...in onda su Telestense Ferrara e Lepida Tv [digitale terrestre] >> orari

martedì 25 maggio 2010

DEFINITIVO IL MARCHIO D.O.P. PER L’AGLIO DI VOGHIERA, QUANDO L’ORIGINE FA LA DIFFERENZA


FONTE: COLDIRETTI

Il pregiato bulbo coltivato a Voghiera e nei comuni limitrofi della nostra provincia ha superato tutte le complesse procedure ed ora la DOP è definitiva.
Leggere attentamente l’etichetta per non acquistare aglio “taroccato” di incerta origine e provenienza e gustare tutte le proprietà di quello prodotto nel nostro territorio.

L'Aglio di Voghiera, prodotto in provincia di Ferrara, nelle aree dei comuni di Voghiera, Masi Torello, Portomaggiore, Argenta e Ferrara, ha conquistato definitivamente la Denominazione d'origine protetta (Dop) contro imitazioni e falsi in Europa. Bruxelles infatti, ha dato nei giorni scorsi il via libera definitivo all'iscrizione nel registro europeo delle Denominazioni e Indicazioni geografiche protette (Dop e Igp) ad una eccellenza italiana frutto dell'impegno congiunto di produttori (riuniti in Consorzio), amministrazioni locali e dell'Università degli studi di Ferrara, lungimiranti nell’individuare un prodotto di eccellenza e nel valorizzare le sue peculiarità in relazione al territorio ed alla tradizione, in assonanza con il progetto Coldiretti sulle filiere agricole e sui territori ed i loro prodotti di eccellenza.
Oltre che essere coltivato nel territorio dei cinque comuni su indicati, anche tutte le operazioni di produzione devono avvenire necessariamente nell'ambito della zona di origine in quanto le particolarità dell'aglio ferrarese sono da attribuire alle conoscenze dei produttori, alle caratteristiche climatiche e alla tipologia di quei suoli. L'Aglio di Voghiera, dal nome del comune che ne produce il 60%, è un prodotto di nicchia coltivato in circa 200 ha e che sino ad ora ha assicurato un buon reddito alle aziende produttrici. Caratteristico il colore bianco e lucente, la grandezza delle “teste” e soprattutto il profumo intenso e persistente, che lo distingue da altre varietà di aglio italiano e soprattutto dai bulbi di importazione (Cina, Argentina, Spagna sono i principali competitori) spesso decisamente meno profumati e meno saporiti al palato.
Caratteristiche che si ritrovano anche nei prodotti trasformati a base di aglio di Voghiera: dai patè, all’olio all’aglio, al salame all’aglio di Voghiera, che si affiancano alla tradizione “treccia” ed alle teste di aglio secco, da ora rigorosamente DOP.

Nessun commento:

Posta un commento