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mercoledì 3 dicembre 2014

AGRINSIEME FERRARA: SUL GREENING SERVE UNA PROROGA

Fonte: Agrinsieme Ferrara

“Molta strada è stata fatta per la definizione puntuale della Riforma della PAC 2014-2020, ma molta deve essere ancora percorsa”. Lo afferma Pier Carlo Scaramagli, Coordinatore di Agrinsieme Ferrara, che aggiunge “Se si considera che l'annata agraria è già avviata, con le semine dei cereali invernali pressoché completata, sussiste la possibilità che i ritardi accumulati siano ormai tali da rendere complicata la definizione precisa e corretta del restante piano colturale da parte delle aziende agricole”. In particolare il dito viene puntato sull'applicazione del greening, un complesso di norme che obbligano le aziende alla diversificazione delle colture, alla conservazione dei pascoli e dei prati, all'introduzione o alla conservazione di elementi naturali. In considerazione dei notevoli ritardi nella predisposizione della normativa e dei provvedimenti applicativi, nonché della eccessiva complicazione nelle modalità di applicazione del greening, tali da pregiudicare seriamente l'avvio della riforma della Pac "verso il 2020", Agrinsieme, il coordinamento nazionale di Cia, Confagricoltura ed Alleanza delle Cooperative, ha ritenuto opportuno richiedere ufficialmente al Ministro Martina un differimento degli impegni di "inverdimento" o quanto meno una non applicazione delle relative sanzioni. Ciò in analogia con l'attività svolta in ambito Copa-Cogeca e con quanto richiesto dalla Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo. In particolare si accoglie con grande favore l'iniziativa portata avanti da tutti i gruppi parlamentari presenti nella Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, che con una lettera inviata al Commissario all'Agricoltura Phil Hogan, hanno chiesto il rinvio di un anno dell'applicazione del greening previsto dalla nuova PAC. “In tutti, sia a livello nazionale che comunitario - sottolinea Scaramagli - è forte il timore dell'impatto sulle aziende agricole dall'attuazione del greening, ed in particolare dal rischio di effetti negativi conseguenti ad una erronea attuazione. E' opinione di diversi Stati che il greening possa comportare un aumento del tasso di errore e di contenzioso. Opinione questa condivisa anche dalla stessa Direzione Generale Agricoltura della Commissione Europea. In considerazione dell’attuale stato di attuazione della Riforma in Italia – conclude il Coordinatore Provinciale di Agrinsieme - e nello specifico, delle enormi difficoltà di definizione di tutto il quadro normativo e attuativo del greening, è auspicabile che la richiesta venga tenuta in attenta considerazione da parte della Commissione Europea”.

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