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lunedì 31 maggio 2010

COLDIRETTI: I SAPORI DEL TERRITORIO CONQUISTANO TURISTI E CONSUMATORI A PORTO GARIBALDI



FONTE: COLDIRETTI FERRARA

Decisamente apprezzata dai tanti turisti di passaggio a Portogaribaldi la presenza di un mercato di Campagna Amica di 22 aziende con i prodotti di stagione di Ferrara e delle province vicine.

Presi d’assalto i banchi di vendita di ciliegie, ma anche di asparagi (con la necessità di provvedere a rifornimenti dalla vicina campagna di Volania), di vino, fragole, confetture, formaggi (di capra e di bufala), fiori, piante, riso, miele: insomma un bel successo l’iniziativa di apertura della stagione balneare sui nostri lidi, che ha accumunato per una giornata i prodotti della terra e quelli del mare, con i gialli gazebo di Coldiretti fianco a fianco con i pescherecci, i palloncini ed i berretti a fare da sfondo al volteggiare dei gabbiani in una domenica per fortuna di bel tempo, completata da un ricco mercatino dell’hobbistica e da assaggi di frittura di pesce, di vino, musica dal vivo.
Una sinergia tra Coldiretti, che oltre ad alcune aziende ferraresi ha coinvolto anche produttori di Modena, Bologna, Rovigo, commercianti di Portogaribaldi, cooperativa della pesca e comune di Comacchio, realizzando una festa di Pentecoste ricca di soddisfazione per gli operatori e per i turisti che hanno mostrato di gradire i prodotti del territorio, offerti freschi e genuini direttamente dai produttori, attingendo allo straordinario giacimento delle ricchezze enogastronomiche della nostra regione, con qualche sapiente aggiornamento e fantasia per costruire sapori insoliti quanto gradevoli e stuzzicanti: ad esempio yogurth di latte di capra con frutti di bosco, grana di latte di bufala, crema di melanzane, di asparagi con pecorino, confetture di zucca caramellata, di fragole con cioccolato, di pura pera William, lambruschi rosè e tanti altri prodotti di filiera tutta agricola e tutta italiana.
Ricorrente la domanda dei consumatori per un nuovo prossimo appuntamento, al quale Coldiretti sta già pensando, all’insegna della valorizzazione dei nostri prodotti e del nostro territorio, in raccordo con tutti gli operatori e le amministrazioni che condividono il progetto Coldiretti e fattivamente contribuiscono alla sua realizzazione.

COLDIRETTI: COLPO DI GRAZIA DEL MALTEMPO SULLE COLTURE, A RISCHIO I RACCOLTI, DANNI PER MILIONI DI EURO


FONTE: COLDIRETTI FERRARA

La “pazza stagione” che ha già dato prova di diverse anomalie in questo 2010, dopo nevicate tardive, freddo prolungato, piovosità oltre la norma, ora presenta il conto anche con nubifragi e grandine. Al tappeto colture erbacee e arboree, danni alle produzioni e problemi per i terreni.

Non cessa la preoccupazione per un andamento climatico anomalo che sta mettendo a dura prova le piante e quindi i raccolti nella nostra provincia.
Nei mesi scorsi i problemi si sono originati da piovosità intensa, freddo, nevicate tardive seguite da sbalzi termici che da un alto hanno messo in crisi diverse colture arboree, in primo luogo le pere, che si presentano piuttosto scariche di frutticini (alcune aziende lamentano una riduzione anche del 40-50%), e dall’altro complicato le consuete operazioni colturali, dalla preparazione dei terreni, alle semine (sono migliaia gli ettari in meno di bietole, che non sono stati seminati proprio a causa della impossibilità di preparare per tempo i terreni e seminare), alle cure colturale, come diserbi, zappature, cure contro funghi e muffe, specie nei cereali.
E così molti campi di grano si presentano con poche spighe e con chicchi che a causa di un insufficiente nutrizione avranno scarso peso specifico e probabilmente poca qualità.
Ora il problema si è spostato agli intensi temporali, veri e propri nubifragi, che nel giro di pochi minuti scaricano enormi quantità d’acqua, spesso anche grandine, con forti venti, che provocano danni diretti ed irreparabili alle coltivazioni.
Giovedì scorso violenti temporali grandinigeni hanno interessato medio e basso ferrarese, in particolare il portuense (Portoverrara, Ripapersico, Quartiere, Maiero), alcune frazioni di Ostellato e l’argentano (nella zona di Consandolo) ed a macchia di leopardo il comacchiese e altre aree della provincia.
Altri fenomeni si sono manifestati nella giornata di sabato, con eccezionale piovosità, quasi un monsone, che ha interessato sia alcune zone del comune di Ferrara che soprattutto la zona di Copparo, accompagnato anche in questo caso da una grandinata con forte vento che ha spazzato frutteti e cereali con danni rilevantissimi: anche del 90% in alcuni casi.
Infine anche oggi, lunedì 31 maggio, sono giunte segnalazioni di ulteriori grandinate nell’argentano in particolare, nelle zone già colpite nei giorni scorsi.
La perdita dei raccolti potrà essere solo parzialmente risarcita dalle assicurazioni, che non potranno in ogni caso ovviare al problema della perdita di produzione da commercializzare, quindi con il venir meno di prodotto ferrarese da immettere sul mercato con possibile perdita anche di rapporti commerciali. A rischio anche l’occupazione per operai agricoli stagionali e per tutto l’indotto del settore.
E’ molto facile in queste condizioni che i danni complessivamente superino diversi milioni di euro, e che i problemi si riflettano sia su questa campagna agraria, sia sulla prossima.
Insomma un pessimo inizio d’annata condizionata proprio da quegli elementi atmosferici che ben difficilmente sono governabili e anche se prevedibili, evitabili.
Rimane purtroppo il desolante paesaggio di devastazione e grande amarezza per il frutto di mesi di lavoro che in pochi minuti viene distrutto dalla furia degli elementi o da quelle variazioni del clima che in questi ultimi anni pare stiano davvero portando ad una tropicalizzazione che mette in crisi modi e metodi di fare agricoltura e gestire il territorio nella nostra provincia, non dimenticandoci infatti che anche abitazioni e attività produttive diverse hanno subito danni rilevanti da questi nubifragi.

COLDIRETTI: LA FRAGOLA FERRARESE PIACE E CONQUISTA I CONSUMATORI



Fonte: Coldiretti Ferrara

Interesse e curiosità da parte dei ferraresi, ma anche di molti turisti, che di fronte al richiamo di rosse e gustose fragole “doc” di Ferrara non hanno esitato ad acquistare cassette intere, oltre che degustare un semplice e freschissimo sorbetto. Piazza Municipale sfondo per far conoscere meglio questo frutto.

Il tempo delle fragole, complice un’annata difficile dal punto di vista meteorologico, con freddo e piogge intense, volge ormai al termine, almeno per quanto riguarda le produzioni ferraresi.
Un frutto che nella nostra provincia si è ormai ridotto di estensione in modo drastico e che se anche quest’anno mostra un andamento dei prezzi di un certo interesse, viste le scarse produzioni unitarie e gli alti costi di produzione, non è detto sia in grado di invertire la rotta e recuperare superfici e soprattutto redditività.
Eppure la fragola ferrarese piace e la riprova è stata tangibile, anche ieri durante l’iniziativa di “fragole in piazza” organizzata da Coldiretti per far conoscere e promuovere questo prodotto e stimolare l’acquisto di quello di produzione locale, colto e portato nei punti vendita senza alcuna necessità di lavorazioni particolari.
Nel volgere di alcune ore centinaia di vaschette sono letteralmente sparite dal banco di vendita, mentre cappellini e palloncini gialli punteggiavano la piazza ed il sorbetto alla fragola veniva gettonato da centinaia di passanti.
“anche in questa occasione – commenta il presidente di Coldiretti, Tonello – si dimostra che i prodotti di qualità, la cui origine è ben identificata e certa, di cui sappiamo quindi come vengono prodotti e che faccia ha il produttore, sono graditi dai consumatori, i quali anzi hanno la difficoltà di trovare i prodotti del territorio sui consueti banchi dei negozi, dato che per consuetudine pare che di fragole ferraresi a Ferrara ne arrivino davvero poche, e che piuttosto, anche per le loro caratteristiche qualitative siano avviate ai mercati esteri. Dovremmo essere in grado anche di collegare in modo strutturale e continuativo le produzioni del territorio con le realtà commerciali per costruire quelle realtà di filiera italiana che diano soddisfazione sia ai produttori che ai consumatori”.

venerdì 28 maggio 2010

BIANCA MARIA GIOVANNINI ELETTA PRESIDENTE DI ANGA - FERRARA


Fonte: Confagricoltura Ferrara



Bianca Maria Giovannini, residente a Ferrara, 34 anni, sposata con due figli, proprietaria conduttrice in economia di terreni in Comune di Copparo è stata eletta Presidente della Sezione di Ferrara dell’Associazione Nazionale Giovani Agricoltori – ANGA, Organizzazione sindacale dei giovani imprenditori agricoli; associa, infatti, gli agricoltori tra i sedici ed i quarant'anni. L’Anga fa parte della Confagricoltura, è' presente a livello nazionale nell'Osservatorio Imprenditoria Giovani Agricoltori, presso il MIPAF, e presso l'Unione Europea del CEJA, che raggruppa le organizzazione dei giovani agricoltori di tutti i paesi aderenti all'Unione.
Alla Vice Presidenza sono eletti Massimiliano Franceschetti di Ferrara e Cristian Marchioni Campi di Copparo.
La neo Presidente dell’Anga entra di diritto nella Giunta Esecutiva di Confagricoltura Ferrara che, nella settimana dal 21 al 25 giugno prossimi, ha in programma il rinnovo delle Cariche Sociali.
“Favorire la nascita di nuove imprese gestite da giovani, ma anche consolidare quelle esistenti con misure volte a favorire il ricambio generazionale in agricoltura”. Sono queste le priorità a livello comunitario e nazionale enunciate da Bianca Maria Giovannini all’atto del suo insediamento.
“L’età media degli agricoltori anche nella nostra Provincia continua ad alzarsi. Nel 2005 per ogni imprenditore agricolo “under 35” ce ne erano 11 con più di 65 anni di età. Nel 2007 sono diventati 13. Occorrono dunque interventi volti a favorire l’ingresso di giovani nel settore. L’impresa gestita da giovani agricoltori, ancor più delle altre, ha una prospettiva di medio lungo termine e ha bisogno di un quadro stabile e di politiche lungimiranti, più che di politiche piccolo cabotaggio e di breve periodo”.
“In passato si è puntato quasi esclusivamente sulla nascita di nuove imprese agricole gestite da giovani. Questo è un obiettivo assolutamente prioritario – ha proseguito il Presidente - ma è anche essenziale puntare a consolidare le imprese agricole già oggi gestite da giovani agricoltori. E’ vero che si tratta pur sempre di unità produttive che hanno le stesse esigenze di quelle gestite da imprenditori senior. Ma non dobbiamo trascurare un aspetto che le differenzia in maniera determinante: tutta l’agricoltura guarda sicuramente al futuro, ma i giovani imprenditori hanno per forza di cose un orizzonte ancora più lontano. Un esempio può essere quello dei pagamenti diretti della Pac. Pensare ad una modifica della situazione vigente, per un imprenditore che pensa di cessare l’attività tra una decina di anni può avere un significato; per un giovane di 35 anni, un sostegno transitorio anche distribuito nell’arco un decennio cambia di molto le prospettive, la programmazione ed i conti economici dell’impresa”.
“I giovani imprenditori agricoli hanno inoltre bisogno di migliorare le posizioni delle loro aziende investendo in innovazione e ricerca; come, ma forse più degli altri colleghi di maggior esperienza, non fosse altro perché hanno un approccio più moderno e evoluto al fare impresa in agricoltura ed un orizzonte di crescita e sviluppo della loro attività che è spostato più in là nel tempo. Per questo – prosegue Bianca Maria Giovannini – alle forze politiche ed al Parlamento abbiamo chiesto di varare uno strumento di incentivazione, tramite credito d’imposta. Una sorta di “Tremonti ter” per l’innovazione, destinata specificatamente alle imprese gestite da giovani agricoltori che acquisiscono o sviluppano innovazione”.
Riguardo la manovra economica varata dal Consiglio dei Ministri “il rigore – conclude il Presidente dei giovani agricoltori ferraresi - è necessario per salvare l’economia del Paese, ma attenzione a non tagliare gli strumenti che permettono di competere, svilupparsi, dare occupazione e a non penalizzare ulteriormente l’agricoltura che già ha subito lo scorso anno un notevole contenimento dei trasferimenti pubblici”.

mercoledì 26 maggio 2010

L'ISTITUTO F.LLI NAVARRA INCONTRA RICERCA E MONDO IMPRENDITORIALE E PREMIA I SUOI MIGLIORI ALUNNI

INAUGURATO IL PRIMO PUNTO VENDITA DI CAMPAGNA AMICA A FERRARA

COLDIRETTI: IL MADE IN ITALY SULLE TAVOLE DEI CITTADINI EUROPEI AL FORUM INTERNAZIONALE DI BRUXELLES GIOVEDì 27 MAGGIO

Fonte: Coldiretti Ferrara

La competitivita’ della filiera agricola tutta italiana al confronto in Europa. Presenti tra gli altri anche il presidente di Coldiretti Ferrara, Mauro Tonello ed il direttore di Luigi Zepponi.

Quanto e quale Made in Italy arriva sulle tavole dei ristoranti e delle case dei cittadini europei, gli inganni e le contraddizioni della politiche europee nella tutela dei consumatori e dei produttori e il futuro dell’agricoltura e dell’alimentazione dell’Unione Europea con la riforma della Pac saranno tra i temi di cui si occupa il Forum Internazionale il prossimo giovedì 27 maggio dalle ore 9,00 presso il Conrad Hotel di Bruxelles dove si reca il Ministro per le Politiche Agricole Giancarlo Galan che incontrerà per la prima volta il Commissario europeo per l'Agricoltura Dacian Ciolos, nell’ambito del Summit organizzato dalla Coldiretti.

Saranno presenti anche il Ministro per le Politiche Europee Andrea Ronchi, i rappresentanti delle Istituzioni comunitarie e nazionali ed i leader degli agricoltori dei principali paesi europei. Concluderà i lavori il presidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini sulle iniziative per portare in Europa il progetto per una filiera agricola tutta italiana.

In occasione del Forum saranno presentati i sorprendenti dati sul consumo degli alimenti italiani all’estero nel 2010 ma anche servite a margine dell’iniziativa le piu’ bizzarre versioni europee delle ricette italiane: dalla carbonara violentata dalla panna in Belgio fino agli spaghetti alla bolognese che sono il piatto preferito dagli inglesi ma del tutto sconosciuto nella città emiliana.

martedì 25 maggio 2010

DEFINITIVO IL MARCHIO D.O.P. PER L’AGLIO DI VOGHIERA, QUANDO L’ORIGINE FA LA DIFFERENZA


FONTE: COLDIRETTI

Il pregiato bulbo coltivato a Voghiera e nei comuni limitrofi della nostra provincia ha superato tutte le complesse procedure ed ora la DOP è definitiva.
Leggere attentamente l’etichetta per non acquistare aglio “taroccato” di incerta origine e provenienza e gustare tutte le proprietà di quello prodotto nel nostro territorio.

L'Aglio di Voghiera, prodotto in provincia di Ferrara, nelle aree dei comuni di Voghiera, Masi Torello, Portomaggiore, Argenta e Ferrara, ha conquistato definitivamente la Denominazione d'origine protetta (Dop) contro imitazioni e falsi in Europa. Bruxelles infatti, ha dato nei giorni scorsi il via libera definitivo all'iscrizione nel registro europeo delle Denominazioni e Indicazioni geografiche protette (Dop e Igp) ad una eccellenza italiana frutto dell'impegno congiunto di produttori (riuniti in Consorzio), amministrazioni locali e dell'Università degli studi di Ferrara, lungimiranti nell’individuare un prodotto di eccellenza e nel valorizzare le sue peculiarità in relazione al territorio ed alla tradizione, in assonanza con il progetto Coldiretti sulle filiere agricole e sui territori ed i loro prodotti di eccellenza.
Oltre che essere coltivato nel territorio dei cinque comuni su indicati, anche tutte le operazioni di produzione devono avvenire necessariamente nell'ambito della zona di origine in quanto le particolarità dell'aglio ferrarese sono da attribuire alle conoscenze dei produttori, alle caratteristiche climatiche e alla tipologia di quei suoli. L'Aglio di Voghiera, dal nome del comune che ne produce il 60%, è un prodotto di nicchia coltivato in circa 200 ha e che sino ad ora ha assicurato un buon reddito alle aziende produttrici. Caratteristico il colore bianco e lucente, la grandezza delle “teste” e soprattutto il profumo intenso e persistente, che lo distingue da altre varietà di aglio italiano e soprattutto dai bulbi di importazione (Cina, Argentina, Spagna sono i principali competitori) spesso decisamente meno profumati e meno saporiti al palato.
Caratteristiche che si ritrovano anche nei prodotti trasformati a base di aglio di Voghiera: dai patè, all’olio all’aglio, al salame all’aglio di Voghiera, che si affiancano alla tradizione “treccia” ed alle teste di aglio secco, da ora rigorosamente DOP.

CONQUISTA GRANDI E PICCINI LA 5ª DOMENICA IN CAMPAGNA



Fonte: Comune di Poggio Renatico

Allegra, rilassante, gustosa e generosa. Si conferma un appuntamento fra i più amati “Una domenica in campagna”, ideata e realizzata dagli Amici di Campagna in collaborazione con le aziende agricole Carlotti e Tartari, Canetti Natale e Primo e Buriani Tonino, con il patrocinio del Comune. La manifestazione, giunta alla 5ª felice edizione, ha portato fra i campi e le coltivazioni poggesi oltre duemila visitatori di tutte le età. « Siamo soddisfatti – rimarcano gli organizzatori – per il gran numero di presenze, malgrado l’appuntamento fosse stato rinviato per il maltempo, ma soprattutto per aver visto tantissimi famiglie divertirsi e godere della nostra rigogliosa campagna. Siamo molto lieti che la gente apprezzi questa iniziativa e possa trascorrere una gioiosa domenica in compagnia, a contatto con la natura». L’allegria è stata il filo conduttore di questa bella occasione di aggregazione e di valorizzazione del territorio. Sul trenino, alla scoperta delle tre fattorie, delle coltivazioni e dei segreti delle api e delle arnie; nel grande prato, dove i più piccoli si sono fatti conquistare dai trucchi di estetica, dai giochi e dalla creatività dei laboratori; al ritmo della musica, che ha coinvolto sul palco anche i bambini. Il relax è stato garantito dalla possibilità di rallentare i ritmi, conversare, passeggiare, conoscere gli animali da cortile, persino di osservare i pittori del Gruppo Artistico Poggese dipingere in estemporanea. Tanto spazio anche al gusto con lo stand dei prodotti tipici da portare a casa e le degustazione di pinzini, salumi, torte salate e dolci, frittelle e molte altre prelibatezze. Il tutto all’insegna della solidarietà: gli Amici di Campagna e le aziende agricole destinano l’intero ricavato degli stand ad offerta libera in beneficenza.

NASCE L’ORGANIZZAZIONE DI PRODUTTORI E PESCATORI “VONGOLA DELLA SACCA DI GORO”

Fonte: Confcooperative Ferrara

Concentrazione dell’offerta, diminuzione dei costi di produzione, miglioramento delle strutture di commercializzazione e conservazione del prodotto sono alcuni dei principali obiettivi della Op

(Ferrara, 25 Maggio 2010). Grandi novità nel settore della Pesca in Emilia Romagna: 7 importanti cooperative storiche del Ferrarese hanno infatti dato vita alla Organizzazione di Produttori e Pescatori della Vongola della Sacca di Goro promossa dal presidente di Federcoopesca/Confcooperative Emilia Romagna, Vadis Paesanti, per offrire maggiori opportunità e garanzie agli operatori del comparto.
“I principali obiettivi di questa nuova Op – sottolinea il presidente, Nicola Cazzola, che presiede anche la cooperativa Del Mare di Goro (Fe) – sono innanzitutto favorire la programmazione della produzione, adeguandola sempre meglio alla domanda del mercato sotto il profilo quantitativo e qualitativo, promuovere la concentrazione dell’offerta, stabilizzare i prezzi, attualmente soggetti a notevoli oscillazioni”. “Aderente alla Federazione delle Organizzazioni di Produttori della Pesca e dell’Acquacoltura italiane – prosegue Cazzola – la nuova Op si propone inoltre di promuovere metodi di pesca in grado di favorire lo sfruttamento sostenibile, diminuire i costi di produzione dei soci aderenti, razionalizzare i sistemi di commercializzazione dei prodotti dei soci. Un altro importante obiettivo riguarda infine il perfezionamento dei metodi di allevamento e il costante miglioramento delle strutture di commercializzazione e di conservazione del prodotto allevato anche utilizzando le risorse finanziarie previste dalle normative vigenti”.
“Raggruppando più di 300 soci con oltre 5.500 tonnellate di prodotto pescato – dichiara Emanuele Negri, vice presidente della Op e presidente della cooperativa Turgiamar, – l’Organizzazione di Produttori e Pescatori della Vongola della Sacca di Goro raggruppa 7 cooperative attive nel Ferrarese: Adriatica Gorino, Del Mare, Gorino, La Sacca, Pescatori del Delta, S. Antonio, Turgiamar”.
“Oltre a favorire la concentrazione dell’offerta, diminuire i costi di produzione e migliorare i sistemi di allevamento e le strutture di commercializzazione e conservazione – conclude il presidente Cazzola – la nuova Op si propone anche di ottenere l’Igp (Identificazione Geografica Protetta) della ‘Vongola di Goro’: un riconoscimento comunitario che consentirà di tutelare sempre meglio produttori e consumatori valorizzando al massimo un prodotto tipico della Sacca di Goro particolarmente apprezzato grazie al suo elevato livello qualitativo”.

lunedì 24 maggio 2010

PRESENTATO A BOLOGNA IL RAPPORTO AGROALIMENTARE 2009

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa


Agricoltura: cala in Emilia-Romagna la produzione lorda vendibile, ma meno che nel resto del Paese, in aumento vendita diretta e farmer's market. A Bologna il Rapporto Agroalimentare 2009. Rabboni: "Ridurre i costi della burocrazia e accordi con la grande distribuzione e l'industria alimentare per dare più reddito alle imprese". I dati per provincia.

Bologna - Cala la produzione lorda vendibile, ma meno di quanto avviene a livello nazionale. Crescono i mercati del contadino e le varie forme di vendita diretta. Sono alcuni degli elementi che emergono dal Rapporto agroalimentare 2009, promosso dalla Regione Emilia-Romagna e da Unioncamere e presentato oggi a Bologna. Il 2009 è stato un anno difficile anche per l’agricoltura emiliano-romagnola, che scontando gli effetti della crisi economica, del calo dei consumi e del crollo dei prezzi, ha chiuso con un calo della produzione lorda vendibile del 6,2% rispetto al 2008. Un dato tuttavia migliore di quello riportato a livello nazionale che ha visto una diminuzione della Plv del 9%. Inoltre proprio il 2009 sembra essere stato l’anno che ha visto l’affermarsi anche in Emilia-Romagna dei “mercati del contadino” e dei prodotti a chilometri zero. Le varie forme di vendita diretta da parte delle aziende agricole sono infatti cresciute del 20,6% rispetto al 2007, mentre i farmer’s market nel 2009 in Emilia-Romagna erano 94.
“Ora occorre recuperare la redditività delle imprese agricole – ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni - e per questo la Regione si sta muovendo in tre direzioni: ridurre i costi della burocrazia, promuovere un’agricoltura più contrattualizzata che faccia cioè accordi a monte con la grande distribuzione e l’industria alimentare, ma anche diffondere gli impianti agroenergetici che possono diventare, oltre che un beneficio per l’ambiente, un’importante integrazione dei bilanci aziendali”. “I primi mesi del 2010 – ha aggiunto Rabboni – ci dicono peraltro che l’agroalimentare sta trainando la ripresina, grazie in particolare all’export di parmigiano, prosciutto e biologico. Sono certo che le produzioni emiliano-romagnole con la loro distintività saranno tra le prime a beneficiare di una ripresa dei consumi”.
Di “estrema gravità” ha parlato il presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo Paolo de Castro, che ha sottolineato l’assenza di adeguati interventi a livello nazionale. “Mi auguro – ha detto - che anche in Italia così come ad esempio in Francia ci sia una presa di coscienza delle forti difficoltà che sta attraversando il settore”. Quanto alla nuova Pac, cioè alle nuove regole che dovranno indirizzare l’agricoltura europea a partire dal 2013, De Castro ha detto : “ci stiamo battendo per mantenere una robusta dotazione finanziaria, con l’obiettivo di garantire l’occupazione e la competitività delle imprese”, ma anche per un’agricoltura che nell’interesse di tutti i cittadini faccia di più sul fronte dell’ambiente e della sicurezza alimentare. “
Il crollo dei prezzi ha avuto conseguenze dirette sui redditi delle aziende agricole, che nel 2009 sono calati del 24%: una riduzione importante che se protratta rischia di avere effetti pesanti sull’esistenza stessa di numerose realtà produttive costrette da troppo tempo a produrre sottocosto. “In questo quadro complesso - ha detto il presidente di Unioncamere regionale, Andrea Zanlari - caratterizzato da una forte interdipendenza e dalla crescente esposizione alla concorrenza internazionale, è ineludibile attrezzare il nostro sistema agricolo e agro-alimentare alla competizione mondiale, puntando sull’innovazione, migliorando le attività di servizio, rafforzando il coordinamento della promozione verso i mercati esteri, in particolare dei prodotti di qualità.

L’andamento dei diversi settori produttivi
Secondo l’indagine curata da Roberto Fanfani dell’Università di Bologna e Renato Pieri dell’Università Cattolica di Piacenza, i settori più in difficoltà sono stati nel 2009 quello dei cereali, dell’ortofrutta, delle carni suine e bovine. Buono invece l’andamento di piante industriali, ortaggi e uova. In ripresa sul finire dell’anno anche le quotazioni del Parmigiano Reggiano.
Il comparto dei cereali in particolare ha dovuto fare i conti con una perdita media del valore produttivo superiore al 20%, ma che è arrivata a toccare il 30% per il frumento. Nell’ortofrutta il calo medio è stato invece del 16%, ma con punte intorno al 50% per le pesche e le nettarine. Buono invece l’andamento delle colture industriali con un incremento del 6,1% dovuto principalmente alle ottime performance della soia che ha messo segno addirittura un +70%. Sotto il segno più anche il settore degli ortaggi con un aumento del valore delle produzioni dell’1,4%, ma soprattutto con il grande risultato del pomodoro da industria il cui valore è cresciuto del 20%. Sostanzialmente stabile (-0,9%) il comparto zootecnico, in cui però vano segnalate le perduranti difficoltà del comparto suinicolo (-7,5%) e di quello delle carni bovine (-6%). Buono invece l’andamento delle uova con un +5%.

I farmer’s market e la vendita diretta in Emilia-Romagna
Nell’anno della crisi crescono in Emlia-Romagna vendita diretta e prodotti a chilometro zero: le aziende interessate sono infatti passate dalle 4.230 del 2007 alle 5.100 del 2009, una crescita del 20,6% superiore al corrispondente dato nazionale del 10,6%. Secondo un’indagine Agri2000/Coldiretti riportata dal Rapporto, il prodotto più venduto è il vino (45,9% delle aziende), seguito da frutta e verdura (38,4%), formaggi (12,7%) miele (9%) carne e olio (8,1 e 6,4%). Significativo anche il fenomeno dei farmer’s market che nel 2009 in Emilia-Romagna erano 94 con in testa alla classifica le province di Modena e Ferrara con 16 mercati del contadino a testa. Anche i distributori di latte crudo, altra forma di acquisto diretto, stanno vivendo un crescente successo e nel 2009 erano 232 , di cui ben 68 nella provincia di Bologna.

venerdì 21 maggio 2010

CONCLUSO IL PROGETTO 2009/2010 DI EDUCAZIONE A CAMPAGNA AMICA DI COLDIRETTI FERRARA


Fonte: Coldiretti Ferrara

Con una grande festa finale presso la Fattoria Didattica La Castellina di Ferrara si è concluso il progetto che ha visto la presenza diretta nelle scuole degli imprenditori di Coldiretti che hanno raccontato il territorio ed i prodotti ferraresi, tra Estensi e corretta alimentazione. La piramide alimentare diventa un gioco ed alla fine merenda a km zero per tutti.

A conclusione di un percorso iniziato lo scorso ottobre con la promozione del consumo di mele, proseguito con incontri in scuole di gran parte della nostra provincia, si è tenuta oggi presso la Fattoria Didattica Azienda Agricola La Castellina di Ferrara, a due passi dal centro cittadino, all’interno del Parco Urbano Bassani, la festa finale di Educazione alla Campagna Amica, il progetto di Coldiretti che coinvolge le scuole primarie della nostra provincia ormai da dieci anni a questa parte.
Il tema della giornata, che ha visto la presenza di circa 180 ragazzi in rappresentanza dei quasi mille coinvolti complessivamente in questo anno scolastico, ha toccato sia la storia del nostro territorio e dei suoi prodotti, sia la corretta alimentazione, con la costruzione di una vera e propria piramide alimentare con prodotti ferraresi, dalla frutta e verdura, al riso, ai cappellacci per finire con salamina e pampapato.
Sono state anche premiate le classi che hanno partecipato al concorso, patrocinato da AVIS Ferrara e dal Consorzio Agrario di Ferrara e che ha visto la Presidente della Provincia, Marcella Zappaterra consegnare i premi alle classi vincitrici insieme al presidente di Coldiretti Ferrara, Mauro Tonello.
Al primo posto si è classificata la classe quinta della scuola primaria di Berra, mentre a pari merito sono state considerate seconde ex aequo le classi prima, seconda, terza e quarta della scuola di Berra, la classe seconda di Portomaggiore e le classi prima e seconda di Quartesana.
Infine dopo tante fatiche una bella e buona merenda con frutta, dolci, granite di frutta e torte preparate dall’Agriturismo Mirola di Copparo.

MARIO GUIDI NUOVO PRESIDENTE DELL'ANB

Fonte: ASSOCIAZIONE NAZIONALE BIETICOLTORI

Mario Guidi, 47 anni, ferrarese, è il nuovo Presidente di ANB. Lo ha eletto a scrutinio segreto, e all’unanimità, l’Assemblea dell’Associazione riunita ieri a Bologna.

Il neo Presidente sarà affiancato dal Vice Presidente, Giovanni MUSINI.

Guidi, laureato in Scienze Agrarie, gestisce l’azienda agricola di famiglia di 600 ettari a prevalente indirizzo cerealicolo e bieticolo, ma anche con coltivazioni orticole e frutticole. E’ membro di giunta di Confagricoltura, nonché consigliere della Cassa di Risparmio di Ferrara.

L’Assemblea di ANB ha inoltre provveduto a completare le cariche elettive dell’Associazione con la nomina del Consiglio Direttivo e l’elezione del Collegio dei Revisori dei Conti e di quello dei Probiviri.

Guidi, nel salutare i membri all’assemblea, ha rivolto sentite parole di ringraziamento al Presidente uscente di ANB, Camillo Brena, che ha retto l’Associazione nel periodo precedente.

FRUTTA ESTIVA E CRISI DI MERCATO: RABBONI SCRIVE A GALAN

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa


Rabboni scrive a Galan: anche in Italia un accordo tra produttori e grande distribuzione sul modello di quello firmato in Francia nei giorni scorsi. "A rischio la sopravvivenza di un comparto di fondamentale importanza".


Bologna -La grave crisi dei prezzi che la scorsa estate ha colpito il comparto della frutta estiva , pesche e nettarine in testa, mettendo in forte difficoltà tante aziende agricole, di fatto costrette a produrre sottocosto, non deve ripetersi. E per questo l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni , in attesa di un pacchetto complessivo di misure da condividere a livello comunitario, chiede al Governo di farsi promotore di un accordo tra mondo agricolo e grande distribuzione per limitare gli effetti negativi di possibili crisi di mercato, evitando in particolare eccessive disparità tra prezzi alla produzione e prezzi al consumo. Un esempio al riguardo c’è già - spiega Rabboni in una lettera inviata oggi al ministro dell’agricoltura Giancarlo Galan - ed è l’accordo raggiunto in Francia nei giorni scorsi tra mondo agricolo e grande distribuzione “con l’autorevole mediazione del presidente Sarkozy”.
L’intesa francese, spiega Rabboni , prevede che “in caso di crisi di un determinato prodotto, la distribuzione non aumenti gli specifici margini lordi, mantenendoli allo stesso livello di incidenza percentuale media delle tre campagne precedenti”, con una tassazione aggiuntiva per i distributori con un volume d’affari superiore ai 100 milioni di euro che non sottoscriveranno tale accordo.
“Le chiedo - scrive pertanto Rabboni a Galan – di farsi portavoce presso il Governo delle difficoltà incontrare dagli agricoltori nella difesa della redditività dei prodotti a più elevata deperibilità e maggiormente colpiti dalle crisi congiunturali, promuovendo anche in Italia provvedimenti simili a quelli francesi”. “Una situazione analoga a quella che ha caratterizzato le scorse annate – sottolinea infatti Rabboni – potrebbe mettere a rischio la sopravvivenza di un comparto di fondamentale importanza per l’economia nazionale”.

Nuovo direttore CIA Ferrara

FONTE: CIA FERRARA

Il dott. Paolo Ghiacci a partire da maggio è il direttore CIA Ferrara. Laureato in economia e commercio, ha avuto esperienze di direzione amministrativa e successivamente di direzione generale presso alcuni consorzi agrari e cooperative, a livello nazionale, è stato inoltre direttore provinciale CIA nel periodo 2006/2008.
A Piero Peri che torna a livello del regionale CIA in un importante ruolo di coordinamento delle problematiche ambientali, a cui vanno i ringraziamenti per l’ottimo lavoro svolto in questi due anni.
Ad entrambi l’augurio di proseguire con successo in un settore che sta vivendo un momento particolarmente delicato e difficile.

Manovra: l’agricoltura è in crisi profonda e non può subire ulteriori tagli.

FONTE: CIA FERRARA

Il presidente della Cia, Mauro Ferrari, chiede massima trasparenza e sottolinea le gravi difficoltà che oggi vivono le imprese agricole. Il settore primario è già stato privato di oltre 1.000 milioni di euro.

“L’agricoltura italiana non può assolutamente subire ulteriori tagli. Già 1.000 milioni di euro sono stati tolti al settore: tra cui 450 milioni di euro dei fondi Fas per le aree sottoutilizzate, 550 milioni di euro per la cancellazione del ‘bonus gasolio’ e per la fine, dal prossimo mese di luglio, delle agevolazioni contributive. In questo momento molte imprese, che fanno i conti con una vera e propria emergenza, come maltempo e produzioni in difficoltà, rischiano di uscire dal mercato nella morsa di prezzi all’origine in caduta libera, costi onerosi e la possibilità di redditi falcidiati”.
“Come mondo imprenditoriale - aggiunge Ferrari - vorremmo capire le intenzioni del Governo. C’è l’esigenza che si faccia massima chiarezza su provvedimenti che vanno ad incidere in maniera non certo leggera sia sulla vita dei cittadini che sull’attività produttiva.”
“E’ indubbio -rimarca il presidente della Cia Ferrara - che l’attuale situazione richieda nuove misure, ma questi risparmi devono essere ispirati da una logica di equità. Non vanno toccati servizi essenziali per i cittadini, come quelli sanitari e assistenziali, né mortificata l’imprenditoria che deve, invece, riprendere la via della competitività e dello sviluppo, indispensabili per rilanciare il Paese. Le risorse si possono trovare intensificando la lotta all’evasione fiscale, alla corruzione e all’inefficienza.”
“In particolare, l’agricoltura italiana – ricorda Ferrari - non è nelle condizioni per subire una riduzione delle poche risorse ad essa destinate. Il settore vive una delle crisi più difficili degli ultimi trent’anni. Non è pensabile che gli agricoltori siano costretti a rivedere i conti, già in difficile equilibrio, con nuovi interventi penalizzanti per la propria attività produttiva. Chiediamo un confronto con il governo aperto a tutte le forze sociali. Il momento è delicatissimo ma non si può decidere senza aver ascoltato le esigenze delle varie componenti socio-economiche, compresa quella agricola”

mercoledì 19 maggio 2010

AL VIA IL PROGETTO “SLOW TOURISM”

Fonte: Delta 2000

E’ stato presentato oggi ( 19 maggio ndr) a Cervia l’importante
progetto strategico italo-sloveno


Cervia (RA) – La città di Cervia ha ospitato oggi (19 maggio ndr) la presentazione del Progetto Strategico SLOW TOURISM, finanziato dal Programma europeo per la cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013. Lo “slow tourism” è una nuova filosofia di viaggio che intende legare i territori italiani e sloveni grazie al turismo lento e di qualità, contribuendo a creare un bacino potenziale di offerta, quello dell’Alto Adriatico, davvero unico nel panorama internazionale.
Davvero ingenti le risorse assegnate a questo progetto - € 3.815.700,00 di risorse pubbliche (3.243.345,00 euro di fondi FESR, 572.355,00 euro di cofinanziamento nazionale italiano e 141.170,00 euro di cofinanziamento nazionale sloveno, 70.585,00 euro di finanziamento pubblico obbligatorio dei PP sloveni) – che coinvolge ben 27 partner (tra i quali, oltre a DELTA 2000 con il ruolo di Lead Partner, per l’area della Regione Emilia-Romagna, le Province di Ferrara e Ravenna e il Consorzio del Parco Regionale del Delta del Po Emilia-Romagna) e avrà una durata complessiva di 36 mesi.
Alla conferenza stampa di presentazione hanno partecipato, oltre al “padrone di casa”, Nevio Salimbeni, assessore al Tursimo del Comune di Cervia, Mauro Conficoni e Giancarlo Malacarne di Delta 2000 – capofila del progetto Emilia-Romagna ed i diversi rappresentanti delle Province, dei Parchi e degli enti partner del progetto che coinvolge 14 Partner sloveni, 7 veneti, 2 del Friuli Venezia Giulia e 4 dell’Emilia-Romagna, SLOW TOURISM appunto che ha come capofila l’agenzia di sviluppo DELTA 2000.

Ad aprire la conferenza stampa Nevio Salimbeni, assessore al Turismo del Comune di Cervia che ha voluto ribadire l’importanza del progetto e la necessità di lavorare insieme per un turismo che vada ad integrare quello estivo. Un’offerta diversa dunque, che parli ad un turista aperto, consapevole che sceglie località come Cervia per vivere in un tempo differente e più a misura d’uomo rispetto a quello delle città.
A seguire è intervenuto Maurizio Melucci, Assessore al Turismo e Commercio della Regione Emilia-Romagna che ha ribadito il concetto di “turismo consapevole” come opportunità che una regione come la nostra non può certamente lasciarsi sfuggire.« Questa iniziativa – ha spiegato Melucci - ci permette di fare un salto di qualità in questo settore turistico “slow” che per noi è davvero strategico e complementare a quello tradizionale. Per il nostro turismo inoltre, abbiamo davvero bisogno di più Europa e questo programma che coinvolge la Slovenia, va decisamente in questa direzione europea e transfrontaliera.
Giancarlo Malacarne, presidente di Delta 2000 ha poi ribadito l’importanza dei progetti di cooperazione transnazionale ed il fatto che questo progetto emiliano-romagnolo vede come capofila proprio un Gal (Gruppo di azione Locale) come Delta 2000 che da molti anni persegue obiettivi di valorizzazione degli ambienti specifici ed unici della nostra regione. « Slow Tourism è una grande alleanza – ha spiegato Malacarne - di territori che vogliono valorizzare e salvaguardare le loro eccellenze turistiche, mettendosi in rete per creare un sistema “slow” che si legano tra di loro ed hanno una ricaduta concreta sul territorio e durevole nel tempo.
Interessanti, a seguire, anche gli interventi di Davide Nardini, Assessore ai Fondi
strutturali della Provincia di Ferrara, che grazie al progetto valorizzerà la Ciclabile più lunga della Provincia, da Bondeno a Gorino, un sistema importante, un pezzo di turismo lento davvero fondamentale; di Giovanni Delli Zotti, Direttore del
Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, Università di Trieste che raccontato
Il coinvolgimento dell’università nel progetto attraverso il suo corso in sociologia dello sviluppo del territorio, che punta a formare studenti proprio su questi argomenti di sviluppo turistico; Emanuela Finesso, direttrice Parco Regionale del Delta del Po Veneto, che ha ribadito l’intenzione, attraverso questo partenariato al progetto, di valorizzare, attraverso segnaletica turistica, comunicazione, educazione ambientale e infrastrutture, le vie navigabili del Po; Lucilla Previati, direttrice Parco del Delta del Po Emilia-Romagna che ha spiegato come “slow tourism” sia importante per far fruire il valore del bene ambientale e non solo il ben in sé, attraverso una vera e propria campagna di alfabetizzazione nei confronti del turista. A chiudere la conferenza stampa, dopo l’intervento dei rappresentanti dei territori sloveni Mateja Korosec dell’Agenzia di sviluppo regionale della Regione di Goreniska e Alenka Valensek Breznik dell’Organizzazione Turistica Slovena che hanno sottolineato la grande collaborazione tra i due paesi per una rete turistica che valichi i confini dell’Adriatico, Marinella Mantovani, Assessore alle Politiche Comunitarie della Provincia di Rovigo, una di quelle coinvolte nel programma, che ha parlato della vocazione turistica lenta del territorio di Rovigo, compreso tra l’Adige e il Po e
Eugenio Fusignani, assessore ai Parchi della Provincia di Ravenna che ha espresso la volontà della Provincia di contribuire alla promozione di un turismo “di testa”, consapevole e responsabile proprio perché coinvolge zone protette, di particolare equilibrio ecologico.
SLOW TOURISM si propone dunque di sostenere e valorizzare forme di turismo lento e strutturare prodotti turistici ecosostenibili, per mettere in rete le risorse ambientali e rurali. L’obiettivo è la creazione di un circuito con azioni di promozione e valorizzazione della rete “Slow Tourism” nell’area transfrontaliera dell’Alto Adriatico attraverso progetti pilota di impatto concreto su tutto il territorio, interventi di marketing, formazione, comunicazione e l’organizzazione di veri e propri punti “Slow” sui territori italiani e sloveni.
In Emilia-Romagna verrà potenziata l’offerta “SLOW” per il cicloturismo, ad esempio completando il percorso ciclo-pedonale sul fiume Savio in località Castiglione a Ravenna e sperimentando un modello di analisi dei flussi cicloturistici attraverso l’utilizzo di conta biciclette mobili nella provincia di Ferrara. Nell’area rodigina verrà invece organizzato un percorso ciclabile lungo il canale Adigetto. Grande attenzione anche nei confronti della strutturazione del turismo fluviale, mediante la previsione della costruzione di un guado sul fiume Lamone e il recupero ambientale dell’isola Spinaroni in Pialassa Baiona a Ravenna, ma anche con interventi volti a favorire la navigazione interna del Po, coinvolgendo 3 stazioni del Parco del Delta (Campotto, Valli di Comacchio e Pialasse di Ravenna). Nel Parco del Delta del Po veneto verranno organizzati punti “Slow” lungo l’asta fluviale del Po di Goro e Po di Gnocca. Per strutturare il turismo fluviale in base alla filosofia slow non mancano interventi che coinvolgono la laguna di Venezia ed i numerosi corsi d’acqua che scorrono verso le lagune di Marano e Grado in provincia di Udine e sistematizzazione delle vie di accesso/uscita sul fiume Sava Bohinjka e ricostruzione di una house boat sul lago lake Bled. Numerosi, inoltre, i progetti pilota che verranno realizzati dai partner italiani e sloveni, rivolti in particolar modo a strutturare l’offerta SLOW per il birdwatching, il turismo naturalistico e il turismo sportivo. Segnaliamo: l’organizzazione di osservatori per l’avifauna lungo la sponda sinistra del fiume Piave in provincia di Treviso; sentieri tematici nella Valle Dolina nel territorio carsico triestino e nelle località slovene di Gorenja vas Polijane, Caporetto, Kraniska Gora; centri ricreativi e sportivi nei pressi del fiume Livenza ed in particolare per attrezzare aree verdi, servizi per lo sport e il tempo libero nelle municipalità slovene di Završnica, Žiri, Jesenice and Radovljica.

Per ogni informazione o chiarimento si prega di contattare il Team Manager di Progetto del GAL DELTA 2000: Dott.ssa Angela Nazzaruolo, tel. +39 0533 57693, e-mail: deltaduemila@tin.it

FLORAGLIO DI PRIMAVERA IL 22 E IL 23 MAGGIO AL BORGO ALLE AIE DI GUALDO DI VOGHIERA

PROSEGUE LA SAGRA DELLA FRAGOLA A LAGOSANTO NEL FINE SETTIMANA DEL 22 E 23 MAGGIO

martedì 18 maggio 2010

MALTEMPO: FORTI PREOCCUPAZIONI PER MOLTE COLTURE

L’andamento climatico di questi ultimi mesi in provincia di Ferrara si è rivelato particolarmente anomalo e tale da mettere in seria difficoltà lo svolgimento ordinario della attività agricola. Di fatto, è dal mese di gennaio che si assiste al susseguirsi di frequenti precipitazioni, anche di forte entità, e durante il periodo invernale anche a carattere nevoso, tali da causare uno stato di continua saturazione dei terreni agricoli e, conseguentemente, da rendere difficoltoso l’accesso ai terreni stessi per lo svolgimento delle operazioni colturali. “Tale situazione ha reso necessaria una rivisitazione delle scelte colturali da parte delle aziende – sottolinea il Presidente di Confagricoltura Ferrara, Nicola Gherardi. Si è quindi assistito, a partire dalle semine delle barbabietole da zucchero prima, ad un rinvio delle operazioni di semina, poi alla definitiva sostituzione della coltura con altre a semina primaverile”.

Il protrarsi del periodo di piogge intense e ripetute ha poi interessato anche le colture prettamente primaverili, mais in particolare, la cui semina, anche in questo caso, è stata o posticipata o sostituita con altre colture. In forte ritardo anche in talune zone della Provincia le semine di sorgo e soia. “Tale susseguirsi di eventi – prosegue il Presidente degli imprenditori agricoli ferraresi - ha inevitabilmente portato ad allungare la stagione delle semine, che ancora non può essere definita conclusa, essendovi ancora superfici significative ancora da seminare. Rimanendo nell’ambito delle colture annuali, occorre inoltre segnalare la preoccupazione delle aziende agricole per il positivo proseguimento dell’annata agraria per le colture cerealicole invernali: le difficoltà di accesso alle colture per lo svolgimento delle normali pratiche concimanti e di difesa, fanno presagire uno stato sanitario delle stesse non ottimale e tale da poter comprometterne in maniera significative le potenzialità produttive. Dobbiamo anche registrare sui cereali attacchi di fusarium, ruggini, afidi e sintomi di asfissia radicale nelle zone a terreno argilloso”.


Situazione analoga, ma ancora ampiamente recuperabile quella relativa alle colture orticole da pieno campo, sempreché l’andamento meteorologico volga finalmente al bel tempo. Seriamente compromesso, di contro, il raccolto delle fragole per il formarsi di muffe dovuto all’eccessiva piovosità. Danni sulle cipolle per ristagno idrico, sul pomodoro difficoltà di completare il trapianto , nelle colture di cocomero e melone causa pioggie difficoltà di aperture dei tunnel e di conseguenza aborto dei frutticini


“Per quanto riguarda la produzione delle pere – prosegue Gherardi - occorre richiamare lo stato di particolare sofferenza degli impianti a Pere Abate, fiore all’occhiello della produzione ferrarese. Pur se in un quadro di variabilità aziendale, l’allegagione della coltura è stata considerata ordinaria. I problemi si sono evidenziati successivamente, e perdurano tuttora, dal momento che pressoché tutti gli impianti sono stati e sono tuttora interessati da vistosi e anomali fenomeni di “cascola” dei giovani frutticini. Le cause non sono facilmente individuabili, ma i pareri più accreditati inducono a ritenere che siano diretta conseguenza dell’andamento atmosferico. Da un lato per il quadro fitosanitario non positivo e dall’altro,per una situazione di particolare debilitazione della coltura. Il fenomeno, che pare essere riscontrabile anche nelle vicine province di Bologna, Modena e Mantova, è di entità tale che le prime stime inducono a ritenere il calo produttivo atteso nell’ordine del 40%”. “ Ancora presto per esprimere valutazioni sulla produzione di mele, ma se la stagione non volgerà presto e definitivamente al bello, si teme un calo produttivo intorno al 30%”. “Non da ultimo – conclude il Presidente di Confagricoltura Ferrara – il maltempo sta compromettendo grandemente lo stato degli alveari e la produzione di miele; le api non escono dagli alveari e sono ridotte alla fame anche a causa delle escursioni termiche notturne. Ad oggi si registra un calo produttivo intorno all’80%, che in parte potrà essere recuperato solo se le condizioni del tempo miglioreranno stabilmente”.

Controlli igienico-sanitari sugli alimenti

FONTE: REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Il Parlamento: nessun onere per le aziende agricole. Rabboni: "Soddisfazione per un provvedimento più volte sollecitato ed atteso". La Regione aveva già deciso la sospensione dei pagamenti".

Bologna - Le imprese agricole non dovranno pagare le tariffe per i controlli igienico-sanitari sugli alimenti. E’ quanto stabilisce l'articolo 48 della legge comunitaria 2009, approvata dal Senato il 12 maggio scorso. Viene così fatta chiarezza su una norma di dubbia interpretazione, che rischiava di provocare un notevole aggravio dei costi per gli agricoltori e che fino ad ora era stata applicata in modo differenziato nelle varie Regioni. La stessa Regione Emilia-Romagna, accogliendo le sollecitazioni delle Organizzazioni professionali, aveva fatto la scelta di sospendere i pagamenti relativi a tali controlli, in attesa di un chiarimento a livello nazionale.
"Esprimo la mia soddisfazione - ha dichiarato l'assessore regionale dell’Emilia-Romagna all'agricoltura Tiberio Rabboni - per la positiva conclusione di questa lunga vicenda. Ho sollevato il problema in diversi incontri con gli Assessori regionali e con il Ministro delle Politiche Agricole; la decisione del Parlamento conferma la correttezza della decisione di questa Regione. Tale norma avrebbe provocato un evidente danno ad aziende agricole, già fortemente colpite dalla crisi del settore ".
"Mi preme comunque sottolineare - ha concluso l'Assessore - che i controlli ufficiali sulla produzione e lavorazione degli alimenti continueranno ad essere svolti, per garantire ai cittadini la salubrità degli alimenti prodotti in regione, con il massimo rigore e la necessaria frequenza dalle strutture competenti".

lunedì 17 maggio 2010

IN BICI…SULLE TRACCE DI CULTURA, NATURA E PRODOTTI TIPICI DI QUALITA'


Dal 25 al 29 giugno Ostellato (Fe) ospita la 5^ edizione di Bicinfesta

Come ogni anno, a Giugno, Ostellato si prepara a festeggiare la fiera paesana in sella alla bicicletta. Dopo l’onore di aver ospitato nel 2009 la manifestazione ciclistica europea “Four Days”, organizzata dal Rotary Club, anche quest’anno “Bici in Festa” accoglierà un importante evento dedicato alle due ruote.


Venerdì 25 Giugno, alle ore 17.00, infatti, la manifestazione si aprirà con l’arrivo del Tour Torino-Senigallia, organizzato dalla casa editrice EDT-Lonely Planet in occasione dell'uscita della prima edizione in italiano di Italia in bicicletta, Il tour, che sarà seguito in diretta radiofonica da Radio 2, porterà ad Ostellato un team della casa editrice volonteroso di dimostrare che il cicloturismo è un modo di viaggiare divertente e adatto a tutti. Saranno 650 infatti i km che, da Torino, il gruppo percorrerà, alla scoperta di piccoli paesi d’Italia fatti di pianure, storia, vino e feste popolari, prima di arrivare al CaterRaduno di Senigallia, festa del celebre programma di Radio2, Caterpillar.

Dopo un’apertura così scoppiettante, si proseguirà, sempre Venerdì 25 Giugno, con la prima edizione della “Notte Bianca delle Biciclette” che, dal Museo del Territorio, ci guiderà in sella alle suggestioni della notte fino ad arrivare alle Valli di Ostellato, lungo un itinerario fatto di storia, natura ed arte.(Info: Museo del Territorio - 0533/681368).
Inoltre, durante le 5 giornate della manifestazione, numerose saranno le iniziative volte a rivelare la natura, la storia e i prodotti tipici di qualità che contraddistinguono questo territorio da sempre conteso fra uomo e acqua.
Questa edizione della manifestazione, sempre organizzata dall’Amministrazione Comunale e dalla locale Pro Loco, vede infatti la partecipazione diretta di nuovi attori, come la Biblioteca “Mario Soldati”, l’Associazione Strada dei Vini e dei Sapori della Provincia di Ferrare e molteplici altre associazioni locali. Un gruppo, questo, che ha consentito di presentare un programma ricco di “animazioni d’autore” e di “pedalate” alla scoperta delle eccellenza gastronomiche e naturalistiche di questo territorio.
Alle novità si affiancheranno naturalmente le attività tradizionali curate dalle associazioni locali che, anche quest'anno, capitanate dalla Pro Loco e dai suoi numerosi volontari, contribuiranno alla buona riuscita della manifestazione, organizzando spettacoli e gestendo l'ormai tradizionale punto ristoro “Osteria del Ciclista” (ubicato in Piazza Bassani).
Insomma, una squadra che, pedalando in TANDEM lungo le ciclabili che collegano Ostellato agli angoli più suggestivi della Provincia, ci condurrà sulle tracce di un modo divertente e rispettoso di intendere il rapporto fra l’uomo e il proprio territorio…


PER INFORMAZIONI:

Comune di Ostellato: 0533 68 39 11

Pro Loco Di Ostellato: 366 20 05 553 – 348 07 42 003

Strada dei Vini e dei Sapori della Provincia di Ferrara: 380 14 68 581 – info@stradaviniesaporiferrara.it

IL CONSORZIO DELLA BONIFICA BURANA INFORMA CHE SONO IN SPEDIZIONE GLI AVVISI DI PAGAMENTO – ANNO 2010

Fonte: Ufficio Stampa Consorzio della Bonifica Burana

I consorziati che intendono verificare la propria posizione contribuente (immobili oggetto del contributo, importi relativi al beneficio di bonifica e irrigazione, etc) o richiedere l’aggiornamento di intestazione dell’avviso di pagamento (a seguito di vendite, successioni, etc.) possono rivolgersi al Consorzio con le modalità di seguito indicate:

SEDE DI MODENA
C.so Vittorio Emanuele, 107

APERTURA AL PUBBLICO
- dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 13,00

INFORMAZIONI TELEFONICHE
- ogni Lunedì, Mercoledì e Giovedì pomeriggio dalle 15,00 alle 18,00
al N. telefonico: 059/416.511
- in più: tutti i Martedì pomeriggio dal 25 Maggio al 22 Giugno compresi dalle 14,00 alle 17,00
ai N. telefonici: 059/416.573 – 059/416.551

SEDE DI MIRANDOLA (Via Statale Sud, 35) e
SEDE DI BONDENO (Via Vittorio Veneto, 48/50)

APERTURA AL PUBBLICO
- dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle ore 13,00
- in più: sabato 29 Maggio e 5, 12, 19 Giugno dalle 9,00 alle 12,00

INFORMAZIONI TELEFONICHE
- ogni Lunedì, Mercoledì e Giovedì dalle 15,00 alle 18,00
Bondeno al N. telefonico: 0532/893010 – Mirandola al N. telefonico: 0535/20100

SEDE DI S. GIOVANNI IN PERSICETO (Via Circonvallazione Dante, 44)

APERTURA AL PUBBLICO
- dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle ore 12,30

INFORMAZIONI TELEFONICHE
- dal Lunedì al Giovedì dalle ore 14,00 alle ore 17,00
al N. telefonico: 051/6875207
SPORTELLO DI CASTELFRANCO EMILIA
c/o ex Biblioteca Comunale Via Circondaria Sud, 20

APERTURA AL PUBBLICO
- Tutti i primi venerdì NON FESTIVI di ogni mese dalle ore 8,30 alle ore 13,00.
In più: venerdì 28 maggio dalle ore 8,30 alle ore 13,00.


APERTURA STRAORDINARIA DI SPORTELLI SUL TERRITORIO

BAZZANO - c/o Municipio – Piazza Garibaldi, 1
Sabato 29 maggio dalle 8,30 alle 13,00

FANANO - c/o Municipio - P.zza Marconi, 1
Mercoledì 9 e 23 giugno dalle 9,30 alle 13,00

FIUMALBO - c/o Municipio - P.zza Umberto I
Mercoledì 26 maggio dalle 9,30 alle 13,00
Mercoledì 16 giugno dalle 9,30 alle 13,00

MONTESE - c/o Municipio - Via Panoramica, 60
Lunedì 24 maggio dalle 9,30 alle 13,00
Lunedì 7 giugno dalle 9,30 alle 13,00

PAVULLO - c/o Comunità Montana - Via Giardini, 15
Mercoledì 26 maggio dalle 9,00 alle 12,00
Mercoledì 9, 16 e 23 giugno dalle 9,00 alle 12,00

PIEVEPELAGO - c/o Biblioteca Comunale - P.zza Vittorio Veneto, 16
Lunedì 31 maggio dalle 9,30 alle 13,00
Lunedì 14 giugno dalle 9,30 alle 13,00

SESTOLA - c/o I.A.T. del Cimone Ufficio Turistico – Corso Umberto I, 5
Giovedì 27 maggio dalle 9,30 alle 13,00
Giovedì 10 giugno dalle 9,30 alle 13,00

VIGNOLA - c/o Consorzio Basse Inferiori – Via Soli, 2
Giovedì 27 maggio dalle 9,30 alle 12,00
Giovedì 3, 10 e 17 giugno dalle 9,30 alle 12,00

ZOCCA - c/o Municipio – Via Mercato, 2
Martedì 25 maggio dalle 9,00 alle 12,00
Martedì 8 giugno dalle 9,00 alle 12,00

POGGIO RUSCO - c/o Municipio – Sala Consiliare, P.zza I Maggio, 5
Lunedì 24 e 31 maggio dalle 9,00 alle 12,00
Lunedì 7 e 14 giugno dalle 9,00 alle 12,00


SERMIDE - c/o Municipio – P.zza Plebiscito, 1
Mercoledì 26 maggio dalle 9,00 alle 12,00
Mercoledì 9, 16 e 23 giugno dalle 9,00 alle 12,00


Inoltre è sempre attivo il n° verde 800 324464 che fornisce alcune utili informazioni tramite un risponditore automatico.

SITO INTERNET
Sul sito web www.consorzioburana.it è sempre attivo il servizio “Contribuenza facile” che consente di fornire informazioni dettagliate ai consorziati su quanto pagano e perché, mostrando gli elementi catastali degli immobili agricoli ed extragricoli oggetto di imposizione.

COPA - COGECA INCONTRA ESPINOSA SU COMPETITIVITA' AGROALIMENTARE E NEGOZIATI MERCOSUR

Fonte: Copa - Cogeca

I Presidenti di Copa e Cogeca hanno incontrato questa mattina a margine del Consiglio agricolo il ministro spagnolo Elena Espinosa, presidente di turno dell’Unione Europea.
Due i temi all’ordine del giorno: la competitività internazionale del modello agroalimentare europeo e la ripresa dei negoziati commerciali con il Mercosur.
In merito al contesto attuale del comparto agroalimentare, il presidente della Cogeca Paolo Bruni ha innanzitutto ricordato i dati sui redditi agricoli 2009 diffusi da Eurostat nei giorni scorsi, redditi che hanno segnato in Europa una contrazione media dell’11,6%, cui si aggiunge la brusca riduzione del valore della produzione agricola (che oscilla tra il- 30% per i cereali a oltre il -20% per olio e latte al -12% per l’ortofrutta): un trend al ribasso purtroppo costante dal 2003, che stride in particolare con l’incremento dei prezzi al consumo che si è attestato in media al 2,5% annuo.
Per contribuire a rilanciare l’agricoltura europea, Bruni ha insistito in particolare sui seguenti punti; armonizzare sul piano internazionale i controlli e i requisiti sanitari e fitosanitari per assicurare eque condizioni di competitività per i produttori e le cooperative agricole europee, riformare in modo sostanziale la politica di promozione dell’UE rafforzandone la dotazione finanziaria e semplificando gli obblighi amministrativi e le procedure di selezione dei programmi, affrontare con decisione lo squilibrio esistente all’interno della catena alimentare.
Su quest’ultimo aspetto, Bruni ha sottolineato – in assoluta sintonia con le recenti conclusioni della presidenza spagnola - la necessità di rafforzare il ruolo delle cooperative e delle organizzazioni di produttori per arginare lo strapotere della grande distribuzione e ha insistito sulla necessità di valutare attentamente l’impatto dei private label a livello europeo, evidenziando la continua e costante crescita delle quote di mercato dei marchi privati degli operatori della distribuzione a scapito di quelli dei produttori e dell’industria agroalimentare.
Per quanto riguarda la riapertura dei negoziati con il Mercosur, Bruni ha ribadito la ferma opposizione di copa-cogeca a tale ipotesi, da sempre favorevole a privilegiare trattative multilaterali rispetto a quelle bilaterali, paventando un impatto catastrofico su numerosi agricoltori europei, in particolare nei settori delle carni bovine, suine e avicole, del frumento e degli agrumi, con una conseguente ed inevitabile contrazione sostanziale dell’attività del settore agroalimentare e dei 38 milioni di addetti cui esso oggi da lavoro

Carlo Petrini al Congresso Nazionale Slow Food Italia

FONTE: SLOW FOOD

«Da questo Congresso Slow Food esce come nuovo soggetto politico che incide nella realtà concreta del Paese. La nostra caratteristica, la visione politica, non rientra nei canoni tradizionali e negli schemi della politica tradizionale: destra e sinistra sono categorie superate. La novità sta nella visione olistica del mondo: le vecchie categorie di pensiero basate sul meccanicismo, sul riduzionismo, sono ormai drammaticamente superate dagli attuali avvenimenti dovuti alla crisi. Questa interpretazione scientifica ha danneggiato il mondo agricolo e il nostro cibo; e i fondamenti del cibo sono gli stessi della vita. Il modello basato sul consumismo sempre crescente ha dimostrato il suo fallimento e lo denunciava con lucidità profetica Pier Paolo Pasolini in una sua lettera a Italo Calvino nel 1975. Anche l’espressione “sviluppo sostenibile” è in realtà un ossimoro. Visione olistica: basta separazione tra il mondo della produzione e il mondo del consumo.
Oggi ci troviamo di fronte a una grave crisi entropica, che ha bisogno di soluzioni rivoluzionarie. Slow Food darà il suo contributo al nuovo umanesimo partendo da quattro concetti fondamentali:
Qualità del lavoro – alternare l’otium e il negotium, lavorare senza perdere il senso delle cose e della vita. La gente non ha paura di lavorare molto, ha paura dell’alienazione.
Rafforzare la reciprocità – significa mettere in moto nuove energie attraverso la solidarietà: alcuni modelli già esistono, sono le Community Supported Agriculture o i Gruppi di acquisto solidali. Ispirarsi alla generosità contraccambiata delle civiltà contadine.
Buono e bello sono un diritto di tutti – la battaglia politica si fa su questo, è la nuova missione di Slow Food per i prossimi quattro anni.
Rompere il monopolio del sapere che ignora l’oralità e la cultura contadina. Restituire la giusta dignità alle lingue indigene e ai dialetti, senza dimenticare il riconoscimento storico alla lingua materna come elemento chiave per la costruzione dell’idioma nazionale lasciatoci da Antonio Gramsci».
Infine Carlo Petrini ha voluto lasciare ai delegati del VII Congresso la metafora più calzante: «Siamo in un momento difficile, in un freddo inverno in cui dobbiamo munirci di una buona coperta. Pensate a un patchwork. Esso è composto da piccoli pezzi di stoffa, che da soli non servono a coprire nulla. Ma se uniamo questi pezzi di diversi colori con un filo robusto, ecco che otteniamo una coperta calda e bella. Le comunità di Terra Madre sono i pezzetti di stoffa. Slow Food è il filo. Siate filo per le comunità dei vostri territori e realizzeremo insieme la nostra concreta utopia».

Zaia e Alemanno al Congresso Nazionale Slow Food Italia

FONTE: SLOW FOOD

Il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia e Gianni Alemanno, Presidente del Consiglio nazionale Anci e Sindaco di Roma sono intervenuti in questa prima giornata del Congresso Nazionale Slow Food Italia (Abano Terme – Pd, 14-16 maggio).

«E’ ora di smetterla di dire ai contadini la bugia che gli organismi geneticamente modificati sono la soluzione per fare concorrenza all’agricoltura dei Paesi dove lo stipendio è di un euro al giorno» Luca Zaia, Presidente della Regione del Veneto, ha scelto la platea del 7° Congresso Nazionale di Slow Food Italia per ribadire la sua contrarietà agli ogm: una contrarietà non ideologica, ma economica, culturale e salutistica. «Mi inquieta l’idea di un seme che genera una pianta che non dà semi – ha aggiunto – ma soprattutto gli ogm non sono affatto una soluzione per l’economia agricola in crisi, mentre la nostra vera risorsa sono la qualità, la tipicità, la varietà dei gusti. Anche negli Stati Uniti c’è un ripensamento e si sta cercando una seconda via per l’agricoltura. Se il mondo della scienza è diviso, è certo che la Germania ha proibito un mais transgenico che è risultato cancerogeno per le cavie da laboratorio».
«La battaglia la dobbiamo fare per la biodiversità – ha detto ancora Luca Zaia – in Italia abbiamo 4750 prodotti tipici, dietro ciascuno di essi c’è una comunità e la sua storia: difendiamo la vera multinazionale, quella dei contadini, che con gli ogm non guadagnano di più. Non è vero che non essere per gli ogm significa essere contro la modernità, questo è solo uno slogan».
Certo, c’è il problema della fame nel mondo, di un miliardo 200 mila persone che soffrono la fame, di queste, 3 milioni annualmente muoiono di fame, mentre noi sprechiamo cibo per un miliardo e mezzo di euro. «Anche noi dobbiamo dare un contributo, sapendo che il cibo è un grande valore, ma questo significa – ha concluso Zaia – dare a chi soffre la fame le risorse per comprarsi il cibo: il diritto dell’accesso al cibo non ha nulla a che vedere con gli ogm».

Grande interesse ha suscitato anche l’intervento di Gianni Alemanno che ha sottolineato come sia fondamentale che le grandi città abbiano a cuore la sostenibilità, facilitando tutte le attività che portano «la campagna nel territorio urbano, per questo sosteniamo le iniziative di Slow Food come gli Orti in Condotta o Mercati della Terra per agevolare il più possibile la filiera corta e l’incontro tra produttori e consumatori. Stiamo lavorando anche per il recupero dei vecchi casali ancora presenti nella città». Alemanno ha inoltre sottolineato come Roma stia operando per diventare un modello di città che pone grande attenzione al discorso energetico, cercando di sviluppare modelli di produzione diffusa. Concludendo ha ribadito che la Capitale sarà una città ogm free.

venerdì 14 maggio 2010

VADIS PAESANTI CONFERMATO ALLA PRESIDENZA DI FEDERCOOPESCA/CONFCOOPERATIVE EMILIA ROMAGNA

Fonte: Federcoopesca/Confcooperative

Rafforzare la concertazione del “Tavolo Unico delle Marinerie dell’Alto Adriatico”
e favorire l’aggregazione dell’offerta sono gli obiettivi prioritari

(Ferrara, 14 Maggio 2010). Di fronte all’attuale scenario economico negativo, è sempre più necessario adottare strategie condivise per garantire un futuro ed un reddito agli operatori del settore della Pesca: lo ha dichiarato Vadis Paesanti, confermato all’unanimità alla presidenza di Federcoopesca/Confcooperative Emilia Romagna fino al 2014 dall’Assemblea della Federazione, che raggruppa 22 cooperative e 727 soci e conta un fatturato complessivo di oltre 35 milioni di euro.
“In quest’ottica – ha sottolineato Paesanti – è innanzitutto necessario rafforzare la concertazione del ‘Tavolo Unitario delle Marinerie dell’Alto Adriatico’, che riunisce i presidenti delle Federazioni Regionali della Pesca dell’Alto Adriatico (Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia) e i presidenti delle cooperative associate (circa 400) in rappresentanza delle Marinerie di Comacchio-Portogaribaldi, Goro, Scardovari, Pila, Rosolina, Chioggia, Pellestrina, Burano, Caorle, Marano Lagunare e Grado, per un totale di oltre 5.000 addetti”.
Contemporaneamente, sempre nell’ottica di una maggiore condivisione delle linee strategiche del comparto Acquacoltura, secondo Paesanti occorre proseguire con decisione nel processo di costituzione di due nuove Organizzazioni dei Produttori per favorire l’aggregazione delle diverse Marinerie così da raggiungere una ulteriore concentrazione e qualificazione dell’offerta. Tutto ciò con l’auspicio di arrivare, in tempi brevi, alla creazione di un tavolo di Op che possa offrire maggiori garanzie ai cooperatori impegnati nella pesca delle vongole veraci.
Durante l’Assemblea della Federazione, svoltasi a Goro (Ferrara), Paesanti si è poi soffermato su altri temi importanti, quali i rapporti con le Amministrazioni, provinciale e regionale, le mutate competenze della Regione Emilia Romagna e il suo futuro assetto (nella nuova Giunta la competenza del settore della Pesca è passata dall’Assessorato alle Attività Produttive all’Assessorato all’Agricoltura).
Ai lavori è intervenuto anche il presidente nazionale di Federcoopesca, Massimo Coccia, che ha definito positive le rassicurazioni ottenute dal Governo sulla dotazione finanziaria disponibile per indennizzare le situazioni di inattività forzata della pesca nei casi in cui è necessario ricorrere alla cassa integrazione: sono stati infatti assegnati i 10 milioni di euro messi a disposizione nell’annualità 2008/2009 e altri 10 milioni potranno essere utilizzati per il 2010.

mercoledì 12 maggio 2010

INAUGURAZIONE DISTRIBUTORE DI FORMAGGI A POGGIO RENATICO

NASCE L’OSSERVATORIO NAZIONALE DELLA PATATA

FONTE: OSSERVATORIO NAZIONALE DELLA PATATA

Promosso dal Centro di Documentazione per la Patata di Bologna in collaborazione
con Unapa ed Italpatate e con la partecipazione di Fruit Imprese ed Aiipa

Favorire il confronto all’interno del sistema per migliorare
la gestione dell’offerta è l’obiettivo principale del nuovo organismo.
La produzione italiana sfiora quota 1.750.000 tonnellate
ottenute su una superficie di oltre 70.000 ettari

(Roma, 12 Maggio 2010). La pataticoltura italiana si arricchisce di un nuovo importante strumento, che contribuirà alla ulteriore valorizzazione di questo apprezzato ortaggio per rendere sempre più efficiente la filiera ed offrire ai consumatori le migliori garanzie sotto il profilo della qualità e della sicurezza alimentare.
Stiamo parlando dell’Osservatorio Nazionale della Patata, promosso dal Centro di Documentazione per la Patata di Bologna in collaborazione con le Unioni Nazionali Unapa ed Italpatate e costituito dai rappresentanti delle maggiori organizzazioni nazionali del settore, operanti nelle aree produttive più vocate del paese: dal Trentino alla Sicilia, passando per Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Sardegna, Abruzzo, Campania, Calabria e Puglia solo per citare le regioni più importanti per questa coltura.
“La principale finalità dell’Osservatorio – sottolinea il presidente del Centro di Documentazione per la Patata di Bologna, Luciano Torreggiani – è, in sintesi, favorire il confronto, tra gli operatori del comparto pataticolo italiano, sull’andamento economico del settore e sulle principali problematiche registrate a livello nazionale ed internazionale per individuare obiettivi comuni. Il dialogo su questi temi non si limiterà ai principali attori della filiera, produttori ed operatori commerciali, ma coinvolgerà in futuro anche gli altri soggetti. Un obiettivo, questo, particolarmente importante in vista del nuovo scenario che si registrerà nei prossimi anni, quando anche la produzione di patate sarà regolamentata dall’Organizzazione Comune di Mercato (Ocm) della Unione Europea”.
“Dal punto di vista operativo – dichiara il coordinatore, Augusto Renella – l’Osservatorio organizzerà incontri di aggiornamento periodici a cui parteciperà la rete degli operatori aderenti che si riuniranno per confrontarsi sui trends produttivi e commerciali; le informazioni che scaturiranno da questi appuntamenti saranno poi divulgate attraverso appositi strumenti”.
Il nuovo Osservatorio è, come già ricordato, promosso dal Centro di Documentazione per la Patata di Bologna: “un’istituzione – afferma il presidente, Luciano Torreggiani – da anni al servizio dell’intera filiera pataticola italiana e a disposizione di ricercatori, tecnici, produttori agricoli ed operatori commerciali”. “Proprio partendo da questa esperienza – conclude Torreggiani – il Cepa ha deciso di costituire un Osservatorio Nazionale della Patata per ampliare ulteriormente il raggio d’azione delle proprie attività e fornire agli attori della filiera utili informazioni sull’andamento del settore. L’iniziativa viene realizzata in collaborazione con le Unioni Nazionali dei Produttori di Patata, Unapa ed Italpatate, che rappresentano il 100% della produzione organizzata italiana, pari a 580.000 tonnellate coltivate da 15.000 soci produttori, e prevede anche la Partecipazione di Fruit Imprese (organizzazione delle imprese commerciali ortofrutticole) e dell’Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari”.
Complessivamente, Unapa ed Italpatate rappresentano circa il 35% della produzione italiana totale di patate, che si attesta a quota 1.750.000 tonnellate (dati Istat) ottenute su una superficie di oltre 70.000 ettari. Le regioni più importanti sono la Campania con quasi 250.000 tonnellate e l’Emilia Romagna con oltre 220.000 tonnellate.
“L’offerta italiana – ricorda il coordinatore dell’Osservatorio, Augusto Renella – risulta inferiore alla domanda del mercato nazionale, che si colloca sui 2,1 milioni di tonnellate annui con un consumo medio pro capite pari a circa 40 chilogrammi di patate. Una quota di prodotto viene importata dall’estero e in particolare da Francia e Germania per quanto concerne le patate comuni, da Israele, Egitto e Marocco per le patate novelle. Per ciò che riguarda i diversi canali commerciali, in Italia le patate, come la maggior parte dei prodotti ortofrutticoli, vengono acquistate per oltre il 50% nei punti vendita della Grande Distribuzione e per la quota rimanente presso il dettaglio tradizionale (ambulante o specializzato)”.

A Cibus con il progetto regionale "Deliziando"

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA

Cibus: con il progetto regionale "Deliziando" oltre 500 incontri tra le imprese agroalimentari emiliano-romagnole e i grandi "buyers" stranieri. Rabboni: "la Regione aiuta i piccoli produttori ad andare all'estero." In ripresa l'export alimentare.

Bologna - Sono 38 i “buyers” stranieri che a Cibus, il salone internazionale dell'alimentazione in corso a Parma, hanno potuto stringere accordi commerciali con le aziende agroalimentari dell’Emilia-Romagna, grazie al progetto regionale “Deliziando”. In oltre 500 incontri, importatori, ristoratori, responsabili acquisti della grande distribuzione provenienti da Regno Unito, Irlanda, Danimarca, Norvegia, Svezia, ma anche da Austria, Russia, Hong Kong, Singapore hanno potuto conoscere da vicino il meglio della produzione “made in Emilia-Romagna”: salumi, formaggi, vini, olio, aceto balsamico.
“Con Deliziando – ha spiegato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – vogliano aiutare i piccoli produttori emiliano-romagnoli ad andare all’estero. Si tratta di aziende che producono eccellenze apprezzate in tutto il mondo, ma che per le piccole dimensioni non possono affrontare da sole i rilevanti investimenti richiesti per affacciarsi sui mercati globali. Noi diamo loro il necessario supporto tecnico e organizzativo. Cibus da questo punto di vista rappresenta una vetrina fondamentale e a Cibus abbiamo organizzato due giornate ricche di incontri”.
Gli ultimi dati mostrano una ripresa dell’export agroalimentare: tra febbraio 2010 e febbraio 2009 il comparto è cresciuto a livello nazione del 2,5%. In particolare ha messo a segno un +11% l’export emiliano-romagnolo di parmigiano reggiano e grana padano e se le esportazioni di prosciutto di Parma sono cresciute dell’ 1,6%, quelle di prosciutto affettato in vaschetta addirittura del 7%. ”Dati come questi – afferma Rabboni – ci dicono che l’export agroalimentare sta anticipando la ripresa e che il settore va sostenuto con forza, a livello nazionale a partire dalla Finanziaria 2011, e in regione anche con iniziative come Deliziando che permettono di superare storiche frammentazioni”.
Promosso oltre che dalla Regione, da Unioncamere e dall’Istituto per il commercio con l’estero, “Deliziando” è partito nel 2008 e rappresenta un’iniziativa pressoché unica nel panorama nazionale proprio perché costruita su misura per le piccole e medie imprese agroalimentari. Per partecipare alle iniziative di “Deliziando” le aziende devono aver sede in Emilia-Romagna e rispettare i disciplinari di produzione previsti per i vari prodotti. Deliziando nel 2009 ha organizzato tra l’altro la partecipazione a Prodexpo, la più grande manifestazione fieristica alimentare per i mercati dell’Est Europa, all’ International Wine Fair di Londra e all’Hofex di Hong Kong.

lunedì 10 maggio 2010

COLDIRETTI: PER MARINI CORRETTA LA POSIZIONE DEL MINISTRO FAZIO SU OGM, UCCIDONO IL MADE IN ITALY


FONTE: COLDIRETTI

Il modello di sviluppo basato sul made in Italy, sulla diversificazione e
sulla biodiversità è incompatibile con l'introduzione di organismi
geneticamente modificati. La scelta di non utilizzare OGM non è ideologica
ma frutto di una precisa posizione economica che si rapporta anche con i
cittadini consumatori.

Gli organismi geneticamente modificati (Ogm) spingono verso un modello di
sviluppo che è il grande alleato dell'omologazione ed in grande nemico
della tipicità, della distintività e del Made in Italy. E' quanto ha
affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nell¹esprimere
apprezzamento per le parole del Ministro della Salute Ferruccio Fazio al
Cibus di Parma dove ha affermato che "Sugli Ogm non vogliamo farci
massificare da una logica globalizzata che va contro la tipicita' del
prodotto italiano". Una agricoltura moderna che vuole rispondere alle
domande dei consumatori deve fare - ha sottolineato Marini - scelte coerenti
con i bisogni di sicurezza alimentare e ambientale nel rispetto del
principio della precauzione, per non iniziare a percorrere strade senza
ritorno. La scelta di non utilizzare Ogm non è quindi il frutto di un
approccio ideologico, ma - ha concluso Marini - riguarda una precisa
posizione economica per il futuro di una agricoltura che vuole mantenere
saldo il rapporto con i consumatori.

Controllavano il mercato ortofrutticolo

FONTE: ANSA

Camorra, 'ndrangheta e mafia alleate, 70 arresti

NAPOLI - Arresti, perquisizioni e sequestri di beni sono stati effettuati in diverse zone del centro e del sud Italia nell'ambito di un'operazione della Dia di Napoli e della squadra mobile della questura di Caserta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, contro i clan camorristici dei Casalesi e Mallardo che, alleati con le famiglie mafiose dei Santapaola-Ercolano, agivano secondo l'accusa nel settore dell'ortofrutta e dell'autotrasporto ad esso collegato.

La Dia di Napoli e la polizia di Caserta hanno eseguito una settantina di ordinanze di custodia cautelare in carcere. L'operazione ha smantellato una presunta organizzazione criminale che imponeva il monopolio ai commercianti ed agli autotrasportatori di prodotti ortofrutticoli in tutto il centro-sud Italia, con la conseguente lievitazione dei prezzi della frutta. I capi delle organizzazioni camorristiche e mafiose si riunivano nella sede di un'azienda di trasporti del Casertano per decidere le strategie e le alleanze. Nel corso dell'indagine, sono stati sequestrati veri e propri arsenali di armi provenienti dalla Bosnia. Effettuati perquisizioni e sequestri a carico di società e aziende operanti nei maggiori mercati ortofrutticoli della Campania, del Lazio e della Sicilia.

PRESO BOSS DURANTE LUNA MIELE - Era in viaggio di nozze e lo hanno arrestato, a bordo di una nave della Msc, mentre era di ritorno da una crociera nel Mediterraneo. Elemento di spicco del clan dei Casalesi, a finire in manette oggi nell'ambito dell'operazione della Dia di Napoli e della Squadra Mobile di Caserta, c'e' anche Paolo Schiavone. Figlio di Francesco Schiavone, attualmente in carcere, cugino del boss 'Sandokan', il 27enne Paolo stava rientrando nel Porto di Napoli quando e' stato arrestato. Da quando il padre e' in carcere, per gli inquirenti aveva un ruolo di primo piano nel clan. Ad essere arrestati anche elementi di vertice del clan Mallardo. L'operazione ha smantellato una presunta organizzazione criminale che imponeva il monopolio ai commercianti ed agli autotrasportatori di prodotti ortofrutticoli in tutto il centro-sud Italia.

STRETTA ALLEANZA TRA MAFIE - ''La rilevanza dell'operazione si ravvisa nell'alleanza che nel tempo si è prodotta tra mafia, camorra e 'ndrangheta per poter monopolizzare l'attività nel settore dell'ortofrutta". Lo ha sottolineato il generale Antonio Girone, direttore della Dia, in merito all'operazione - una settantina di arresti - che ha smantellato una presunta organizzazione criminale che imponeva il monopolio ai commercianti ed agli autotrasportatori di prodotti ortofrutticoli in tutto il centro-sud Italia. Un'organizzazione, ha sottolineato Girone, che controllava tutte la fasi "cominciando dall'imposizione a livello locale dei prezzi locali fino al trasporto e alla distribuzione". "Un sistema - ha spiegato - di questo tipo si riflette sui cittadini i quali trovano prezzi maggiorati, talvolta venti volte il prezzo orginario con danni per gli utenti e in generale per l'economia".

INAUGURATO IL PRIMO DISTRIBUTORE DI FORMAGGI DI FERRARA



FONTE: COMUNE DI POGGIO RENATICO

Naturali, genuini e sempre a portata di mano, anzi di tavola. Latte e latticini freschi si possono acquistare nel centro di Poggio Renatico 24 ore su 24, 7 giorni su 7, presso il punto vendita dell’azienda agricola “Serraglio”.
L’esercizio di piazza del Popolo, inaugurato alla presenza del sindaco Paolo Pavani e aperto nel pomeriggio di sabato 8 maggio, in concomitanza con la 3ª Festa del Latte, propone infatti i distributori di latte e, per la prima volta in provincia, di formaggi e yogurt.
La famiglia Prandini si fa, dunque, di nuovo pioniera. Esattamente due anni or sono aveva aperto il primo distributore di latte del territorio ferrarese, accanto all’azienda poggese, attivando successivamente quelli di Borgo, S. Agostino e Cento. Ora sperimenta una vera e propria evoluzione di questo sistema. Un negozio in cui, in ogni momento, è possibile rifornirsi di latticini.
Caciotta e caciotta stagionata, scamorza, tomini e tomini mignon, mozzarella, ciliegine, ricotta, casatella, squacquerone e l’esclusiva caciotta stracchinata, oltre alle confezioni da 250 grammi di yogurt naturale e alla frutta, sono sempre a disposizione. E’ sufficiente inserire nell’erogatore le monete, le banconote o l'apposita chiavetta e selezionare il prodotto.
Così come avviene per il latte, per cui è stato introdotto un nuovo distributore, più capiente, da 300 litri, e dotato di sistema di monitoraggio gsm, in grado di indicare la quantità di prodotto presente, consentendo un immediato rifornimento, e la sua temperatura, costante tra zero e +4 gradi.
In tutti i distributori dell'Azienda Agricola Serraglio, inoltre, è possibile utilizzare la chiavetta ricaricabile Milk Key, per acquistare dai distributori senza l'assillo di avere con sé le monete. Si può trovare anche nel distributore delle bottiglie nella fila 33: con la chiavetta il latte costa 80 centesimi al litro, anziché un euro, e ogni 10 litri ricaricati uno in più è sempre in omaggio.
La famiglia Prandini, Amabile e i figli Michele, Nicola, Fabio e Roberta, allevatori da quattro generazioni, stanno conducendo un percorso all’avanguardia, di grande innovazione, dinamismo e intraprendenza in campo zootecnico. «Da due anni, dal primo distributore – spiegano – stiamo proseguendo la nostra sfida nel portare sempre più vicini alla gente il latte e i latticini: prodotti cento per cento italiani, di cui i fruitori conoscono bene la provenienza, di alta qualità, senza conservanti, freschi e salubri».

venerdì 7 maggio 2010

A PONTE SI ATTENDE DOMANI LA PIENA DEL PO

Fonte: Estense.com

Nel Ferrarese il livello si manterrà non oltre 1 metro sopra il livello di guardia

I fenomeni piovosi sul bacino del Po sono in corso di attenuazione o esaurimento pur in presenza di cielo perturbato e piogge sparse, che però al momento non destano preoccupazione per quanto riguarda i livelli dei corsi d’acqua.

Lo conferma l’Aipo, l’agenzia interregionale per il fiume Po, che annota come la piena del Po ha raggiunto il colmo stamattina a Piacenza intorno alle 8 raggiungendo m.5,60 s.z.i. (sullo zero idrometrico), comunque al di sotto del livello di guardia posto a 6 metri. Il ponte di barche rimane comunque chiuso in via precauzionale.

L’onda di piena sta quindi transitando in queste ore nel cremonese e dovrebbe raggiungere Boretto (Re) tra stasera e stanotte, Borgoforte (Mn) nella giornata di domani, Pontelagoscuro (Fe) tra l’8 e il 9 maggio e quindi il Delta del Po nelle ore successive. Secondo le previsioni elaborate oggi, la piena del Po si manterrà comunque a un livello di moderata criticità, cioè non oltre 1 metro sopra il livello di guardia posto a m. 5,50 s.z.i. a Boretto, m. 6 s.z.i. a Borgoforte, m. 1 s.z.i. a Pontelagoscuro.

SETTIMANA DELLA BONIFICA 2010: “MANUTENZIONE DEL TERRITORIO: VALORE DA RISCOPRIRE”

Fonte: URBER- UNIONE REGIONALE BONIFICHE EMILIA ROMAGNA

APRONO 40 IMPIANTI IDROVORI E IRRIGUI

Itinerari ambientali nelle zone umide, escursioni naturalistiche,
manifestazioni sportive, mostre fotografiche in tutta la regione


Riaprono in Emilia-Romagna le ‘cattedrali dell’acqua’ per la decima edizione della Settimana della Bonifica (8-16 maggio). Da domani quaranta impianti aperti (dighe, opere idrauliche, opere irrigue, invasi collinari, casse di espansione) per permettere a cittadini e scolaresche di toccare con mano un sistema tra i più efficienti e organizzati del Paese che nella scorsa stagione ha distribuito oltre 1 miliardo di metri cubi d’acqua per usi agricoli ma anche civili e industriali. Un sistema che, puntando sull’innovazione e sull’uso razionale della risorsa, ogni anno riesce a risparmiare milioni di metri cubi di acqua. Ma anche un sistema che tutela il territorio da alluvioni ed esondazioni grazie ad una rete capillare di canali e impianti idrovori di sollevamento. Un sistema che, dopo la legge regionale di riordino che ha dimezzato il numero dei Consorzi, punta adesso a sempre più elevati livelli di efficienza ed efficacia degli interventi.

Fra le strutture più spettacolari che apriranno i battenti sul Po ci sono gli impianti del Palantone a Salvatonica di Bondeno (dove prende origine il Canale Emiliano Romagnolo), le Pilastresi a Stellata di Bondeno, Boretto nel Reggiano. La Renana aprirà lo storico impianto di Saiarino. Nell’area del Delta apriranno, a cura dei Consorzi ferraresi, gli impianti Sammartina, Codigoro, Marozzo, Bando e Valle Lepri. Sarà possibile visitare le due dighe del Piacentino: Molato e Mignano.

Il Canale Emiliano Romagnolo aprirà, oltre agli impianti del Palantone, Savio e Pieve di Cento, anche il campo-mostra delle attrezzature irrigue presso l’Azienda Idice a Riccardina di Budrio.
Vasta la scelta di itinerari a contatto con la natura, casse di espansione e zone umide da visitare: dalla cassa di Alfonsine nel Ravennate a quella del Dosolo nel Bolognese a quella del Cavo Tresinaro a Rio Saliceto (Re). A Cesena lungo la centuriazione cesenate passeggiate notturne “tra papaveri e lucciole” seguendo il tracciato del canale Emiliano Romagnolo. Tantissime poi le iniziative artistico-culturali e di carattere ludico-sportivo: biciclettate, corse campestri, gare di pesca sportiva, escursioni cicloturistiche…
“Un programma ricchissimo, davvero per tutti i gusti – commenta Emilio Bertolini, presidente Urber – che vuole avvicinare il sistema di bonifica dell’Emilia Romagna a tutti i cittadini. I temi dell’acqua, della difesa del territorio, della salvaguardia dell’ambiente sono patrimonio di tutti e con tutti vogliamo condividerli”.

giovedì 6 maggio 2010

PREVISTE IN CALO LE PRODUZIONI DI PESCHE E NETTARINE

FONTE: CSO - Centro Servizi Ortofrutticoli

Da EUROPECH 2010 le prime previsioni di produzione di pesche e nettarine in Europa

Il consueto convegno di Europech, tenutosi a Perpignan tra il 4 ed il 6 maggio 2010, si è concluso con lo scambio di informazioni tra i principali paesi produttori relativamente alle prime stime di produzione di pesche e nettarine.
Per l’Italia, i dati vengono stimati ed elaborati da CSO (elaborazioni i più complete sono disponibili nella banca dati on line di CSO www.csoservizi.com).

Per le pesche da consumo fresco si prevede per il 2010 un livello produttivo europeo,
pari a 1.328.000 tonnellate, il 3% in meno rispetto al 2009 ed il 9% in meno sulla media 2004-2008. In Grecia si prevede un incremento produttivo dell’8% rispetto alla bassa produzione del 2009 e l’offerta in questo paese dovrebbe comunque porsi al di sotto del 10% rispetto alla media 2004/2008.
In calo, al contrario, le produzioni degli altri importanti paesi europei. In Spagna le pesche da consumo fresco sono stimate inferiori del 6% rispetto allo scorso anno, con una diminuzione particolarmente significativa nelle regioni a coltivazione più precoce, dovuta al freddo ed all’elevata piovosità del periodo invernale.
In Francia l’offerta di pesche da consumo fresco è prevista in calo dell’8% rispetto alla scorsa stagione ed in Italia le prime indicazioni evidenziano un 4% in meno rispetto al 2009.
Per quanto riguarda le percoche la produzione europea sembrerebbe porsi al -9% rispetto allo scorso anno. Tutti i paesi vedono una riduzione rispetto alla passata stagione, ma è significativo il calo di Grecia, -12% e Spagna, -7%. In Italia ci si attende un produzione lievemente inferiore al 2009 (-1%), ma pari al -23% rispetto alla media 2004-2008.
Confrontando la produzione di percoche prevista per il 2010 a livello comunitario con quella media del periodo 2004/2008, risulterebbe una variazione del -18%.
Per le nettarine l’offerta europea dovrebbe porsi su 1.347.000 tonnellate, registrando così rispetto al 2009 una flessione pari al -7%. Concorrono a questo calo soprattutto Spagna e Francia, rispettivamente -12% e -14% sul 2009, mentre flettono in maniera inferiore Grecia (-5%) ed Italia (-3%).