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lunedì 29 dicembre 2014

CIA FERRARA: VERSO “IL TERRITORIO COME DESTINO”

Fonte: Ufficio Stampa Cia Ferrara  

A Bologna, lo scorso 15 dicembre, il primo degli importanti incontri organizzati dalla Cia per discutere con il mondo produttivo, accademico e istituzionale sul futuro dell’agricoltura

Si chiama “Il Territorio come destino”, un titolo forte ed evocativo scelto dalla Confederazione Italiana Agricoltori per la sua nuova ed importante iniziativa, un ciclo di tre incontri che coinvolgeranno il mondo produttivo, istituzionale ed accademico per confrontarsi su temi fondamentali per il settore agricolo: reddito, multifunzionalità, valorizzazione del territorio ed equilibrio sostenibile tra campagna e città. Il primo degli incontri si è svolto lo scorso 15 dicembre a Bologna, una tavola rotonda molto partecipata dagli agricoltori, - provenienti da Ferrara, Emilia-Romagna e tutto il nord Italia - con gli interventi del presidente nazionale Cia Dino Scanavino e del vice presidente nazionale Antonio Dosi. Tra gli altri, prestigiosi, relatori anche Virgilio Merola, sindaco di Bologna che ha annunciato un bando per assegnare 2.000 ettari di terreno in affitto a giovani agricoltori; Andrea Segrè, Direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari che ha parlato della prossima apertura di Fico (Fabbrica Italiana Contadina) nell’ex area del mercato Ortofrutticolo di Bologna e Gianpiero Calzolari, presidente Granarolo, che ha fatto il punto sulla filiera del latte e la zootecnia. Al centro del dibattito la forte necessità di rilancio del settore, attraverso un modello di agricoltura strategica moderna e innovativa, che può essere il vero motore della ripresa economica italiana. Grande attenzione anche per la salvaguardia del rapporto tra campagna e città e per la sottrazione del suolo destinato all’attività agricola. Dino Scanavino, presidente nazionale Cia ha voluto ribadire la necessità di un’accelerazione nel processo di rinnovamento e il bisogno di confrontarsi con istituzioni e mondo produttivo. «Siamo qui – ha detto Scanavino – per rappresentare un mondo economico pronto a investire sul futuro. Ma è un mondo che non può più sopportare disinteresse e uno stato che opprime e non collabora, ignorando il fatto che noi agricoltori possiamo dare un reale contributo alla ripresa economica. Queste iniziative devono servire per affrontare e risolvere insieme questioni contingenti come la fiscalità, i problemi climatici, la difficoltà di fare reddito ma anche per discutere, insieme ai rappresentanti dei diversi settori della società, del “destino” e dell’identità di un settore che non è solo degli agricoltori, ma di tutti. Perché, come dice Carlo Petrini, “Chi non mangia, muore. E chi ha un’alternativa si faccia avanti”.» Prossimi appuntamenti con Il territorio come destino saranno nei prossimi mesi a Firenze e Napoli dove si continuerà a parlare di sostegno e valorizzazione delle aree interne e delle eccellenze produttive; di tutela del paesaggio e della biodiversità e di contenimento del suolo agricolo. Obiettivo finale del ciclo di conferenze, quello di elaborare un Manifesto da presentare ad Expo 2015, un importante contributo degli agricoltori italiani Cia alla Dichiarazione finale dell’Esposizione Universale.

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