in questi giorni ad appena il 60-65%. Un ritardo eccezionale se si pensa che in un’annata agraria con un andamento climatico normale la mietitura di questo prodotto, così importante per l’economia agricola del nostro territorio, avviene tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. A fare il punto sull’andamento della campagna è Massimo Piva presidente del Gruppo di interesse economico Cereali di Cia Emilia-Romagna, associato a Cia Ferrara e risicoltore di Jolanda di Savoia impegnato che, proprio in questi giorni, sta continuando la raccolta e l’analisi delle rese del prodotto lavorato. «Il primo dato rilevante di questa campagna risicola è certamente quello del ritardo nella mietitura del prodotto, oltre un mese, frutto degli slittamenti delle semine primaverili e di un andamento climatico fortemente penalizzante. Come sappiamo – spiega Piva – l’eccesso di precipitazioni primaverili ha letteralmente impedito ai risicoltori di entrare nelle risaie, poi è arrivato il caldo torrido di luglio che, anziché accelerare lo sviluppo vegetativo delle piante, ne ha rallentato la crescita. Il brusco calo delle temperature a fine settembre e un autunno umido e piovoso hanno completato questo ciclo sfortunato che farà ultimare la mietitura almeno a metà novembre. Nel frattempo – continua Piva - stiamo già facendo i conti con rese quantitative non certo soddisfacenti. Parliamo di cali produttivi medi che si aggirano attualmente attorno al 15-20%, ma non escludo che possano esserci, a mietitura conclusa, flessioni maggiori. Il problema riguarda soprattutto i risi seminati tardivamente che non sono riusciti a ultimare la maturazione e questo li sta compromettendo anche in fase di lavorazione, a livello qualitativo. Se in un primo momento, infatti, la qualità era sembrata eccellente, adesso stiamo mietendo risi verdi, con un alto grado di umidità che sono a rischio qualità. In questa campagna risicola fortemente al di sotto delle aspettative – commenta Piva – l’andamento dei prezzi di mercato pagati attualmente è, invece, decisamente buono. Dopo il forte calo dei prezzi e il mercato altalenante del periodo estivo è una boccata d’ossigeno. Parliamo, analizzando le varietà principali, di 45 € al quintale pagati per il Baldo di buona qualità, con rese da 60 in avanti; di quasi 50 € per Arborio-Volano e Carnaroli – Karnak con rese di 58-60 e di 30 € per un riso Comune, utilizzato perlopiù ad uso industriale. Unica nota dolente è il prezzo del gruppo Indica, il tipico riso lungo, che scende a 25 € dopo essere arrivato a punte di 32-33 euro al quintale, a causa dell’abbassamento dei dazi doganali che stanno facendo stagnare i prezzi. L’auspicio dei risicoltori è ovviamente che i prezzi continuino a mantenersi su queste quotazioni al fine di compensare, almeno in parte, il calo generalizzato delle produzioni.»

Nessun commento:

Posta un commento