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lunedì 31 maggio 2010

COLDIRETTI: LA FRAGOLA FERRARESE PIACE E CONQUISTA I CONSUMATORI



Fonte: Coldiretti Ferrara

Interesse e curiosità da parte dei ferraresi, ma anche di molti turisti, che di fronte al richiamo di rosse e gustose fragole “doc” di Ferrara non hanno esitato ad acquistare cassette intere, oltre che degustare un semplice e freschissimo sorbetto. Piazza Municipale sfondo per far conoscere meglio questo frutto.

Il tempo delle fragole, complice un’annata difficile dal punto di vista meteorologico, con freddo e piogge intense, volge ormai al termine, almeno per quanto riguarda le produzioni ferraresi.
Un frutto che nella nostra provincia si è ormai ridotto di estensione in modo drastico e che se anche quest’anno mostra un andamento dei prezzi di un certo interesse, viste le scarse produzioni unitarie e gli alti costi di produzione, non è detto sia in grado di invertire la rotta e recuperare superfici e soprattutto redditività.
Eppure la fragola ferrarese piace e la riprova è stata tangibile, anche ieri durante l’iniziativa di “fragole in piazza” organizzata da Coldiretti per far conoscere e promuovere questo prodotto e stimolare l’acquisto di quello di produzione locale, colto e portato nei punti vendita senza alcuna necessità di lavorazioni particolari.
Nel volgere di alcune ore centinaia di vaschette sono letteralmente sparite dal banco di vendita, mentre cappellini e palloncini gialli punteggiavano la piazza ed il sorbetto alla fragola veniva gettonato da centinaia di passanti.
“anche in questa occasione – commenta il presidente di Coldiretti, Tonello – si dimostra che i prodotti di qualità, la cui origine è ben identificata e certa, di cui sappiamo quindi come vengono prodotti e che faccia ha il produttore, sono graditi dai consumatori, i quali anzi hanno la difficoltà di trovare i prodotti del territorio sui consueti banchi dei negozi, dato che per consuetudine pare che di fragole ferraresi a Ferrara ne arrivino davvero poche, e che piuttosto, anche per le loro caratteristiche qualitative siano avviate ai mercati esteri. Dovremmo essere in grado anche di collegare in modo strutturale e continuativo le produzioni del territorio con le realtà commerciali per costruire quelle realtà di filiera italiana che diano soddisfazione sia ai produttori che ai consumatori”.

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