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venerdì 21 maggio 2010

Manovra: l’agricoltura è in crisi profonda e non può subire ulteriori tagli.

FONTE: CIA FERRARA

Il presidente della Cia, Mauro Ferrari, chiede massima trasparenza e sottolinea le gravi difficoltà che oggi vivono le imprese agricole. Il settore primario è già stato privato di oltre 1.000 milioni di euro.

“L’agricoltura italiana non può assolutamente subire ulteriori tagli. Già 1.000 milioni di euro sono stati tolti al settore: tra cui 450 milioni di euro dei fondi Fas per le aree sottoutilizzate, 550 milioni di euro per la cancellazione del ‘bonus gasolio’ e per la fine, dal prossimo mese di luglio, delle agevolazioni contributive. In questo momento molte imprese, che fanno i conti con una vera e propria emergenza, come maltempo e produzioni in difficoltà, rischiano di uscire dal mercato nella morsa di prezzi all’origine in caduta libera, costi onerosi e la possibilità di redditi falcidiati”.
“Come mondo imprenditoriale - aggiunge Ferrari - vorremmo capire le intenzioni del Governo. C’è l’esigenza che si faccia massima chiarezza su provvedimenti che vanno ad incidere in maniera non certo leggera sia sulla vita dei cittadini che sull’attività produttiva.”
“E’ indubbio -rimarca il presidente della Cia Ferrara - che l’attuale situazione richieda nuove misure, ma questi risparmi devono essere ispirati da una logica di equità. Non vanno toccati servizi essenziali per i cittadini, come quelli sanitari e assistenziali, né mortificata l’imprenditoria che deve, invece, riprendere la via della competitività e dello sviluppo, indispensabili per rilanciare il Paese. Le risorse si possono trovare intensificando la lotta all’evasione fiscale, alla corruzione e all’inefficienza.”
“In particolare, l’agricoltura italiana – ricorda Ferrari - non è nelle condizioni per subire una riduzione delle poche risorse ad essa destinate. Il settore vive una delle crisi più difficili degli ultimi trent’anni. Non è pensabile che gli agricoltori siano costretti a rivedere i conti, già in difficile equilibrio, con nuovi interventi penalizzanti per la propria attività produttiva. Chiediamo un confronto con il governo aperto a tutte le forze sociali. Il momento è delicatissimo ma non si può decidere senza aver ascoltato le esigenze delle varie componenti socio-economiche, compresa quella agricola”

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