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Visualizzazione post con etichetta pac 2015 - 2020. Mostra tutti i post
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lunedì 23 febbraio 2015

LA CONFERENZA STATO-REGIONI APPROVA NUOVO DM DI APPLICAZIONE DELLA PAC. AGRINSIEME DICE NO: “SI INTRODUCONO RESTRIZIONI A DECISIONI GIÀ PRESE”.

Fonte: Agrinsieme

La Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera al decreto ministeriale di applicazione dei pagamenti diretti Pac per il 2015. Il decreto doveva definire le norme applicative di quanto deciso dall’Italia e notificato a Bruxelles il 1° agosto 2014; in realtà su due aspetti fondamentali va al di là di questo e introduce in modo retroattivo delle forti restrizioni alle decisioni prese lo scorso anno. Infatti, sui premi accoppiati per il latte introduce il criterio secondo cui il pagamento accoppiato è destinato solo “ai produttori per i capi appartenenti ad allevamenti iscritti ai libri genealogici o nel Registro anagrafico e sottoposti ai controlli funzionali, che partoriscono nell’anno…”. Per Agrinsieme si tratta “di una restrizione inaccettabile che penalizza, gli allevamenti andando, tra l’altro, contro la logica dei regolamenti europei sui pagamenti accoppiati, che è quella di sostenere settori in difficoltà”. L’altra restrizione retroattiva, ad avviso del coordinamento tra Cia, Confagricoltura ed Alleanza delle Cooperative agroalimentari, riguarda “l’agricoltore attivo”: il DM prevede che tutte le partite Iva attivate “in campo agricolo” dopo il 1° agosto 2014 devono dimostrare di rispettare le condizioni dell’art.13 del Regolamento Ue 639/2014, cioè che l’attività agricola ‘non sia insignificante’”. “Questa nuova versione modifica in modo significativo – commenta Agrinsieme - i deliberati precedenti e crea pesanti oneri burocratici, perché comporta, per gli agricoltori che ricadono in questa condizione, la verifica dei ricavi agricoli ed extra agricoli. Peraltro, i criteri per definire che l’attività agricola sia ‘insignificante’ non sono del tutto definiti dai regolamenti comunitari e quindi permangono margini di incertezza”. Agrinsieme si oppone fortemente a queste misure e sta verificando la possibilità di un’azione in sede comunitaria su un provvedimento che appare “discriminatorio perché crea disuguaglianze tra ‘tipologie’ di agricoltori”.

venerdì 20 febbraio 2015

MIPAAF: CONFERENZA STATO-REGIONI APPROVA NUOVO DECRETO MINISTERIALE SU APPLICAZIONE NUOVA PAC

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che la Conferenza Stato Regioni ha approvato ieri il decreto che completa il quadro normativo nazionale di attuazione della riforma della Politica agricola comune fino al 2020 per i pagamenti diretti, che valgono per l’Italia circa 27 miliardi di euro totali. Il nuovo provvedimento modifica ed integra il decreto del 18 novembre 2014, completando le norme su attività agricola, agricoltore in attività, mantenimento delle superfici agricole, attività minima su quelle naturalmente mantenute, calcolo del valore dei diritti all’aiuto e alcuni adempimenti connessi al greening. “Con questo provvedimento – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – diamo certezze agli agricoltori in un passaggio delicato come quello dell’applicazione della nuova Pac. Non è la riforma che avremmo voluto, ma dobbiamo impiegare al meglio tutte le risorse che abbiamo a disposizione soprattutto per la tutela dei redditi degli agricoltori. Ora siamo al lavoro per semplificare: entro marzo vogliamo essere pronti con la prima domanda per gli aiuti precompilata online. Per 700mila aziende significherà rendere semplice come un click la dichiarazione per i fondi europei, tagliando il peso burocratico e restituendo tempo alle imprese”.

mercoledì 3 dicembre 2014

AGRINSIEME FERRARA: SUL GREENING SERVE UNA PROROGA

Fonte: Agrinsieme Ferrara

“Molta strada è stata fatta per la definizione puntuale della Riforma della PAC 2014-2020, ma molta deve essere ancora percorsa”. Lo afferma Pier Carlo Scaramagli, Coordinatore di Agrinsieme Ferrara, che aggiunge “Se si considera che l'annata agraria è già avviata, con le semine dei cereali invernali pressoché completata, sussiste la possibilità che i ritardi accumulati siano ormai tali da rendere complicata la definizione precisa e corretta del restante piano colturale da parte delle aziende agricole”. In particolare il dito viene puntato sull'applicazione del greening, un complesso di norme che obbligano le aziende alla diversificazione delle colture, alla conservazione dei pascoli e dei prati, all'introduzione o alla conservazione di elementi naturali. In considerazione dei notevoli ritardi nella predisposizione della normativa e dei provvedimenti applicativi, nonché della eccessiva complicazione nelle modalità di applicazione del greening, tali da pregiudicare seriamente l'avvio della riforma della Pac "verso il 2020", Agrinsieme, il coordinamento nazionale di Cia, Confagricoltura ed Alleanza delle Cooperative, ha ritenuto opportuno richiedere ufficialmente al Ministro Martina un differimento degli impegni di "inverdimento" o quanto meno una non applicazione delle relative sanzioni. Ciò in analogia con l'attività svolta in ambito Copa-Cogeca e con quanto richiesto dalla Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo. In particolare si accoglie con grande favore l'iniziativa portata avanti da tutti i gruppi parlamentari presenti nella Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, che con una lettera inviata al Commissario all'Agricoltura Phil Hogan, hanno chiesto il rinvio di un anno dell'applicazione del greening previsto dalla nuova PAC. “In tutti, sia a livello nazionale che comunitario - sottolinea Scaramagli - è forte il timore dell'impatto sulle aziende agricole dall'attuazione del greening, ed in particolare dal rischio di effetti negativi conseguenti ad una erronea attuazione. E' opinione di diversi Stati che il greening possa comportare un aumento del tasso di errore e di contenzioso. Opinione questa condivisa anche dalla stessa Direzione Generale Agricoltura della Commissione Europea. In considerazione dell’attuale stato di attuazione della Riforma in Italia – conclude il Coordinatore Provinciale di Agrinsieme - e nello specifico, delle enormi difficoltà di definizione di tutto il quadro normativo e attuativo del greening, è auspicabile che la richiesta venga tenuta in attenta considerazione da parte della Commissione Europea”.

venerdì 28 novembre 2014

PAC, AGRINSIEME: PIU’ TEMPO PER GLI IMPEGNI SUL GREENING, COME CHIESTO ANCHE DALLA COMMISSIONE AGRICOLTURA DEL PARLAMENTO EUROPEO

Fonte: Agrinsieme

Agrinsieme chiede più tempo per l’applicazione del norme sul greening previste dalla Pac. La richiesta del Coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative nasce dalla preoccupazione dei produttori di non riuscire a programmare le semine, tenendo conto dei diversi impegni di diversificazione colturale e di realizzazione delle aree di interesse ecologico, visto l’allungarsi dei tempi per la definizione compiuta e dettagliata delle regole per realizzare il cosiddetto “inverdimento”. Preoccupazione condivisa proprio ieri anche dalla Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, che ha chiesto un differimento degli impegni del greening previsti dalla riforma al 2016. Il rischio per i produttori – continua Agrinsieme - vista l’oggettiva impossibilità di posticipare troppo le fasi della programmazione produttiva, è di contravvenire alle disposizioni regolamentari che vanno ancora disciplinate in molti essenziali dettagli. Per questo Agrinsieme, in linea con quanto richiesto ieri dal parlamento europeo e con quanto sostenuto attraverso il Comitato delle organizzazioni agricole e cooperative europee (Copa-Cogeca) che è già intervenuto sulla Direzione Generale Agricoltura della Commissione europea, chiede più tempo per l’applicazione di norme che ancora non sono chiare e definite. L’ipotesi proposta da Agrinsieme è uno stand still di un anno, come prefigurato dal Parlamento europeo, almeno per quanto riguarda le conseguenze sanzionatorie di eventuali inadempienze. Un rinvio limitato alla sola applicabilità delle sanzioni, peraltro non farebbe venir meno il carattere innovativo in termini di sostenibilità che caratterizza questa riforma, ma che al tempo stesso metterebbe al riparo le imprese agricole da possibili ripercussioni negative. Sulla questione Agrinsieme interverrà sul ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, anche nella sua posizione di presidente di turno del Consiglio agricolo, affinché sostenga questa posizione nel Consiglio stesso e presso tutte le Istituzioni comunitarie competenti.

martedì 25 novembre 2014

CIA FERRARA: UNA SERIE DI INCONTRI PER CAPIRE LA PAC

Fonte: Ufficio Stampa Cia Ferrara  

Grande partecipazione alla prima serie di incontri organizzati da Cia Ferrara per spiegare agli imprenditori agricoli cosa cambia con la nuova Politica Agricola Comune

Con la riforma della Politica Agricola Comune (PAC) cambia, a partire dal 2015, l’erogazione dei contributi alle aziende agricole e viene definito un nuovo ruolo per l’agricoltore. Un tema “caldo” e di grande rilevanza, tanto che la Confederazione Italiana Agricoltori di Ferrara ha deciso di organizzare, nei giorni scorsi, una serie di incontri per spiegare agli agricoltori i cambiamenti e le prospettive della Politica Agricola Comune, fino al 2020. Nel corso degli incontri - che hanno registrato una forte partecipazione da parte degli imprenditori agricoli - sono state delineate le principali linee guida, a partire dalla figura dell’agricoltore attivo, una delle novità introdotte dalla Pac. Questa norma premia chi realmente svolge attività agricola – bisogna essere coltivatori diretti iscritti all’INPS (se l’importo del contributo è maggiore di 1250€) e avere partita Iva attiva – ed esclude dunque, inserendole in una vera e propria “lista nera”, soggetti come aeroporti, ferrovie, impianti idrici e società immobiliari in possesso di terreni agricoli ma che non svolgono attività agricola attiva. Per quello che riguarda i premi aziendali ed i pagamenti, argomento cardine per le aziende agricole, sono state decise nel nostro paese, cinque forme di pagamento: di base, ecologico (greening), riservato ai giovani agricoltori, accoppiato e dedicato al regime dei piccoli imprenditori. Rilevanti le prime due forme di pagamento, di base ed ecologica, perché riguardano, in pratica, tutte le aziende attive. Il pagamento di base verrà calcolato il prossimo anno, per i produttori storici, sulla base dei pagamenti 2014 e delle superfici coltivate nel 2015. Il pagamento ecologico viene riconosciuto a tutti coloro hanno diritto agli aiuti Pac e viene calcolato come percentuale del valore di ciascun titolo di base, per cui gli agricoltori con valore dei titoli di base più alto avranno anche un pagamento greening più elevato. Rilevante anche la forma di pagamento che riguarda i giovani agricoltori, fino ai 40 anni, che si insediano per la prima volta in azienda o si sono insediati nei cinque anni precedenti la presentazione della prima domanda di contributo. Importante anche il sostegno accoppiato che riguarda alcuni comparti ed alcuni prodotti meritevoli di un contributo particolare, in base alla superficie coltivata e in particolari zone del nostro paese. Rientrano negli aiuti accoppiati prodotti come il riso, la barbabietola da zucchero, il pomodoro da industria, il grano duro (nel centro-sud), la soia (nord), le proteaginose (centro), le leguminose da granella (sud), l’olivicoltura e la zootecnia. Ci sono, infine, i contributi per i piccoli agricoltori con un basso valore di titoli (da 500 a 1.250,00 €) che devono presentare domanda di contributo entro metà settembre 2015. I tecnici della Cia continueranno, nei prossimi mesi, ad accogliere eventuali aggiornamenti e rimarranno a disposizione delle aziende per tutte le informazioni utili sugli aiuti previsti dalla Nuova Pac.

venerdì 21 novembre 2014

MALTEMPO, MARTINA: “AZIONI CONCRETE A SOSTEGNO DELLE IMPRESE AGRICOLE COLPITE”

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che si è svolta venerdì scorso pomeriggio presso la Sede del Consiglio provinciale di Alessandria, alla presenza del Ministro Maurizio Martina, la riunione operativa per valutare la situazione sul territorio in seguito all’emergenza maltempo. “Vogliamo dare risposte concrete e immediate alle imprese agricole colpite dall’alluvione. – ha affermano il Ministro Martina - Stiamo accelerando le procedure di erogazione degli aiuti per consentire alle aziende di ricevere i soldi quanto prima e riprendere le loro attività. Per far fronte alle esigenze del comparto, è stata inoltre richiesta una integrazione del Fondo di solidarietà nazionale, attraverso una dotazione straordinaria di bilancio per il 2015”. Con il Fondo di solidarietà nazionale è possibile beneficiare di contributi fino all’80% del danno sulla produzione lorda vendibile ordinaria, di prestiti ad ammortamento quinquennale, della proroga delle rate delle operazioni di credito in scadenza e di contributi in conto capitale per il ripristino delle strutture aziendali e la ricostituzione delle scorte eventualmente compromesse o distrutte. Ė possibile poi richiedere l’accesso all’esonero, fino al 50%, del pagamento dei contributi previdenziali per sé e i propri dipendenti. Tramite ISMEA si possono, inoltre, attivare le procedure di rinvio rata per gli imprenditori colpiti dalla calamità, per non dover far fronte, entro il 31 dicembre, a un nuovo esborso finanziario. “Questi fenomeni atmosferici, sempre più frequenti e intensi, - ha concluso Martina - ci impongono un cambio di rotta. La nostra azione di Governo è mirata proprio a favorire piani di azione preventivi. In questo contesto si inquadrano le scelte fatte, in sinergia con le Regioni, con l’approvazione della nuova Politica agricola comune, in particolare con i pagamenti diretti che, per la prima volta, mettono al centro dell'attenzione non solo la competitività del sistema agricolo ma anche il territorio, la cui difesa non può prescindere dall'esigenza di mantenere un tessuto agricolo e rurale vitale. Molte delle scelte fatte sulla Pac vanno inquadrate in questo senso. A cominciare dall’inserimento nel sistema di aiuti di 2,5 milioni di nuovi ettari, in gran parte pascoli in precedenza esclusi; la convergenza interna su base nazionale dell’importo dei pagamenti diretti; e infine la determinazione della figura dell'agricolture attivo attraverso criteri che privilegiano chi risiede nelle zone svantaggiate e di montagna. Con il secondo pilastro, dedicato allo sviluppo rurale, destiniamo poi quasi 9 miliardi di euro, nei prossimi 7 anni, alla difesa del territorio e dell'ambiente”.

martedì 18 novembre 2014

VADEMECUM PER GLI AGRICOLTORI: TUTTE LE NOVITÀ RELATIVE AI PAGAMENTI DIRETTI PER LA PAC 2015 - 2020

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Sul sito internet del Ministero è stato pubblicato un vademecum per gli agricoltori in cui sono illustrate tutte le novità relative ai Pagamenti diretti che valgono per l'Italia circa 23 miliardi di euro nel periodo 2015-2020.

Qui tutte le slides: http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/8067