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venerdì 30 agosto 2013

LAVORO, CONFAGRICOLTURA: INVERSIONE DI TENDENZA IN AGRICOLTURA, MA PRESTO PER UNA VALUTAZIONE DEFINITIVA.

Fonte: Confagricoltura

“Un dato preoccupante, segnale di una peculiarità congiunturale negativa del settore, che però dovrà essere esaminato per lo meno alla luce dell’andamento del secondo semestre dell’anno, prima di valutazioni definitive.” Così Confagricoltura commenta i dati sull’occupazione diffusi oggi dall’Istat, da cui emerge un calo degli occupati in agricoltura del 10,1% nel secondo trimestre del 2013, rispetto al secondo trimestre del 2012. Tra le cause del fenomeno Confagricoltura evidenzia una tendenza di fondo al calo degli autonomi (quasi 50 mila occupati circa dei 90 mila persi nel settore nell’ultimo trimestre sono infatti lavoratori non dipendenti; e nel primo trimestre dell’anno il calo degli autonomi aveva sfiorato l’8%), cui si sono probabilmente aggiunti anche gli spostamenti in avanti delle operazioni colturali e il difficile momento generale dell’economia del Paese. “E’ certo che dopo il positivo aumento del +0,7% del numero di occupati dipendenti registrato in agricoltura nel primo trimestre del 2013 – sottolinea l’Organizzazione degli imprenditori agricoli – questo dato è una spia negativa. Non dobbiamo trascurare comunque la componente derivante dal trend di declino dei lavoratori autonomi, che sta proseguendo inesorabilmente da tempo ed è il segnale di una ristrutturazione del settore”. “Sull’andamento complessivo dell’occupazione in agricoltura in ogni caso – avverte Confagricoltura – sarebbe più corretto fare i conti a fine anno evitando giudizi affrettati. Tanto più se stiamo parlando di effetti legati alla stagionalità ed a fenomeni congiunturali. Occorre attendere per una valutazione complessiva; nel mentre, impegniamoci a sostenere un settore essenziale per la crescita e l’occupazione del Paese.”

Evoluzione degli occupati in Italia: www.agrestetv.it/documenti/30-8-2013_Occupazione.docx

INFLAZIONE, CONFAGRICOLTURA: IL SETTORE AGRICOLO FRENA IL COSTO DELLA VITA

Fonte: Confagricoltura

“Gli effetti dei dati sull’inflazione messi in rilievo oggi dall’Istat per il mese di agosto, con la contrazione dello 0,4% dei prezzi dei prodotti alimentari rispetto a luglio scorso (addirittura -1,3% per i prodotti alimentari non lavorati), sembrano riflettere gli effetti dei cali dei prezzi riconosciuti alle imprese agricole a luglio”. Lo rileva il Centro Studi della Confagricoltura. Come evidenziato dai dati Ismea (v. tabella), a luglio, infatti, i prezzi dei prodotti agricoli si sono contratti di quasi il 5% rispetto al mese precedente. Con punte di flessione dell’8% per i prodotti delle coltivazioni che sono calati anche sino al 17% ed oltre per la frutta. Pure per diversi prodotti zootecnici si è registrata una contrazione. “E’ quindi probabile - evidenzia il Centro Studi di Confagricoltura - che l’andamento dei prezzi all’origine riconosciuti agli agricoltori, che ha segnato prima della pausa estiva una marcata flessione, abbia garantito un effetto di contenimento del costo della vita a valle della filiera con benefici per i consumatori”. Si conferma quindi l’importanza del ruolo dell’agricoltura, un settore che fa bene all’economia, ai consumi e ai consumatori. E che, in quanto tale, deve essere al centro delle politiche di Governo.

Tabella dati Ismea: www.agrestetv.it/documenti/30-8-2013_Inflazione.docx

DE GIROLAMO: PRIORITÀ È RIDARE FIDUCIA AD AZIENDE E CITTADINI. EXPORT AGROALIMENTARE PUÒ ESSERE TRAINO CON RECORD 34 MILIARDI NEL 2013

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

 “I dati dell’Istat sulla fiducia delle imprese sono la migliore notizia dopo l’abolizione dell’Imu e il sostegno a cassintegrati ed esodati. E in questo contesto fa piacere rilevare che la crescita delle esportazioni nell’agroalimentare conferma un trend estremamente positivo, con un aumento del 7 per cento registrato sempre dall’Istat nel primo semestre. Quindi nel 2013 supereremo il record di esportazioni, raggiungendo i 34 miliardi”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, commenta i dati Istat sulla fiducia delle imprese e quelli sull’export agroalimentare nel primo semestre 2013, dai quali si può stimare una crescita su base annua fino a 34 miliardi di euro. “Preoccupano, invece, i dati odierni sulla disoccupazione, in particolare su quella giovanile. Abbiamo l’obbligo – prosegue il Ministro – di accelerare e portare in porto entro Natale risposte in tema di semplificazione e accesso al credito, che sono problemi reali che rendono complessa la vita degli imprenditori agricoli. Mi auguro di avere subito un confronto con le organizzazioni di categoria per stilare un calendario preciso delle azioni concrete da fare e per discutere insieme anche della Pac e conseguenti ricadute”. “Ma la cosa più importante adesso è che tutti, davvero tutti favoriscano il ritorno della fiducia. Il premier Letta ancora una volta ha compreso perfettamente quale importanza possa avere, ai fini del ritorno della fiducia, la cancellazione di una tassa e l’immissione di liquidità immediata nel circuito virtuoso dei consumi. L’agricoltura non vuole giocare in difesa – conclude il Ministro –, ma trainare l’intero Made in Italy sui mercati esteri. Il giudizio sul nostro operato, ancora una volta, sarà dettato dalle cose che faremo o non faremo nell’interesse pubblico”.

giovedì 29 agosto 2013

COLDIRETTI, SODDISFAZIONE PER CANCELLAZIONE I.M.U.

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Mantenuti gli impegni presi all’assemblea nazionale Coldiretti di luglio. Da cancellazione IMU spinta all’occupazione agricola. Ora completare l’iter per la dismissione dei terreni pubblici a favore dei giovani.

 Una scelta responsabile che riconosce il ruolo ambientale, sociale e culturale della nostra agricoltura, che contribuisce a produrre quei beni comuni che il mercato non remunera. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare con grande soddisfazione la decisione del Governo sull’Imu agricola che avrebbe comportato un insostenibile onere di circa 700 milioni di euro alle imprese agricole per il 2013. Il Governo, nonostante le oggettivedifficoltà che vive il Paese, ha mantenuto dunque l’ impegno assunto con determinazione dal Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo nelpatto per l’agricoltura sottoscritto davanti ai 15mila agricoltori presenti all’Assemblea della Coldiretti lo scorso luglio, dimostrando - ha concluso Marini - di credere nell’agricoltura quale perno per una nuova stagione di crescita sostenibile del Paese. “L’abolizione dell’Imu potrebbe favorire tra l’altro l’occupazione dei giovani in agricoltura dove uno dei principali ostacoli all’ingresso è proprio determinato dalla disponibilità di terreni e fabbricati rurali colpiti ingiustamente dalla tassa”. E’ quanto ha affermato il delegato nazionale dei giovani della Coldiretti Vittorio Sangiorgio. E’ stata finalmente eliminata una delle ragioni che - ha sottolineato Sangiorgio - ha frenato gli investimenti nel settore di tantissimi giovani che desiderano oggi fare impresa in agricoltura ma anche la crescita delle oltre 59mila imprese condotte da giovani under 35 già presenti in Italia. Questo importante intervento sul piano fiscale - ha concluso Sangiorgio - contribuisce ad aumentare l’efficacia del piano di dismissioni dei terreni pubblici a favore dei giovani agricoltori il cui iter ci auguriamo possa essere completato a breve. Il gettito nazionale 2012 dell’Imu agricola è stato di 692 milioni di euro, di cui 628 per i terreni e 64 per i fabbricati strumentali. L’Imu agricola è stata pagata da circa 3 milioni di contribuenti, di cui 600mila agricoltori professionali (aziende agricole) secondo i dati divulgati dal ministero delle Politiche Agricole e Forestali.

GOVERNO, AGRINSIEME: “LA CANCELLAZIONE DELL’IMU AGRICOLA INCORAGGIA LA RIPRESA E GLI INVESTIMENTI NEL SETTORE PRIMARIO”

Fonte: Agrinsieme

“Una decisione che incoraggia la ripresa e gli investimenti in agricoltura”. Questo il primo commento di Agrinsieme (il Coordinamento di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane) all’abolizione della prima rata dell’Imu 2013 e alla decisione di una sua definitiva cancellazione per l’anno in corso. Il Governo ha mantenuto un impegno: il ministro Nunzia De Girolamo ne aveva fatto la priorità del suo incarico ed il premier Enrico Letta, con il vice premier Angelino Alfano, hanno condiviso quella impostazione, attribuendo al settore primario un ruolo strategico. Hanno così risolto il problema che Agrinsieme aveva posto fin dalla prima istituzione della tassa sugli immobili: cioè averla applicata su beni produttivi e in una misura insostenibile rispetto ai redditi di impresa del settore. Una denuncia tempestiva che ha trovato nei molti documenti prodotti in questi mesi ragioni evidenti. Ora il Governo sarà impegnato ad una revisione complessiva della tassazione immobiliare nel quadro della Legge di Stabilità: dal confronto necessario il settore si attende una linea coerente di valutazione delle proprie possibilità impositive per non ripercorrere quanto accaduto con l’Imu, tema oggi finalmente risolto, e con l’Ici che è stata fonte di forte sperequazione per la tassazione dei terreni agricoli.  

“Agrinsieme” è il Coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane (che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare).

IMU AGRICOLA, DE GIROLAMO: RISPETTATO IMPEGNO PRESO CON 10 MILIONI DI ELETTORI

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Abbiamo mantenuto un impegno preso con 10 milioni di italiani che hanno scelto Silvio Berlusconi. Considero quella di oggi una vittoria del Pdl, il mio partito, ma anche di tutti gli agricoltori italiani che potranno finalmente utilizzare queste risorse per investire nelle proprie attività”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, commenta l’abolizione dell’Imu sui terreni e i fabbricati rurali decisa nel corso del Consiglio dei Ministri che si è tenuto oggi. Il gettito 2012 dell’Imu agricola è stato di 692 milioni di euro, di cui 628 per i terreni e 64 per i fabbricati strumentali. L’Imu agricola è stata pagata da circa 3 milioni di contribuenti, di cui 600mila agricoltori professionali (aziende agricole). “Voglio ringraziare il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, e il Pd per aver accolto le nostre richieste sulla parte agricola dell’Imu. La decisione presa è un riconoscimento concreto dell’importanza del settore e la sua centralità per l’economia italiana. L’Imu agricola è stata una tassa doppiamente ingiusta – prosegue il Ministro De Girolamo - che ha colpito terreni e fabbricati, strumenti di lavoro indispensabili. Per questo mi sono impegnata fin da subito per liberare il settore da questa iniquità”. “Sono certa che questo provvedimento darà un importante impulso alla crescita del nostro agroalimentare, che costituisce una leva indispensabile per la ripresa dell’Italia. Il comparto ha saputo infatti tenere testa alla crisi e grazie al duro lavoro dei nostri imprenditori il Made in Italy, che è la vera forza del Paese, è sempre più apprezzato e amato nel resto del mondo. L’agroalimentare italiano continua a crescere e dobbiamo sostenere gli imprenditori che ogni giorno si rimboccano le maniche per ottenere questi risultati”. “Per costruire un solido percorso per un futuro migliore dobbiamo essere in grado di fare le scelte giuste. Quella di oggi è stata una scelta giusta. Ora dobbiamo andare avanti in questa direzione e per farlo serve il contributo di tutti”.

mercoledì 28 agosto 2013

AVIARIA: A MORDANO UN NUOVO FOCOLAIO

Fonte: Regione Emilia - Romagna  

L'abbattimento dei capi in giornata. Interventi preventivi a Portomaggiore. Preoccupazione anche per gli impatti occupazionali in regione. La vicepresidente Saliera scrive al Governo

Un nuovo focolaio di influenza aviaria a Mordano, sul confine tra le province di Bologna e Ravenna. Il virus è stato individuato a seguito dell’attuazione del Piano di controllo straordinario previsto dalla Regione in un allevamento di galline ovaiole, di proprietà Eurovo, gruppo titolare del primo focolaio di Ostellato (Fe) e dell’altro sito colpito a Mordano. L’accertamento del nuovo focolaio è avvenuto grazie alla stretta rete di sorveglianza sanitaria messa in campo dalla Regione e alla collaborazione delle imprese di settore, proprio per garantire il contenimento del'’infezione all'indomani della scoperta dell'arrivo del virus in regione. Dall'assessorato Politiche per la salute regionale riferiscono che "il diffondersi della malattia era prevedibile perché avvenuto nell'ambito della stessa azienda di produzione e a pochi chilometri dall'altro focolaio”. L'avvio delle operazioni di abbattimento dei circa 150 mila capi è previsto in giornata. La Regione, per fronteggiare il nuovo caso, ha già emanato un'ordinanza per l’attuazione delle misure straordinarie previste dalla normativa sanitaria europea e nazionale. Nel frattempo è giunta anche l’autorizzazione dal Ministero per procedere all’abbattimento preventivo di un allevamento di tacchini situato nelle vicinanze del focolaio di Portomaggiore e Ostellato. Gli animali (65 mila circa) risultano negativi al virus ma l’abbattimento preventivo ha lo scopo di diradare la popolazione avicola sensibile alla malattia, per arginare il diffondersi del virus. Prosegue intanto, in ottemperanza alle direttive assunte già la scorsa settimana, il monitoraggio degli allevamenti sotto il controllo dell’assessorato alle Politiche per la salute e il coordinamento di tutte le iniziative con gli assessorati all'Agricoltura e la vicepresidenza.  

La lettera al Governo

Oltre che sul piano della tutela sanitaria, la vicenda aviaria preoccupa anche per i risvolti occupazionali per chi opera nel settore. La vicepresidente della Regione Simonetta Saliera ha inviato una lettera al presidente del Consiglio Enrico Letta e ai ministri Lorenzin, De Girolamo, Zanonato e Giovannini, in cui esprime soddisfazione per la conferma da parte della Commissione europea delle misure adottate dall'Italia e dalla Regione per controllare i focolai di aviaria e in cui si augura una revisione dei provvedimenti ministeriali, allineandosi a quanto contenuto nella direttiva comunitaria. In conseguenza di ciò, la Regione chiede l’abrogazione dei vincoli restrittivi (che estendono a tutta l’Emilia-Romagna i vincoli di spostamento degli animali e di commercializzazione, con la sola eccezione delle carni e delle uova già imballate per il consumatore finale) sulle zone non interessate dai provvedimenti comunitari. Questo anche in considerazione del fatto che dal momento della conferma del primo focolaio è entrato in vigore un piano straordinario di controllo sugli allevamenti avicoli di tutto il territorio regionale in cui sono previste misure suppletive rispetto a quanto riportato dal piano di nazionale di controllo dell’influenza aviaria. “Se sul fronte sanitario la prospettiva di diffusione della malattia al di fuori della filiera produttiva della specifica impresa coinvolta si può sperare sia contenuta se non arginata - aggiunge Saliera - l’impatto sull’economia regionale, determinato dalle drastiche e corrette misure restrittive sanitarie adottate in fase di emergenza, si sta rivelando sempre più preoccupante”. Da qui la richiesta al Governo di un provvedimento straordinario a tutela degli occupati del settore avicolo regionale gravemente danneggiato dai casi di influenza aviaria. “La gravità della situazione, conclude Saliera - richiede un intervento urgente a tutela del lavoro così come avvenuto anche a fronte dell’emergenza sisma dell’anno scorso, per assicurare a questi lavoratori agricoli una copertura delle giornate non lavorate a causa dell’aviaria”. Un provvedimento analogo al decreto era già stato realizzato nel 2006 dal Ministero del Lavoro per l’allarme aviaria proprio per salvaguardare gli occupati del settore. Saliera scrive infine che la Regione Emilia-Romagna resta a disposizione per continuare la proficua collaborazione sino ad oggi instaurata con le strutture ministeriali e il Centro di referenza nazionale e per valutare eventuali misure di controllo suppletive ritenute utili a fornire garanzie all’intero sistema produttivo nazionale.

martedì 27 agosto 2013

A GIUGNO LE FAMIGLIE ITALIANE HANNO SPESO 1,4 MILIARDI DI EURO PER FRUTTA E VERDURA

Fonte: Ufficio Stampa Macfrut

Secondo l’Osservatorio dei Consumi ortofrutticoli delle famiglie italiane di MACFRUT, nel mese di giugno 2013 i nuclei familiari del Belpaese hanno speso oltre 1,4 miliardi di Euro per frutta, verdura fresche e ortaggi surgelati, pari a 742.020 tonnellate. Per l’esattezza, 781,3 milioni di Euro per verdura fresca, 635,2 per frutta fresca e 59,8 per ortaggi surgelati. E’ la maggior quantità di soldi spesi –mensilmente- rispetto ai mesi precedenti: si consideri che a maggio per la frutta fresca le famiglie spesero 509 milioni di Euro e ad aprile per la sola verdura (fresca) si toccò appena 616,5 milioni di Euro. «Queste sole cifre –spiega Domenico Scarpellini, Presidente di Macfrut- fanno comprendere la rilevanza dell’Osservatorio che, mensilmente, ci fornisce l’andamento dei consumi sia rispetto ai mesi precedenti che allo stesso periodo dell’anno prima. E’ uno strumento –prosegue Scarpellini- che abbiamo voluto condividere con espositori ed operatori e lo stiamo facendo da oltre un decennio, perché siamo consapevoli che una rassegna non deve essere solo vetrina e luogo di business, ma deve fornire elementi di conoscenza dei mercati e strumenti per affrontare le prospettive del settore». Per esempio, l’Osservatorio di Macfrut –redatto da GFK- permette di registrare che il mercato della frutta fresca presenta a giugno 2013 un calo nel numero delle famiglie acquirenti (su giugno 2012), pari al -3,3%, mentre il volume si riduce del 3,4%, e il valore rimane stabile. (NB - I dati annuali, verranno resi noti in occasione di Macfrut 2013, Cesena 25-27 settembre). L’Osservatorio contiene anche i dati sui canali di acquisto e si nota come anche a giugno prosegua l’ascesa dei Discount, la cui quota –per la frutta- cresce sia a volume (+2,4%), che a valore (+8,5%). Oppure con L’Osservatorio si possono notare le oscillazioni stagionali negli acquisti. Nel trimestre aprile-giugno le arance consumate dalle famiglie italiane sono calate da 86.200 tonnellate a meno di 40mila a giugno, con le mele che sono rimaste pressoché stabili (74.900 tons in aprile e 72.300 in giugno) come le fragole (da 18mila di aprile a 17.900 di giugno). Da considerare un incremento dell’acquisto di banane che a fronte delle 38.700 tons di aprile fanno registrare 45.700 tons in giugno. Per quanto riguarda l’andamento della verdura fresca, l’Osservatorio di Macfrut registra che a giugno 2013 si perde sia a volume (-2,2%), che valore (-0,8%), scende lievemente anche il numero delle famiglie acquirenti, -0,8%, sempre rispetto a maggio 2012. Nelle fonti o canali d’acquisto continua ad aumentare la quota del Discount, che cresce a due cifre sia a volume che a valore. Anche Iper+Super fanno segnare un segno più (+9,6% sia per volume che per valore), in calo, invece, la quota del Fruttivendolo, che fa segnare un -6,1% a volume e un -8,4% a valore. Ancora un paio di curiosità tratte dall’Osservatorio: nel trimestre aprile giugno 2013 le quantità di carciofi sono diminuite dalle 12.900 tonnellate di aprile alle 3.000 di giugno, mentre le patate sono rimaste stabili: 50.000 tons ad aprile e 49.300 a giugno, a differenza dei pomodori che sono passati dalle 64.400 tonnellate di maggio a 68.100 in giugno.

lunedì 26 agosto 2013

L’ASSESSORE REGIONALE DELL’EMILIA-ROMAGNA RABBONI VISITA IL DISTRETTO DEL POMODORO: “L’OI HA UN RUOLO FONDAMENTALE PER LA FILIERA” E NELLA DIFFICILE CAMPAGNA IN CORSO IL DISTRETTO INIZIA L’ATTIVITA’ DI VERIFICA COME ENTE TERZO

Fonte: Distretto del Pomodoro da Industria del Nord Italia



Serve un’integrazione sempre maggiore per sostenere la filiera del pomodoro da industria. E la strada per perseguirla è quella di una costante valorizzazione del ruolo dell’Organizzazione interprofessionale Distretto del Pomodoro da Industria del Nord Italia che, proprio nel corso della campagna 2013, ha iniziato a svolgere l’attività di verifica come ente terzo per un monitoraggio della corretta applicazione delle direttive tecniche stabilite all’interno della stessa filiera.

E’ questo il messaggio che ha accompagnato la giornata di incontro con il Distretto del Pomodoro del Nord Italia da parte dell’assessore regionale all’Agricoltura dell’Emilia Romagna Tiberio Rabboni che ha visitato due aziende di trasformazione del Piacentino: la Steriltom srl di Casaliggio  di Gragnano che trasforma 150mila tonnellate di pomodoro all’anno e la cooperativa ARP di Gariga di Podenzano che ne trasforma 195mila.

Rabboni: “La Regione crede in questo comparto e sta investendo”
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Una campagna che – come spiega il Distretto – è stata fortemente condizionata dal maltempo primaverile che ha fatto slittare i trapianti di un mese. Ora ci si prepara alla fase decisiva, nelle prossime settimane, visto che al momento attuale è stato raccolto soltanto all’incirca il 20% del pomodoro. Determinanti saranno le condizioni climatiche di settembre. .
Poi Rabboni si è rivolto ai rappresentanti della filiera. la Regione ha dimostrato di credere nella coltura del pomodoro stanziando, tramite i bandi di sviluppo rurale 25 milioni di euro per sostenere l’innovazione e la ricerca. Proprio per l’innovazione, tra l’altro, abbiamo ottenuto il finanziamento del progetto Life per analizzare azioni che possano adeguare la filiera al cambiamento climatico, mentre in stretta sinergia con il Distretto stiamo per autorizzare un progetto con il Centro Ricerche Produzioni Vegetali per ottenere varietà che siano sempre più produttive>.

Tanti i temi affrontati da Rabboni nel corso dell’incontro con i vertici di Steriltom e Arp, alla presenza di alcuni rappresentanti delle O.P. (Organizzazioni Produttori) Tra gli argomenti caldi quello dell’approvvigionamento dell’acqua.
<La Regione sta lavorando – ha aggiornato Rabboni – per stabilizzare la disponibilità irrigua in relazione ai fabbisogni della coltura del pomodoro. Per questo stiamo operando in tre direzioni che potrebbero far recuperare circa 200 milioni di metri cubi d’acqua. La prima è quella che porta ad un uso plurimo delle acque che già sono disponibili, la seconda intende favorire la realizzazione di invasi d’acqua tramite due azioni come lo stanziamento di 10 milioni di euro con i Psr per realizzare invasi interaziendali e la possibilità di creare invasi nelle cave di estrazione delle ghiaie. Terza strada è quella di rendere efficienti gli impianti e le reti irrigue. Per questo obiettivo ci sono 200milioni di euro, finanziati dal Ministero, per l’ammodernamento degli impianti di bonifica, un progetto regionale come Irrinet che già oggi consente un risparmio idrico del 20% e l’intenzione di favorire il ricorso all’uso delle nuove tecnologie irrigue>. Tra le questioni poste dalla Steriltom anche quella dell’uso dei sottoprodotti della trasformazione del pomodoro per la produzione di energia negli impianti a biogas.

Il ruolo fondamentale del Distretto
Rabboni ha poi speso parole di elogio per il Distretto: .
Un messaggio condiviso dal presidente del Distretto Pier Luigi Ferrari: . Anche Ferrari ha poi trattato il tema dell’acqua: .

Il nuovo ruolo del Distretto come ente terzo di controllo
A testimoniare l’importanza del ruolo del Distretto del Pomodoro da Industria del Nord Italia, dall’avvio della campagna 2013 l’Oi ha iniziato a svolgere l’attività di verifica come ente terzo per l’applicazione delle direttive tecniche come stabilito dal Contratto quadro d’area per la gestione del conferimento e delle modalità di determinazione delle caratteristiche qualitative della materia prima conferita negli stabilimenti.
Le verifiche sono eseguite, senza necessità di preavviso, direttamente nei centri di controllo di tutte le imprese di trasformazione, seguendo una check list predefinita. Si svolgono verifiche anche su segnalazione e si interviene su richiesta di una delle parti. L’organismo di controllo riferisce al Comitato di coordinamento dell’Oi le eventuali problematiche riscontrate per i conseguenti provvedimenti, senza citare la denominazione dell’impresa di trasformazione, in maniera da garantire trasparenza e imparzialità di valutazione.
A fine campagna verrà presentata una relazione sull’andamento delle verifiche e verranno forniti suggerimenti per il miglioramento della gestione della campagna successiva. Ad oggi sono state effettuate 15 visite in stabilimenti pari a circa la metà degli impianti presenti nel Nord Italia.
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sabato 24 agosto 2013

AVIARIA, PER SAPERNE DI PIÙ ATTIVA UNA PAGINA DI FAQ

Fonte: Regione Emilia - Romagna

 Disponibile sui siti istituzionali di Regione, Usl e Enti locali e negli URP le principali domande/risposte sul virus

Ci sono problemi a mangiare alimenti che contengono uova crude? Devo usare qualche precauzione per le galline del pollaio domestico? Ma se non ci sono pericoli di contagio, perché vengono sequestrate le uova? Queste sono solo alcune delle domande più frequenti che i cittadini, all’indomani della scoperta di focolai di influenza aviaria in allevamenti nel ferrarese e sul confine tra le province di Bologna e Ravenna, hanno posto agli operatori degli uffici informazione dei Comuni e delle Aziende sanitarie locali. Per rispondere a queste ed ad altre domande, la Regione Emilia-Romagna e le Aziende Usl di Imola e Ferrara hanno raccolto le domande più frequenti arrivate in questi giorni e reso disponibili le relative risposte. Sui siti internet della Regione (www. http://www.saluter.it/influenza-aviaria-le-domande-e-le-risposte-piu-frequenti), della Usl di Imola (http://www.ausl.imola.bo.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/6415), della Usl di Ferrara (www.ausl.fe.it/home-page/news/allegati-news/2013/aviaria-le-risposte-alle-molte-domande-dei-cittadini) e del Comune di Mordano ( http://mordano.provincia.bologna.it/index.php/influenza-aviaria/) sono disponibili, sotto forma di Faq, le informazioni più richieste, che saranno implementate nei prossimi giorni. Le stesse informazioni, su depliant, sono disponibili anche presso gli Uffici Relazioni con il Pubblico degli stessi Enti. Le autorità sanitarie precisano che per gli allevamenti avicoli rurali, ossia per chi possiede pollame (galline, anatre, oche e altri volatili) per consumo personale, non esistono pericoli che possano derivare dal consumo delle loro carni o uova. Le precauzioni da adottare sono quelle che occorrono per evitare il contatto con animali selvatici, adottando alcuni accorgimenti, come ad esempio evitare che nel recinto scorrano fossi o canali o vi siano stagni. Per quanto riguarda la prevenzione della diffusione del virus, la raccomandazione che viene fatta, se si sospetta che sia comparsa la malattia (ad esempio la morte improvvisa e contemporanea di diversi animali), è di contattare il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl di riferimento, che provvederà ad effettuare gli accertamenti del caso. I sanitari ribadiscono, ancora una volta, che non c’è nessun pericolo che possa derivare dal consumo di carni avicole e di uova, e che il ritiro di quest’ultime è stato disposto esclusivamente come misure di estrema cautela in quanto potenzialmente venute a contatto con il virus. L’eventuale contaminazione non è pericolosa per il consumatore, bensì per il possibile contatto delle uova o dei relativi scarti (gusci) con altri avicoli.

AVIARIA, NUOVO CASO DI CONTAGIO IN UN ALLEVAMENTO DI TACCHINI A PORTOMAGGIORE

Fonte: Regione Emilia - Romagna  

Il contagio a Portomaggiore (Fe). Scattate le misure di sicurezza. A breve inizieranno gli abbattimenti dei capi

La rete di protezione stesa dalle autorità sanitarie per prevenire la diffusione del virus dell’influenza aviaria ha evidenziato un nuovo focolaio di contagio da aviaria. Si tratta di un allevamento di 18 mila tacchini a Portomaggiore, nel ferrarese, nel quale si era verificata una mortalità anomala dei volatili. L’allevamento si trova non molto distante dal sito di Ostellato, il primo ad essere stato colpito dall’aviaria. Gli esami specialistici condotti dalla sezione di Forlì dell’Istituto zooprofilattico, confermati dal Centro nazionale di riferimento per l’influenza aviaria di Padova, sui campioni prelevati nell’allevamento, hanno confermato la presenza del virus del tipo H7. Per fronteggiare il nuovo caso, la Regione ha già emanato un’ordinanza per l’attuazione delle misure straordinarie previste in questi casi dalla normativa sanitaria europea e nazionale. Il provvedimento comprende, tra le altre, operazioni di abbattimento degli animali presenti nell’allevamento, che inizieranno al più presto. Per quanto riguarda la sicurezza alimentare, le autorità sanitarie confermano che non vi è alcun rischio per l’uomo derivante dal consumo di carni di tacchino. Per fare il punto della situazione si è svolto nel primo pomeriggio, in Regione, alla presenza del sottosegretario alla Presidenza Alfredo Bertelli e dell’assessore all’Agricoltura Tiberio Rabboni, un incontro con i rappresentanti delle associazioni del comparto avicolo. Accanto a una forte preoccupazione per le ricadute economiche ed occupazionali dell’epidemia, i presenti hanno tuttavia pienamente condiviso la scelta delle autorità competenti di adottare misure rigorose per isolare i focolai e garantire in questo modo, oltre alla sicurezza sanitaria, anche la più rapida ripresa della produzione.

giovedì 22 agosto 2013

INFLUENZA AVIARIA, NUOVO FOCOLAIO A MORDANO (BO)

Fonte: Regione Emilia - Romagna  

L'allevamento è collegato a quello di Ostellato. Già operative tutte le misure sanitarie per il contenimento del fenomeno 

Nuovo focolaio di influenza aviaria a Mordano, sul confine tra le province di Bologna e Ravenna. Il virus è stato individuato in un allevamento di galline ovaiole, di proprietà dello stesso Gruppo titolare del sito di Ostellato (Fe), nel quale il fenomeno si era presentato nei giorni scorsi. L’allevamento di Mordano, nel quale la conferma della presenza del virus del tipo H7 è stata fornita oggi dal Centro nazionale di referenza di Padova, è legato dal punto di vista produttivo e industriale al sito di Ostellato. L’accertamento del nuovo focolaio è avvenuto grazie alla stretta rete di sorveglianza sanitaria messa in campo dalla Regione e dalle autorità sanitarie, proprio per garantire il contenimento dell’infezione all’indomani della scoperta del virus nel sito di Ostellato. La Regione, per fronteggiare il nuovo caso di aviaria, ha già emanato un’ordinanza per l’attuazione delle misure straordinarie previste in questi casi dalla normativa sanitaria europea e nazionale. Previste, tra le altre misure, le operazioni di abbattimento dei quasi 500 mila esemplari presenti nell’allevamento. Prosegue intanto, in ottemperanza alle direttive assunte già la scorsa settimana, il monitoraggio degli allevamenti e la tutela della salute pubblica, sotto lo stretto coordinamento degli assessori regionali alle politiche per la salute, Carlo Lusenti, all'agricoltura, Tiberio Rabboni, e della vicepresidente della Regione Simonetta Saliera. Da parte delle Aziende Usl competenti e dai Servizi veterinari della Regione Emilia-Romagna sono state già predisposte tutte le azione utile a isolare il fenomeno. Questo sulla base dei protocolli operativi per la prevenzione della diffusione del virus che prevedono, tra l'altro, l’istituzione di zone di protezione e sorveglianza del territorio in cui risiede l'allevamento, il censimento di tutte le aziende e degli animali presenti, prelievi e accertamenti sierologici da parte dei veterinari, controlli straordinari su tutto il territorio regionale. Nei giorni scorsi l’Unità di crisi, riunita a Bologna per fare il punto della situazione, ha confermato che non vi è alcun rischio collegato al consumo di uova e carni avicole.

COLDIRETTI, AL VIA LA VENDEMMIA 2013 PREVISTI 42 MLN DI ETTOLITRI (+3%)

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Con la raccolta dei primi grappoli di uva bianca prende il via la raccolta nei vigneti italiani, con una previsione di aumento della produzione, destinata per il 40% a vini DOC. Italia secondo produttore mondiale di vino. A giorni prevista la raccolta anche nel ferrarese dei bianchi del Bosco Eliceo.

Con la premesse di un’ottima annata è iniziata la vendemmia in Italia con una produzione prevista attorno ai 42 milioni di ettolitri in aumento di circa il 3 per cento rispetto allo scorso anno, quando era iniziata quasi due settimane prima, anche se saranno decisive le prossime settimane. E’ quanto emerge dalle stime preliminari della Coldiretti in occasione del distacco del primo grappolo di uva del 2013 avvenuto nell’azienda agricola Castello di Cigognola (Pavia) nell’Oltrepo Pavese dove insieme alla Franciacorta (Brescia) si raccolgono le uve bianche destinate alla produzioni di spumanti che tradizionalmente sanciscono l’avvio delle vendemmia in Italia. Si inizia con le uve pinot e chardonnay in un percorso che - sottolinea la Coldiretti - proseguirà a settembre ed ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e che si concluderà quest'anno addirittura a novembre con le uve di Aglianico e Nebbiolo. In realtà, dopo anni, per itempi di vendemmia - spiega la Coldiretti - si è tornati alla normalità pereffetto dell’andamento climatico con temperature estive, non eccessivamente bollenti e con escursioni termiche, che hanno favorito una ottima maturazione delle uve. Le previsioni saranno progressivamente aggiornate perché molto dipenderà dalle prossime settimane in cui si inizierà a raccogliere tutte le altre uve ma se non ci saranno sconvolgimenti si prevede una buona qualità con la produzione che sarà destinata per oltre il 40 per cento – precisa la Coldiretti – ai 331 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 59 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola. La produzione di vini bianchi quest’anno - precisa la Coldiretti - dovrebbe superare leggermente quella dei rossi. Conl’inizio della vendemmia in Italia si attiva un motore economico che genera oltre 9 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino e che da occupazione a 1,2 milioni di persone. La vendemmia 2013 – ricorda la Coldiretti -coinvolgerà 650mila ettari di vigne e oltre 250mila aziende vitivinicole dove quest’anno rispetto al passato con la crisi si prevede la presenza di un maggior numero di italiani rispetto agli extracomunitari, come confermano le richieste di lavoro. La ricaduta occupazionale riguarda in realtà sia per le persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia per quelle impiegate in attività connesse e di servizio. Secondo una ricerca di Coldiretti, per ogni grappolo di uva raccolta si attivano ben diciotto settori di lavoro dall’industria di trasformazione al commercio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con trasporti, accessori, enoturismo, cosmetica, bioenergie, ecc. L’Italia con la vendemmia 2013 diventa - sostiene la Coldiretti - il secondo produttore mondiale di vino dopo la Francia in cui la produzione è stimata pari a 46 milioni di ettolitri in aumento del’11 per cento rispetto allo scorso anno. Al terzo posto tra i Paesi produttori si classifica la Spagna seguita dagli Stati Uniti e dalla Cina che è in forte crescita anche nei consumi. Sta infatti profondamento cambiando la geografia del vino nel mondo con i consumi degliitaliani che sono scesi nel 2012 al minimo storico dall’Unità d’Italia ad appena 22,6 milioni di ettolitri, rispetto ai 29 milioni di ettolitri bevuti negli Stati Uniti e ai 30,3 milioni di ettolitri della Francia che detiene il primato mondiale mentre in Cina sono stati versati ben 18 milioni di ettolitri. Nei primi sei mesi del 2013 i consumi delle famiglie italiane di vino e spumanti sono risultati in quantità in ulteriore calo del 2 per cento con il risultato che - conclude la Coldiretti - oltre la metà del fatturato che sarà realizzato dal vino della vendemmia 2013 sarà ottenuto dalle vendite realizzate sul mercato estero. Anche nei vigneti ferraresi a breve inizieranno le operazioni di raccolta e delle uve, si stima ai primi giorni di settembre, partendo sempre dalle varietà a bacca bianca (Sauvignon, Chardonnay, Trebbiano, Malvasia di Candia) e poi quelle rosse (Merlot, Uva d’Oro, ecc). A Ferrara le superfici a vigneto assommano a poco più di 620 ettari, in buona parte destinato all’utilizzo per autoconsumo, ma il continuo miglioramento delle tecniche colturali ed enologiche, stanno dando una personalità più definita e di valore anche ai vini DOC del Bosco Eliceo (prima di tutto il Fortana, nelle sue diverse declinazioni) che si stanno facendo conoscere ed apprezzare anche al di fuori dei confini ferraresi. La produzione dei “vini delle sabbie” DOC è consentita con uve provenienti dai comuni di Goro, Mesola, Lagosanto, Comacchio, Argenta e Codigoro, oltre che di Ravenna e Cervia, quindi all’interno del Parco del Delta del Po.

martedì 20 agosto 2013

ORDINANZA DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE SULL'INFLUENZA AVIARIA

Fonte: Provincia di Ferrara

A questo indirizzo è possibile visionare l'Ordinanza del presidente della Giunta della Regione Emilia - Romagna con le misure di contenimento dell'influenza aviaria sul territorio regionale:

www.agrestetv.it/documenti/Ordinanza_aviaria.pdf

AMBIENTE, CONFAGRICOLTURA AL MEETING DI RIMINI PRESENTA “ECOCLOUD”, LA RETE DELLE PRATICHE SOSTENIBILI

Fonte: Confagricoltura

IL PRESIDENTE GUIDI: “LE IMPRESE AGRICOLE IMPEGNATE IN UN VIRTUOSO PERCORSO DI RINNOVAMENTO CHE CONIUGA PRODUTTIVITÀ E SOSTENIBILITÀ.

 Al Meeting di Rimini Confagricoltura ha presentato “EcoCloud”, la rete delle pratiche sostenibili adottate dalle imprese agricole associate a Confagricoltura. L’iniziativa è stata illustrata dal presidente dell’Organizzazione Mario Guidi, nell’ambito di un apposito seminario. In concomitanza dell’incontro riminese, si è resa fruibile dal sito di Confagricoltura - www.confagricoltura.it - l’applicazione web nella quale sono raccolte, gestite e condivise le informazioni sulla sostenibilità. Il progetto EcoCloud, è stato avviato dall’Organizzazione imprenditoriale con il supporto di partner scientifici (Fondaca, Chiappe Revello) e tecnologici (New Vision). “Obiettivo del progetto di Confagricoltura – ha sottolineato il suo presidente - è quello di far conoscere i molteplici percorsi di sostenibilità già avviati dalle imprese agricole associate, favorendone la condivisione attraverso la rete confederale, e ponendo le basi per lo sviluppo di nuove iniziative. Costituisce il punto di partenza per una strategia di più ampio respiro dell’Organizzazione sulla responsabilità ambientale, sociale ed economica”. Nel Cloud agro-verde sono inserite le buone pratiche realizzate dalle aziende agricole negli ambiti: economici (ricadute sul territorio dell’attività imprenditoriale, filiere corte innovative come ad esempio gruppi di acquisto, vendita diretta on line, ecc.); ambientali(diminuzione emissioni, assorbimento CO2, risparmio di energia, uso/produzione di energie rinnovabili, uso dell’acqua, del suolo, riduzione prodotti fitosanitari e fertilizzanti, riduzione degli sprechi, biodiversità, processi innovativi in agricoltura biologica, ecc.); sociali (rapporti di lavoro, servizi diretti a categorie sociali svantaggiate, sicurezza sul lavoro, fattorie didattiche, ecc.). Sono comprese tutte le filiere agricole, con particolare riferimento ai comparti vitivinicolo, olivicolo, ortofrutticolo, cerealicolo, florovivaistico e zootecnico. E sono incluse tutte le esperienze di diversificazione produttiva con forme varie di pluriattività e multifunzionalità (agriturismo, vendita diretta dei prodotti agricoli, trasformazione aziendale degli stessi, chimica verde, produzione di energia rinnovabile). “Le nostre aziende – ha evidenziato Mario Guidi - hanno già avviato un virtuoso percorso di rinnovamento, anche in relazione alle sfide con cui si stanno misurando: aumentare la produzione ma, allo stesso tempo, puntare con determinazione verso la sostenibilità, con particolare riferimento alla tutela dell’ambiente, due impegni che solo apparentemente sono inconciliabili. Le imprese lo stanno dimostrando nei fatti, ottenendo maggiori raccolti su minori superfici, riducendo i quantitativi di acqua, di mezzi chimici e di energia utilizzati. Ma nello stesso tempo avendo cura del rapporto con i consumatori sui temi della qualità e della sicurezza dei prodotti agricoli, con gli operatori del settore, mantenendo elevati livelli di occupazione e dedicando molta attenzione alla sicurezza sul lavoro. Senza trascurare le ricadute positive sui territori con le loro iniziative nel sociale e nel campo culturale”. “Le imprese agricole – ha concluso il presidente di Confagricoltura - stanno costruendo un’agricoltura dinamica, innovativa e competitiva, che sa coniugare produttività e sostenibilità”.

lunedì 19 agosto 2013

FOCOLAIO AVIARIA, A BOLOGNA L'UNITÀ DI CRISI FA IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

Bologna - Sono in fase di completamento le operazioni di chiusura del focolaio di influenza aviaria riscontrato in un allevamento avicolo a Ostellato in provincia di Ferrara, l’unico confermato sul territorio nazionale. Il punto della situazione è stato fatto oggi a Bologna, presso la sede della Regione, nel corso di una riunione dell’Unità di crisi, cui hanno partecipato rappresentanti del Ministero della salute, della Regione Emilia-Romagna, delle Regioni, a particolare vocazione avicola Lombardia, Veneto e Umbria, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, dell’ IZS delle Venezie - Centro di Referenza nazionale per l’influenza aviaria - dei Carabinieri per la tutela della salute, con lo scopo di aggiornare e rafforzare le misure sanitarie in corso. All’incontro hanno preso parte anche la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Simonetta Saliera e il sindaco di Ostellato Andrea Marchi. “La Regione Emilia-Romagna - ha detto Saliera - continua nel suo impegno sul territorio di costante monitoraggio e di adozione di tutte le misure precauzionali necessarie a circoscrivere il focolaio e ad evitare danni ad altri allevamenti avicoli, secondo le indicazioni del Ministero della Salute e della Unione europea”. Anche se al momento tutti i controlli effettuati su altri allevamenti hanno dato esito negativo, l’Unità di crisi ha deciso a scopo precauzionale di estendere le zone sottoposte a controllo sanitario anche all’alto Ferrarese e al basso Polesine e di rafforzare la vigilanza veterinaria negli allevamenti nonché le misure di biosicurezza. E’ stato ribadito che verranno erogati gli indennizzi sulla base della normativa nazionale e comunitaria. Si conferma anche che non vi è alcun rischio collegato al consumo di uova e carni avicole. L’Unità di crisi resterà attiva per monitorare l’applicazione delle misure sanitarie concordate, valutare l’eventuale evoluzione della situazione epidemiologica e fornire alla cittadinanza un’informazione costante e tempestiva. Il ministro della salute Beatrice Lorenzin segue l’evolversi della situazione per assicurare ogni cura a protezione del patrimonio avicolo nazionale e una rapida valutazione per il ristoro dei danni subiti attraverso la corresponsione dei previsti indennizzi.
Info: Comune di Ostellato (www.comune.ostellato.fe.it), Azienda Usl di Ferrara (www.ausl.fe.it), Regione Emilia-Romagna (www.regione.emilia-romagna.it).

EMERGENZA UOMO. GUIDI (CONFAGRICOLTURA) AL MEETING DI RIMINI: “PRODURRE PIU’ CIBO CON MENO RISORSE NATURALI, MENO CHIMICA, ADATTANDOSI AI CAMBIAMENTI CLIMATICI, È LA NUOVA SFIDA DELL’AGRICOLTURA DEL FUTURO”

Fonte: Confagricoltura

“Negli anni ’60-70 c’è stata una rivoluzione verde che ha permesso di incrementare la produttività dell’agricoltura per soddisfare il bisogno di cibo degli abitanti del pianeta. Una rivoluzione sostanzialmente affidata alla chimica. Allora il pianeta era abitato da 3 miliardi di abitanti, ora sono 6 e saranno 9 miliardi nel 2050. Va avviata una nuova rivoluzione verde che tenga conto dell’esigenza di raddoppiare la produzione in poco meno di quarant’anni con minore superficie coltivabile, minore utilizzo di acqua, chimica ed energia, maggiore attenzione all’ecosistema. Per questo la sfida dell’agricoltura è duplice: coniugare l’incremento della produzione con l’aumento della sostenibilità ambientale”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi intervenendo a Rimini al seminario sul tema “Sostenere il futuro, tutela delle risorse e sviluppo economico” nell’ambito del XXXIV edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli. “Occorre produrre cibo – ha aggiunto Guidi - ma anche mangimi, fibre, biomassa e biomateriali secondo condizioni di competitività e sostenibilità, oltre tutto attenuando ed adattandosi ai cambiamenti climatici”. Ha quindi elencato le priorità: gestione dell’acqua, consumo del suolo, forestazione, diminuzione delle emissioni, tecniche e colture che favoriscono il maggior assorbimento della CO2, ulteriore sviluppo delle agro-energie ed efficienza energetica, prodotti fitosanitari. “È arrivato il momento di porre l’agricoltura al centro delle politiche di sviluppo nazionali, europee e globali – ha concluso il presidente di Confagricoltura -. Occorre un nuovo approccio verso un settore che non è residuale, ma centrale e vitale per il progresso e la crescita; che già produce nel rispetto dell’ambiente e dà occupazione”.

venerdì 16 agosto 2013

FOCOLAIO AVIARIA NEL FERRARESE, SETTE GIORNI PER LE OPERAZIONI DI ABBATTIMENTO

Fonte: Regione Emilia - Romagna  

Riunita stamattina l'unità di crisi regionale. Attive le disposizioni straordinarie urgenti previste dall'ordinanza emanata dalla Regione

Focolaio di aviaria in un allevamento di Ostellato (Fe): continua con regolarità l’abbattimento degli animali, la durata delle operazioni è ipotizzabile intorno ai sette giorni. Il personale dipendente addetto all'impianto e i loro familiari sono stati fin da subito sottoposti a sorveglianza sanitaria. Questa mattina nella sede del Comune di Ostellato si è riunita l’unità di crisi costituita per l'emergenza, presenti il sindaco Andrea Marchi, la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Simonetta Saliera, il direttore generale dell'Ausl di Ferrara Paolo Saltari e altri funzionari e tecnici della sanità pubblica. L'abbattimento viene svolto secondo le normative comunitarie in materia di protezione animale, alla presenza costante di veterinari ufficiali dell'Azienda Usl di Ferrara. Le carcasse animali e materiali potenzialmente infetti vengono distrutti presso una ditta specializzata in tale attività sita in Emilia Romagna e autorizzata dalla Regione. Secondo la vigente normativa l'azienda interessata, che non ha contatti con altri allevamenti rurali della zona, verrà indennizzata per i danni subiti in conseguenza del focolaio. Non esistendo evidenze di trasmissione del virus alle persone attraverso il consumo di uova e carne non sono state disposte restrizioni al consumo di alimenti.

COLDIRETTI, CONTA DEI DANNI NELLE CAMPAGNE DI FERRARA E COPPARO DOPO LE GRANDINATE DELLA VIGILIA DI FERRAGOSTO

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Ancora danni per molte aziende dal fortunale che nella mattinata del 14 agosto ad un mese esatto di tempo ha ripresentato il suo conto in termini di grandine, forte vento e moltissima pioggia in pochi minuti. Danni consistenti alle colture seminative in particolare nella zona tra Ferrara e Copparo. Ennesimo problema per la nostra provincia.

Ancora un violento passaggio di correnti calde e fredde sulle nostre pianure che hanno provocato un brusco cambiamento atmosferico che con forte vento e grandinate ha colpito Ferrara e dintorni, in particolare la zona tra le frazioni della zona est della città ed il copparese e roese. Ad un primo contatto – evidenzia Coldiretti Ferrara – le aree interessate dalla violenza del temporale sono in particolare Ruina e le altre frazioni di Ro, poi Tamara, Saletta, Copparo, e per il comune di Ferrara le frazioni di Francolino, Corlo, Fossadalbero, Sabbioni e Pescara. I danni sono stati causati dalla grandine (in alcuni casi della grandezza di uova), ma anche dal forte vento, che ha provocato anche danni a fabbricati (tetti, infissi, tunnel) ed ad alberature. Le colture più colpite sono il mais e la soia, oltre naturalmente a tutte quelle altre coltivazioni ancora in atto nei nostri campi ed in attesa di maturazione, dopo una già travagliata primavera che ha aveva in parte compromesso il normale ciclo produttivo, dai pomodori, alle zucche, alle altre orticole da pieno campo. Danni anche ai frutteti non coperti dalle reti antigrandine, in particolare a susine e pesche medio tardive. Rispetto ad un mese fa – conclude la nota dell’organizzazione agricola ferrarese – i danni sembrano essere in un ambito più definito e non a macchia di leopardo come allora, anche se per alcune aziende si tratta di una ripetizione della grandinata di metà luglio e dunque di danni su danni, con perdita pressochè totale della produzione in corso se non protetta da reti, che ovviamente vengono utilizzate solo per le colture di maggiore redditività visti i costi degli impianti e la difficoltà anche tecnica della realizzazione che necessita di palificazioni numerose come quelle già presenti nei frutteti. Impensabile fare lo stesso per le colture seminative, per le quali l’unica cosa da fare è una buona copertura assicurativa. Ed è propria alla propria compagnia assicurativa ed al consorzio fitosanitario di difesa che gli agricoltori prioritariamente devono rivolgersi per denunciare l’evento e mettere in moto le perizie per i risarcimenti. Qualora i danni si dovessero rivelare consistenti ed interessare una vasta area, sarà compito della Provincia attivare gli ulteriori interventi previsti dalla legge se ne ricorrono le condizioni, dato che in presenza di interventi per assicurare le colture, vengono meno le possibilità di attivare gli interventi ex post, ovvero contributi e prestiti agevolati. Nei prossimi giorni attraverso la raccolta delle segnalazioni anche presso i nostri uffici potremo indirizzare agli enti preposti le diverse situazioni ed avere un quadro preciso della gravità dell’evento.

FOCOLAIO AVIARIA IN ALLEVAMENTO DEL FERRARESE

Fonte: Regione Emilia - Romagna  

Colpito un allevamento in provincia di Ferarra. Ordinanza della Regione per l'attuazione delle immediate misure sanitarie

Colpito un allevamento di galline ovaiole dal virus dell’influenza aviaria. Le analisi sono state effettuate dal Centro nazionale di referenza di Padova. Si tratta di un ceppo ad alta virulenza del tipo H7. L’allevamento colpito composto da 128.000 galline si trova a Ostellato in provincia di Ferrara. L'azienda dal 13 agosto, quando si è manifestato il sospetto della malattia, è stata immediatamente isolata e sono state già predisposte da parte della Azienda USL di Ferrara e dai Servizi Veterinari della Regione Emilia- Romagna le operazioni di abbattimento sono iniziate giovedì 15 agosto. La Regione ha emanato un’ordinanza per l’attuazione di misure straordinarie previste dalla normativa sanitaria europea e nazionale per il contenimento dell’infezione, il monitoraggio degli allevamenti, per la tutela della salute pubblica, sotto lo stretto coordinamento dell’assessore alle politiche per la salute Carlo Lusenti, dell'assessore all'agricoltura Tiberio Rabboni e della vicepresidente Simonetta Saliera. Le misure volte alla prevenzione della diffusione del virus prevedono tra l'altro l’istituzione di zone di protezione e sorveglianza dell’area colpita, il censimento di tutte le aziende e degli animali presenti, prelievi e accertamenti sierologici da parte dei veterinari, controlli straordinari su tutto il territorio regionale e la sospensione di fiere e mercati di animali di specie vulnerabili.

martedì 13 agosto 2013

AL VIA LA CAMPAGNA BIETICOLO-SACCARIFERA DI COPROB

Fonte: Coprob  

Durerà più di 60 giorni e vedrà 3.600 aziende agricole emiliano-romagnole e venete conferire agli stabilimenti di Minerbio e Pontelongo oltre 1,4 milioni di tonnellate di bietole provenienti da più di 25.000 ettari per una produzione complessiva di circa 180.000 tonnellate di zucchero.

Bologna, 13 agosto 2013 – COPROB, l’unica cooperativa produttrice di zucchero 100% italiano, garantito da una filiera certificata, il 9 agosto ha avviato la campagna bieticolo saccarifera nello stabilimento di Minerbio (BO) e il 19 agosto inizierà la lavorazione a Pontelongo (PD). Nonostante le intense piogge primaverili che hanno ritardato le semine causando il posticipo della tradizionale apertura degli zuccherifici, COPROB si attende una qualità soddisfacente delle bietole stimando una produzione di oltre 1 milione e 400 mila tonnellate provenienti da un bacino di più di 25.000 ettari seminati in Emilia Romagna e in Veneto. I conferenti dell’attuale campagna, che durerà più di 60 giorni, saranno oltre 3.600 di cui circa 3.000 soci della cooperativa (nell’ultimo anno, la base sociale di COPROB è ulteriormente aumentata superando quota 5.700). “A dispetto dei forti ritardi delle semine ci attendiamo una produzione solo leggermente inferiore alla media – afferma il Direttore Agricolo, Marco Marani – e, nonostante il clima degli ultimi giorni, pensiamo che la produttività possa raggiungere livelli soddisfacenti per i nostri agricoltori”.

LA POLIZIA PROVINCIALE DENUNCIA PER FURTO DUE ROMENI CHE HANNO RUBATO GASOLIO AGRICOLO

Fonte: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

Due cittadini romeni sono stati denunciati dalla Polizia provinciale per aver rubato 50 litri di nafta agricola ad un coltivatore del Mezzano e nelle settimane scorse altri tre connazionali sono stati raggiunti da analoga segnalazione dagli agenti del Castello Estense, perché stavano sottraendo delle casse di pomodoro da un campo di coltivazione. Verso le 22 di alcuni giorni fa, una pattuglia del Corpo diretto dal comandante Claudio Castagnoli si è insospettita dai movimenti di un furgone Fiat Ducato, che percorreva più volte lo stesso tragitto fermandosi frequentemente e senza usare le frecce. Le soste avvenivano sempre in corrispondenza degli accessi ai terreni agricoli ai margini della carreggiata. Dopo un’inversione di marcia, tra l’altro proibita in quel tratto stradale, la pattuglia decideva di fermarlo. Oltre alla sanzione per la violazione del Codice della strada, nel vano posteriore i due agenti notavano quattro taniche in plastica da 25 litri, due delle quali completamente piene di gasolio agricolo, ed un innaffiatore con residui dello stesso carburante, di cui i due romeni non sapevano giustificare il possesso. Infatti la nafta agricola può essere acquistata solo dagli agricoltori regolarmente scritti nell'anagrafe delle aziende agricole. È quindi scattato il sequestro del materiale. L’informativa passata il giorno successivo ad alcune stazioni dei Carabinieri della zona, ha spinto un agricoltore a sporgere denuncia per il furto di 50 litri di gasolio agricolo, poi presentata anche alla Polizia provinciale, la quale accertato il furto ha denunciato i due romeni all’autorità giudiziaria per il reato commesso. “Ringrazio i colleghi per l’impegno profuso – dice il comandate Claudio Castagnoli – unitamente agli uomini della Guardia di Finanza che, grazie alla loro insostituibile professionalità, ci hanno illuminato su una materia complessa come quella legata al carburante ad uso agricolo ed alle norme che ne regolano acquisto ed uso esclusivi. Lo stesso ringraziamento prosegue Castagnoli - porgo ai Carabinieri, per la costante collaborazione tesa al rispetto delle regole ed alla tutela delle persone oneste”.

lunedì 12 agosto 2013

FAUNA SELVATICA E AGRICOLTURA - RABBONI RISPONDE ALLA COLDIRETTI DI FORLÌ-CESENA E RIMINI: NON SIAMO DI FRONTE A UN PROBLEMA GENERALE, MA A UNA SERIE DI PROBLEMI PUNTUALI. LA REGIONE PRONTA A FARE LA SUA PARTE, GLI STRUMENTI PER AGIRE CI SONO TUTTI.

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione 

"La Regione condivide la denuncia della Coldiretti ed è pronta a fare la sua parte. Cinghiali ed altri ungulati non possono pregiudicare l'attività agricola e forestale. Se questo succede vuol dire che la gestione venatoria non funziona bene e che chi ha responsabilità non le esercita correttamente.” L’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni risponde con queste parole alle dichiarazioni di Filippo Tramonti e Giuseppe Salvioli, presidenti della Coldiretti provinciale di Forlì-Cesena e Rimini, a proposito dei danni provocati dalla fauna selvatica all’agricoltura. “Gli strumenti per agire oggi ci sono tutti – spiega Rabboni - due anni fa Regione ed ISPRA hanno raggiunto un'intesa che consente alle Province e agli ATC di far prelevare ai cacciatori tutti gli ungulati necessari per ridurne in modo duraturo la densità e mettere così in sicurezza le attivita agricole. Lo scorso anno l'Assemblea legislativa regionale ha approvato una norma (la carta regionale delle vocazioni faunistiche) che specifica per i singoli territori le nuove densità massime compatibili ed impone a Province ed ATC di conformarsi. I regolamenti consentono poi di prelevare il cinghiale per buona parte dell'anno, con le modalita della caccia di selezione o del prelievo in controllo. Queste nuove possibilita di intervento hanno fatto si che in molte parti della regione i danni provocati da caprioli e da cinghiale si siano ridotti notevolmente. Purtroppo non ovunque. Nel 2012 si e' assistito ad un aumento dei danni da cinghiale soprattutto a Forlì-Cesena e a Bologna. L'analisi di dettaglio ha evidenziato che i danni si verificano sempre nelle stesse località; il che ci dice che non siamo difronte a un problema generale, ma ad una serie di problemi puntuali, riconducibili a precise responsabilità e a comportamenti inadeguati. Ecco il punto. A ciascuno il suo. Noi siamo pronti a fare la nostra parte e a sederci ad un tavolo con Provincia, Atc, Aree protette, Aziende faunistico venatorie, associazioni agricole ed altri per decidere insieme come utilizzare subito al meglio le nuove possibilità di riduzione duratura degli ungulati e dei danni da essi provocati."

COLDIRETTI, CONFERME DAL D.L. FARE PER SALVARE FIORI E ORTAGGI IN SERRA

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Bene anche le semplificazioni sulla vendita diretta, ok a risorse per agricoltori professionali.

Il taglio dell’accisa sul gasolio salva dall’estinzione un settore da primato del Made in Italy in Europa con oltre 30mila serre posizionate in tutta Italia che producono fiori e piante ornamentali e ortaggi. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentarepositivamente il via libera definitivo della Camera al “decreto fare” che contiene disposizioni per il rilancio economico del Paese, tra le quali ci sono anche le agevolazioni per chi coltiva in serra. Il provvedimento darà un significativo respiro ad un settore particolarmente toccato dalla crisi – rileva la Coldiretti – nel sottolineare che sul piano politico è decisamente positiva la conferma di orientare le poche risorse disponibili a soggetti professionali che lavorano e vivono di agricoltura, che l’Italia sta anche sostenendo anche a livello comunitario. L’esenzione dell’accisa sul gasolio è fondamentale - spiega la Coldiretti - per la competitività delle imprese italiane che si devono confrontare sul mercato con partner comunitari per iquali il costo dell’energia è inferiore e dove vengono erogate agevolazioni per abbattere il costo delle fonti energetiche, per non parlare dei paesi extracomunitari favoriti da un clima più caldo, che praticano dumping sociale e che spesso utilizzano pratiche di coltivazione bandite dall’Unione Europea. La nuova norma - sottolinea la Coldiretti – prevede che “l’accisa sul gasolio per il riscaldamento delle coltivazioni sotto serra, cui attualmente si applica la stessa accisa prevista per tutti i prodotti petroliferi destinati agli usi agricoli, pari al 22 per cento dell'accisa ordinaria, viene ridotta a 25 euro per mille litri, a condizione che i richiedenti siano serricoltori per i quali l’attività imprenditoriale agricola costituisce l’esclusivo o comunque il prevalente fattore produttivo, cioè coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, iscritti nella relativa gestione previdenziale ed assistenziale. La disposizione intende dare una risposta concreta alla perdita di competitività del settore florovivaistico ed orticolo a causa da un lato, del venir meno delle disposizioni che prevedevano l’esenzione dall’accisa per il gasolio destinato alle serre e, dall’altro, dai continui aumenti dei prezzi dei carburanti con un aggravio dei costi di produzione insostenibili. Il livello di imposizione agevolato sarà applicato sul gasolio per la serricoltura a condizione che le imprese beneficiarie si obblighino a ridurne il consumo, dando così un fattivo contributo al raggiungimento di una maggiore tutela ambientale. La Coldiretti valuta positivamente anche le norme, introdotte dal decreto, volte ad agevolare la filiera corta e che consentono agli imprenditori agricoli di vendere direttamente i loro prodotti e organizzare il consumo sul posto per i clienti, senza ulteriori autorizzazioni, utilizzando i propri locali e arredi aziendali. Una semplificazione – conclude la Coldiretti - che agevola il rapporto diretto fra agricoltori e consumatori consentendo di effettuare la vendita diretta in occasioni di sagre e fiere senza necessita di comunicarlo preventivamente al Comune interessato e di avviare la vendita diretta mediante commercio elettronico contestualmente all'invio della comunicazione.

sabato 10 agosto 2013

AGRINSIEME INCONTRA STEFANO CALDERONI

Fonte: Agrinsieme

Il coordinamento di Cia, Confagricoltura e Alleanza cooperative agroalimentari ha portato all’attenzione dell’assessore provinciale dell’Agricoltura alcune problematiche del settore

Agrinsieme, il coordinamento ferrarese di Cia, Confagricoltura e Alleanza cooperative agroalimentari ha incontrato l’assessore all’Agricoltura Stefano Calderoni per sollecitare l’azione dell’amministrazione provinciale su alcune importanti questioni legate al territorio agricolo ferrarese. Cinque i punti principali portati all’attenzione dell’assessore che riguardano il lavoro degli imprenditori e la loro capacità produttiva e commerciale. Sul tavolo la Direttiva Nitrati che coinvolge pesantemente la provincia di Ferrara considerata area vulnerabile, nonostante una ricerca dell’Università di Ferrara metta in risalto, invece, l’azione di abbattimento del carico azotato nelle acque svolto dall’attività agricola. Agrinsieme ha chiesto all’assessore di intervenire, a diversi livelli, per: sensibilizzare verso la modifica della zonizzazione, considerando anche la differenza dei terreni nelle diverse aree del ferrarese; condividere con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale i risultati della ricerca per migliorare la definizione delle zone vulnerabili ai nitrati. In discussione anche l’Uso sostenibile dei fitofarmaci e le Misure di conservazione per le zone vincolate e protette (SIC/ZPS). Agrinsieme ha precisato che gli agricoltori sono in prima linea nella difesa e protezione del territorio ma dovrebbero essere maggiormente coinvolti nella definizione dei disciplinari di lotta integrata e dei modelli previsionali della Regione. E’ stato inoltre chiesto alla Provincia di non limitare troppo i trattamenti nelle zone “tampone” perché gli agricoltori dispongono già di strumenti tecnici per evitare l’inquinamento dell’ambiente acquatico. Altro nodo da sciogliere quello del divieto di utilizzo del Dicloropropene che riguarda una vasta zona del basso ferrarese. Sono stati chiesti interventi di sensibilizzazione al problema a livello regionale con l’obiettivo di arrivare ad una deroga per l’uso del principio attivo. Il coordinamento di Agrinsieme ha poi portato all’attenzione alcuni problemi riscontrati sul territorio a causa dei danni da fauna selvatica, proponendo soluzioni per contenere alcune specie come corvi, gazze, cormorani che danneggiano le colture. Nel corso dell’incontro si è parlato anche di Reti d’impresa, dell’esigenza di sensibilizzare le imprese ferraresi nel “fare rete” per uscire da una logica “individualistica” e affrontare con più forza le difficoltà di produzione e commercializzazione dei prodotti. L’Assessore provinciale, apprezzando lo sforzo del coordinamento di Agrinsieme nell’esporre le proposte come interlocutore unico, ha condiviso con i rappresentanti le molte azioni che la Provincia sta mettendo in campo direttamente sui diversi temi e problemi del settore, spiegando poi che fertilizzazione, irrigazione e difesa sono oggetto di azioni tecniche e divulgative importanti. Si è reso inoltre assolutamente disponibile per riportare al più presto all’Assessore regionale Tiberio Rabboni le questioni di sua competenza.

venerdì 9 agosto 2013

AGROALIMENTARE, DE GIROLAMO: AUMENTO EXPORT DATO POSITIVO, ORA ABOLIRE IMU, SEMPLIFICARE LE NORME E AVANTI CON LOTTA A ILLEGALITA’

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“L'aumento del 7 per cento delle esportazioni nel primo semestre conferma che l'agroalimentare è la carta vincente per l'Italia per uscire dalla recessione. Il merito è esclusivamente dei nostri agricoltori e delle nostre imprese. Compito del Ministero è accompagnare e sostenere questa crescita anche nei prossimi mesi con tre manovre strategiche: conferma dell'abolizione dell'Imu per i terreni agricoli e per i fabbricati rurali per consentire agli agricoltori di utilizzare quel reddito per investimenti; una semplificazione normativa non più rinviabile; una lotta più incisiva all'illegalità, soprattutto contro l’‘italian sounding’ e le altre pratiche commerciali scorrette che arrecano enormi danni alle nostre produzioni”. Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, commentando i dati Istat diffusi oggi. “Auspico – ha aggiunto il Ministro – la collaborazione di tutte le forze politiche affinché questo treno sempre più in corsa non venga fermato. Sono soddisfatta per l’approvazione, oggi in via definitiva, da parte della Camera dei Deputati del Decreto del fare. Il provvedimento, sul quale Governo e Parlamento hanno lavorato in ottima sinergia, contiene numerose e importanti misure per la semplificazione e la modernizzazione per il settore agricolo. Tra queste l’estensione alle aziende agricole e della pesca delle misure previste per le micro, le piccole e medie imprese, per accedere a finanziamenti e ai contributi a tasso agevolato per l'acquisto di beni strumentali; l’imposizione fiscale agevolata per il gasolio utilizzato per il riscaldamento delle serre; l’entrata del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali nella cabina di regia istituita per l'attuazione dell'agenda digitale italiana”. “Il Governo – ha aggiunto il Ministro – s'impegni ad adottare provvedimenti di qualità ma anche tempestivi perché mai come in questo settore i risultati dipendono anche dalla velocità d'azione. L'Italia – ha concluso il Ministro De Girolamo – deve rivolgere un sincero grazie agli agricoltori onesti che, oggi più che mai, onorano la bandiera e il lavoro di tutti e che non meritano che il Governo adesso faccia un passo indietro sulla questione dell’Imu”.

AGEA, IL GENERALE DELLA GDF MAINOLFI NOMINATO COMMISSARIO

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

La Presidenza del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, ha nominato il Generale della Guardia di Finanza, Giovanni Mainolfi, Commissario di Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura.

giovedì 8 agosto 2013

PARTNERSHIP TRA ENEL GREEN POWER E COPROB PER UNA NUOVA CENTRALE A BIOMASSE A FINALE EMILIA

Fonte: Enel Green Power e Coprob  

Con la riconversione dell’ex zuccherificio finalese sarà realizzata una centrale di produzione di energia elettrica da 12,5 MWe alimentata da biomasse di origine agricola

Roma, 8 agosto 2013 – Enel Green Power, società leader mondiale nelle fonti rinnovabili, e COPROB, primo produttore bieticolo saccarifero nazionale assistito dall’advisor finanziario Valore e Capitale Srl - società specializzata in investment banking nel settore delle energie rinnovabili - hanno sottoscritto un contratto di partnership e si avviano a realizzare a Finale Emilia (MO) una centrale di produzione di energia elettrica da 12,5 MWe alimentata da biomasse di origine agricola, attraverso l’acquisizione da parte di Enel Green Power del 70% di Domus Energia, società appartenente al Gruppo COPROB, ora denominata Enel Green Power Finale Emilia. Enel Green Power prosegue così nella sua strategia di crescita in Italia nel settore delle biomasse e, nel contempo, il Gruppo COPROB perfeziona il complesso processo di ristrutturazione e riconversione degli zuccherifici chiusi nel 2006 per effetto della riforma europea del mercato dello zucchero. Le competenze industriali nel settore delle energie rinnovabili di Enel Green Power unite alla credibilità di COPROB circa l’approvvigionamento della materia prima agricola sono ulteriore garanzia di efficienza e produttività dell’impianto, a tutto vantaggio dello sviluppo del territorio modenese e nel pieno rispetto degli obiettivi nazionali in materia di fonti rinnovabili. “Il Gruppo COPROB è orgoglioso di completare il progetto di riconversione dell’ex zuccherificio di Finale Emilia” - afferma Claudio Gallerani Presidente di COPROB - “progetto per cui ci siamo a lungo impegnati. Un percorso amministrativo e imprenditoriale articolato che ha visto un intenso dialogo con le Istituzioni nazionali e locali, con i cittadini, ma anche con i soci della Cooperativa che si preparano a coltivare 3.000 ettari di sorgo da fibra - coltura che si inserisce nelle pratiche di rotazione agronomica - con cui, unitamente ai sottoprodotti di altre lavorazioni agricole quali paglia, stocchi e potature, verrà approvvigionata negli anni a venire questa centrale.” “Il closing di questo accordo, che prevede un investimento di oltre 60 milioni di Euro, testimonia la volontà di Enel Green Power di sviluppare la biomassa a filiera corta, punto di incontro tra mondo agricolo e mondo energetico” - ha detto Francesco Starace, Amministratore delegato e Direttore generale di EGP. “Promuovere le biomasse locali significa valorizzare il territorio intorno all’impianto e incrementare l’indotto, sia incoraggiando le coltivazioni energeticamente più utili, sia sfruttando al meglio i residui di attività produttive preesistenti.” COPROB ha condotto in prima persona e con proprie esclusive risorse una sperimentazione quadriennale, su oltre 500 ettari, per la coltivazione del sorgo da fibra, sperimentazione che ha dato risultati positivi ed ha permesso di selezionare le varietà più idonee al fine di garantire una produzione di elevato interesse. Nel contempo sono state sviluppate le migliori tecnologie di raccolta con la costruzione di attrezzature specifiche in collaborazione con il CRA/ING (Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura - Unità di ricerca per l'Ingegneria agraria) e le migliori aziende del settore. I risultati ottenuti sono stati riconosciuti anche dalle Associazioni agricole territoriali Copagri, CIA e Confagricoltura che lo scorso 6 marzo hanno sottoscritto un accordo di filiera indicante i criteri per una remunerazione agricola stabile e continuativa nel tempo, oltre a garantire una migliore rotazione agronomica, facilitando l’applicazione delle normative previste dalla nuova PAC. “La centrale da 12,5 MWe di Finale Emilia” - conclude Gallerani - “si aggiunge alle altre diversificazioni che COPROB sta sviluppando attraverso gli impianti a biogas già avviati, dalla fine dello scorso anno, a Pontelongo (Padova), Minerbio (Bologna) e sempre a Finale Emilia, ove si trasformano per l'80% prodotti derivati dalla lavorazione delle barbabietole da zucchero e alla centrale gemella che sarà insediata a Porto Viro (Rovigo)”. Nel rispetto delle autorizzazioni ottenute dal Gruppo COPROB, la Centrale di Finale Emilia entrerà in esercizio entro il 2015.

QUOTE LATTE, CONFAGRICOLTURA E CIA: NON PRIVILEGIARE 650 SOGGETTI CHE HANNO OPERATO A DISPETTO DELLE REGOLE

Fonte: Confagricoltura

La proposta avanzata dagli assessori all’Agricoltura di Lombardia, Veneto e Piemonte di rivedere la normativa in materia di quote latte, riducendo l’entità del prelievo mensile in caso di ‘fuori quota’, lascia fortemente perplessi gli allevatori di Confagricoltura e Cia, che trovano inaccettabile usare la situazione di crisi economico-finanziaria generalizzata come scusa per continuare a tutelare situazioni di illegalità. “L’iniziativa degli Assessori - è il secco commento di Confagricoltura e Cia - è intempestiva e inopportuna. La deroga prevista dalla legge del 2009, infatti, serviva per agevolare il progressivo riequilibrio tra quote assegnate e produzione. Intempestiva perché, in quel preciso momento storico e non più attuale, veniva prevista una nuova assegnazione di quote ai produttori. Inopportuna in quanto chiaramente indirizzata a una precisa categoria di allevatori. Sono solo 650 che hanno operato, sinora, a dispetto delle norme, non hanno colto le opportunità di regolarizzare le loro posizioni con le rateizzazioni e che oggi, magari anche a causa della revoca delle quote aggiuntive loro assegnate, rischiano di ‘splafonare’ e di vedersi imporre nuovi oneri finanziari relativi alle trattenute mensili.” “I problemi di liquidità degli agricoltori -proseguono Confagricoltura e Cia- vanno affrontati con provvedimenti generali che facilitino l’accesso al credito. Certamente non possono essere risolti cambiando le regole per la gestione delle quote. Questa partita è già costata tanto, troppo, all’Erario, con un esborso complessivo che la Corte dei Conti valuta in 4,4 miliardi di euro”. “Pur comprendendo le ragioni di chi intende interpretare la spinta delle imprese a produrre -concludono Confagricoltura e Cia- non possiamo sostenere un intervento che penalizzerebbe, ancora una volta, gli allevatori che hanno operato rispettando le regole comunitarie ed il regime delle quote, provocando così, a loro danno, inaccettabili distorsioni di concorrenza”.

mercoledì 7 agosto 2013

ACQUACOLTURA, API (CONFAGRICOLTURA): LA PRODUZIONE DI PESCE D’ALLEVAMENTO SUPERA QUELLA DELLA CARNE ROSSA

Fonte: Confagricoltura

 “L'acquacoltura è sulla cresta dell'onda, con la produzione di pesce di allevamento che ha superato, nel mondo, quella di carne bovina: 66 milioni di tonnellate di pesce, contro 63 milioni di tonnellate di carne rossa. Le prospettive per gli allevatori ittici sono buone. Le ‘fish farm’ sono cresciute, a livello globale, sei volte negli ultimi venti anni. Entro il 2015 si consumerà più pesce d'allevamento che pescato”. Ne dà notizia l’Api, l’associazione che riunisce i piscicoltori di Confagricoltura sulla base dei dati diffusi da un rapporto dell'Earth Policy Institute e uno studio dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Per l’Api è questo il miglior riconoscimento dell’importanza dell’acquacoltura all’interno del settore agroalimentare. “In Italia questa è tra le attività più vitali del settore primario – sottolineano i piscicoltori di Confagricoltura – nonostante ciò non si è sviluppata quanto avrebbe dovuto, malgrado le ottime caratteristiche del nostro prodotto nazionale che, dal punto di vista nutrizionale, ha qualità paragonabili e, in molti casi, addirittura superiori a quelle del prodotto selvatico, perché contiene elevati quantitativi di elementi nutritivi, come gli acidi grassi e gli omega 3, ottimi per la salute umana”. Il settore, oggi, sfiora 525milioni di euro di giro d’affari, la filiera occupa 15.000 addetti, produce 195.000 tonnellate tra pesci e molluschi, distribuiti in ottocento siti produttivi concentrati per il 60% al nord, il 18% al centro e il 22% al sud. Il primato, tra i pesci, spetta alla trota, che con 38.000 tonnellate ha raggiunto un valore di 138.000 euro, seguita dall’orata e dalla spigola, con circa 20.000 tonnellate, pari a 133.400 euro. I piscicoltori italiani sono impegnati da sempre per garantire ai consumatori prodotti di altissima qualità, sani e nutrienti, fondamentali anche nelle diete dei più piccoli e a prezzi decisamente accessibili. Per i piscicoltori di Confagricoltura è giunto il momento di attribuire all’acquacoltura il suo rilievo all’interno del settore agroalimentare. Gli appuntamenti più urgenti sono la riforma della politica comune della pesca e la revisione dell’Organizzazione comune di mercato (OCM) del settore. “Fondamentale – ricorda l’Api – è anche la definizione dei nuovi strumenti di sostegno 2014/2020 del Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura (FEAMP). E’ urgente avviare, a livello nazionale, le procedure attuative e definire gli obiettivi strategici per gli allevamenti ittici italiani”.

LA POLIZIA PROVINCIALE SANZIONA PESCATORE DI FRODO AD OSTELLATO

Fonte: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

La Polizia provinciale ha sanzionato un pescatore di frodo, di origine albanese ma con documenti italiani, che ha collocato dei tramagli, e cioè reti da cattura massiva, nel canale Circondariale di Ostellato. La pattuglia, verso l’una e trenta del mattino, dopo essersi resa conto della posa delle reti in acqua, si è appostata per alcune ore in attesa del pescatore di frodo. Una volta giunto, l’uomo ha provveduto al recupero delle reti con l'ausilio di un gommone e alla cattura del pesce rimasto intrappolato. Osservata a debita distanza con un binocolo notturno, la persona è stata fermata nei pressi della propria automobile parcheggiata sotto l'argine del canale, al momento del rientro attorno alle 4,30. La pattuglia della Polizia provinciale ha quindi provveduto al sequestro delle reti, lunghe complessivamente 400 metri e del gommone della lunghezza di tre metri, oltre all’immediata liberazione del pesce catturato, consistente in circa 2 quintali di carpe di grosse dimensioni. Al pescatore di frodo è stata elevata anche una sanzione amministrativa di 460 euro. “Grazie all’impegno, professionalità e dedizione dei colleghi – commenta il comandate Claudio Castagnoli – è stata messa a segno con successo un’altra azione nell’ambito della costante e complessa attività di contrasto al bracconaggio sulla pesca”.

lunedì 5 agosto 2013

LAVORO. GIOVANI DI CONFAGRICOLTURA: “GLI AGRICOLTORI SI FORMANO IN AUSTRALIA E STATI UNITI”

Fonte: Confagricoltura

“L’internazionalizzazione dell’agricoltura è diventata una scelta obbligata per le nostre imprese e passa anche attraverso una esperienza di stage all’estero”. Ne è convinto il presidente dei giovani di Confagricoltura Raffaele Maria Maiorano che propone di passare da tre mesi a un anno negli Usa o in Australia. I programmi sono riservati a chi parla un buon inglese, ha meno di 29 anni, è studente ed ha un’esperienza pratica del settore. In Australia c’è l’opportunità di svolgere lo stage in aziende di seminativi, allevamenti di bestiame e piantagioni di banane. Per i viticoltori c’è la possibilità di un tirocinio come operatore di cantina (cellarhand), assistente di laboratorio, o svolgere entrambe le mansioni, accrescendo così, anche praticamente le precedenti conoscenze individuali. Si può partire da gennaio a marzo a seconda dell’area in cui si svolgerà lo stage, che dura generalmente tre mesi. Le Regioni interessate sono tantissime. Per partecipare è fondamentale parlare inglese, avere un titolo in Enologia e Viticoltura o, almeno, aver completato una vendemmia. Per gli Usa l’offerta è vastissima. “Bisogna avere almeno 20 anni – precisano i giovani di Confagricoltura - parlare correntemente l’inglese ed avere due anni di esperienza nel settore richiesto”. Dalle campagne ‘coast to coast’ di raccolta su macchinari John Deere ad allevamenti suini da riproduzione (Illinois). C’è l’opportunità di formarsi sulla costruzione e manutenzione di campi da golf (Washington), ma è possibile impegnarsi nella ricerca applicata sugli alberi da frutto (Washington), o sul grano di qualità destinato all’industria (Oregon). Da agosto a dicembre si può anche compiere uno stage in una azienda vitivinicola, ad esempio, nella valle di Willamette dell’Oregon e della valle di Yakima, Washington dove si producono alcuni dei Pinot nero, Merlot e Riesling migliori del mondo. Il programma con l’US Forest Service, per collaborare al censimento nazionale delle risorse forestali americane (Washington, Oregon, California) è ambizioso. Così come quelli di educazione ambientale nella catena delle Cascades del Nord (Washington), o apprendere la gestione del suolo pubblico dalle tecniche forestali dell’US, nella pianificazione e vendita di legname (Washington). Negli Usa il periodo va da 3 a 18 mesi e si può unire l’esperienza “in campo” con quella nel “campus”, frequentando un trimestre in una Università. Info:anga@confagricoltura.it.

sabato 3 agosto 2013

VINO, DALLA REGIONE 3,8 MILIONI DI EURO PER MACCHINARI E ATTREZZATURE, MA ANCHE PUNTI VENDITA E SITI DI E-COMMERCE. DOMANDE ENTRO L'11 OTTOBRE.

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione  

L'assessore Rabboni: "Un impegno che continua a sostegno di un settore in forte crescita".

In arrivo nuove risorse per Lambrusco, Pignoletto e per gli altri vini tipici dell’Emilia-Romagna, che continuano a incontrare importanti successi sui mercati internazionali. Si tratta di 3 milioni 800 mila euro stanziati dalla Regione e destinati alle aziende vitivinicole, sia che si tratti di imprese agroindustriali che agricole di base, che svolgono attività di trasformazione e commercializzazione. Il bando per presentare le domande scade l’11 ottobre e i contributi sono rivolti sia all’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature, che alla realizzazione di punti vendita diretta o siti di e-commerce. “Vola l’export di vino emiliano-romagnolo che nel 2012 ha toccato il +15%, a conferma di un trend in atto ormai da diversi anni, merito di un’indubbia crescita qualitativa, ma anche di strategie commerciali più efficaci - spiega l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – la Regione continua a lavorare in questa direzione, a fianco dei produttori, per sostenere la competitività del settore”. Dal 2007 a oggi le risorse pubbliche (europee, statali e regionali) per il settore vitivinicolo sono state superiori in Emilia-Romagna a 190 milioni di euro e sono andate al rinnovo dei vigneti, alla modernizzazione delle cantine e alla promozione sui mercati esteri. Il nuovo bando è rivolto a piccole, medie ma anche a microimprese (dunque con meno di 10 dipendenti e un fatturato inferiore ai 2 milioni di euro ) i cui investimenti ricadono nei territori dei comuni non colpiti dal sisma del maggio 2012 e prevede aiuti che vanno dal 20 al 40% della spesa ammissibile. Nell’assegnazione dei contributi verrà data priorità ai vini biologici, Docg, Doc e Igt e al possesso di certificazioni di qualità del processo produttivo. Tra i titoli prioritari anche le ricadute occupazionali dell’intervento. Nei prossimi mesi uscirà specifico avviso pubblico destinato ai territori dei comuni colpiti dal sisma del maggio 2012. Le domande vanno presentate utilizzando il sistema operativo e la modulistica presenti sul sito di Agrea. Info: http://agrea.regione.emilia-romagna.it/ http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/

venerdì 2 agosto 2013

DALL'OI PERA DELL'EMILIA ROMAGNA ARRIVANO LE PRIME VALUTAZIONI SULLA PROSSIMA CAMPAGNA

Fonte: Cso - Centro Servizi Ortofrutticoli  

Produzioni di ottima qualita' e buoni calibri, in crescita rispetto all'anno scorso ma sotto la media del quadriennio 2008-2011.

 La produzione delle pere in Emilia Romagna ha evidenziato nelle ultime due campagne livelli produttivi eccezionali: il 2012 infatti sarà ricordato come l’anno dalle produzioni più basse, pari a poco oltre le 400.000 tonnellate, mentre al contrario il 2011 è stata la stagione in cui si è raggiunto il record produttivo per la regione pari a poco meno di 645.000 tonnellate. Le previsioni produttive per il 2013 elaborate a metà/fine luglio indicano una crescita produttiva rispetto al deficitario 2012, pari al +20%. Parallelamente i quantitativi attesi per questa stagione si pongono notevolmente al di sotto dell’anno 2011 (-24%). Il livello dell’offerta stimata per il 2013 appare comunque al di sotto della media del quadriennio 2008-2011 (-7%). A questi dati si è giunti anche valutando l’andamento delle superfici produttive che rispetto a qualche anno fa sono in calo più o meno significativo per tutte le varietà, con l’unica eccezione dell’Abate fetel. Se il confronto viene fatto con lo scorso anno l’Abate denota una lieve crescita, pari al +1% degli impianti in piena produzione; sono stimati invece cali che variano dal -10% della Decana, al -9% per Conference , al -4% per William, fino al -2% per Kaiser. Nel confronto con un maggiore arco temporale è chiaro che i cali in termini di superfici diventano più importanti, soprattutto per quanto riguarda la Conference che rispetto alla media 2008-2011 vede diminuire il potenziale produttivo del 26%, così come Decana che invece si colloca sul -29%. Da sottolineare anche la diminuzione degli impianti in piena produzione di William, che sempre rispetto alla media del periodo 2008-2011, registrano un - 12% Relativamente alle altre regioni, si stima un aumento della produzione in Veneto dove l’offerta 2013 potrebbe posizionarsi sul +3% rispetto al 2012, ma inferiore al 2011 di quasi 20 punti percentuali. A livello nazionale la produzione italiana è prevista su poco oltre le 740.000 tonnellate, +14% sul deficitario 2012 e -21% sull’abbondante stagione 2011 e -8% sulla media del periodo 2008-2011. Al momento la qualità del prodotto si presenta buona, con pezzature nettamente migliori rispetto all’anno passato, caratteristiche che associate ad una produzione nella norma dovrebbe agevolare la valorizzazione delle pere.

AREE TERREMOTATE: IN ARRIVO DUE BANDI PER LE IMPRESE AGRICOLE

Fonte: Settore Ambiente e Agricoltura - Provincia di Ferrara

Tra qualche giorno sarà possibile per le aziende agricole dei territori di Ferrara, Bologna, Modena e Reggio Emilia, colpiti dal Sisma del 21 e 29 maggio 2012, presentare una domanda sulla Misura 121 del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2007/2013, per l’ammodernamento delle aziende. Lo stesso potrà essere fatto dalle imprese PMI del settore agroalimentare dedite alla lavorazione, commercializzazione e trasformazione dei prodotti della nostra regione, facendo richiesta sulla Misura 123 del PSR “Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli. Le aziende potranno anche chiedere il trasferimento di eventuali domande già presentate, ma non finanziate, su altri bandi chiusi nel 2013. Questa operazione ha lo scopo di contribuire alla ripresa economica di un’area così duramente colpita, dando tra l’altro la priorità alle imprese che hanno subito danni. Ricordiamo infine che a settembre partirà un bando sempre riservato alle aziende agricole e precisamente con la Misura 126: “Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da Calamità Naturali”, attraverso il quale si potrà sostenere il consolidamento dei prefabbricati di servizio all’agricoltura e all’ agroindustria, non danneggiati dal sisma, ma che necessitano di operazioni (piastre- staffe tiranti- legatura strutturale ecc.) di adeguamento ai più elevati indici di sicurezza oggi prescritti, così come accaduto con finanziamenti INAIL riservati agli altri settori produttivi. Anche se si tratta di Bandi regionali, l’istruttoria delle istanze sarà eseguita, come di consueto, dal Servizio Agricoltura della Provincia (Viale Cavour n. 143-Ferrara – Agr. Alberto Sisti tel. 0532 299741 ) che può essere contattato per informazioni in merito.

ORTOFRUTTA, AGRINSIEME: POSITIVO L’ACCORDO INTERPROFESSIONALE KIWI 2013-2014

Fonte: Agrinsieme

Roma, 2 agosto 2013 – Agrinsieme - il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari - riconfermando la necessità di seguire una strategia di sviluppo per l’agricoltura che favorisca gli accordi di filiera e auspicando una sempre maggiore valorizzazione della produzione nazionale di qualità, esprime un parere favorevole sull’Accordo interprofessionale per il Kiwi ratificato oggi dal Consiglio di Amministrazione di Ortofrutta Italia, l’organismo interprofessionale del comparto ortofrutticolo nazionale. Agrinsieme ricorda che l’Accordo, relativo alla campagna di commercializzazione 2013-2014, era stato precedentemente discusso ed approvato in sede di Comitato di prodotto kiwi lo scorso 23 luglio. L’obiettivo del miglioramento qualitativo del sistema kiwi nazionale verrà raggiunto – fa presente Agrinsieme - attraverso una serie di strumenti, che vanno dalla fissazione dei calendari di raccolta e commercializzazione, all’incremento del grado Brix oltre ad un’adeguata durezza dei frutti.  

Agrinsieme è il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari, che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare.

MARTINA: MINISTRO DE GIROLAMO HA FIRMATO DECRETO PER LO STATO DI CALAMITÀ IN LOMBARDIA, EMILIA ROMAGNA E TOSCANA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“È stata firmata dal Ministro De Girolamo la dichiarazione dello stato di eccezionale avversità atmosferica relativa agli eventi calamitosi che si sono verificati nei mesi scorsi in Lombardia, Emilia Romagna e Toscana. Si tratta di un atto fondamentale per poter aiutare gli agricoltori colpiti dal maltempo, che potranno così accedere ai contributi del Fondo di solidarietà nazionale. Sono sicuro che le imprese colpite dal maltempo sapranno utilizzare le risorse al meglio per poter ricominciare quanto prima a lavorare, contribuendo ancora al successo dell’agroalimentare regionale e nazionale”. Così il Sottosegretario alle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, in merito alla dichiarazione di eccezionale avversità atmosferica firmata dal Ministro De Girolamo per le Regioni Lombardia, Emilia Romagna e Toscana. Le Regioni potranno così accedere ai contributi previsti dal Fondo di solidarietà nazionale, da destinare al ripristino delle infrastrutture pubbliche, delle strutture aziendali e alla ricostituzione delle scorte eventualmente compromesse o distrutte. La predetta dichiarazione dà luogo alla sospensione dei contributi previdenziali e a rimborsi in favore delle aziende agricole danneggiate, nei limiti previsti dalla dotazione di bilancio nazionale, cui possono concorrere le singole Regioni con ulteriori stanziamenti, ove disponibili o attivando anche i fondi comunitari previsti dai Programmi di sviluppo rurale, nel cui contesto è prevista un'apposita misura, denominata 'Ripristino del potenziale produttivo danneggiato da calamità naturali'. Le domande di intervento potranno essere presentate alle autorità indicate dalla stessa Regione entro il termine perentorio di quarantacinque giorni dalla data di pubblicazione del decreto di declaratoria nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

giovedì 1 agosto 2013

COLDIRETTI: IMPRESA PESCA, OK ALL’ETICHETTA ITALIANA, SERVE OBBLIGO ORIGINE E CHIARA RICONOSCIBILITA’ PER I CONSUMATORI

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Per Coldiretti Impresapesca è positiva l’introduzione dell’indicazione “prodotto italiano” anche per il pesce, ma occorre andare avanti con l’obbligo dell’indicazione dell’origine evidente e chiara per i consumatori che rischiano di acquistare un pesce per un altro o prodotto straniero di incerta provenienza e specie.

Il via libera all’indicazione “prodotto italiano” per il pesce tricolore è un provvedimento positivo, ma ora occorre compiere il passo successivo, rendendo obbligatoria l’etichettatura d’origine, per garantire piena trasparenza rispetto al rischio di ritrovarsi nel piatto prodotto straniero congelato, tanto più elevato dopo l’avvio del fermo biologico. E’ quanto afferma Coldiretti Impresapesca nel commentare l’adozione del decreto, firmato dal ministro delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo, che dà la possibilità per i soggetti che effettuano la vendita al dettaglio e la somministrazione di prodotti della pesca di inserire la dicitura “prodotto italiano” - o altra indicazione relativa all'origine italiana - nelle informazioni fornite per iscritto al consumatore. Attualmente - ricorda Coldiretti Impresapesca – la leggesull’etichettatura prevede la sola indicazione della zona di pesca. Il pesce italiano, ad esempio, fa parte della cosiddetta “zona Fao 37”, che contraddistingue il prodotto del Mediterraneo. Una indicazione sicuramente di non immediata comprensione che apre le porte comunque alla possibilità di ritrovarsi nel piatto prodotto straniero, che è tanto più forte nella ristorazione, dove spesso vengono spacciati per tricolori prodotti che arrivano in realtà dall’estero. Le vongole - spiega Coldiretti Impresa-Pesca - possono anche provenire dalla Turchia, mentre i gamberetti, che rappresentano quasi la metà del pesce importato in Italia, sono spesso targati Cina, Argentina o Vietnam, ma anche il pangasio dal fiume Mekong venduto come cernia, l’halibut atlantico al posto delle sogliole o lo squalo smeriglio venduto come pesce spada. In questi ultimi casi siamo nel vero e proprio campo delle truffe di rilevanza penale. Ben venga un aiuto in più per smascherare il 72% di prodotto ittico consumato in Italia e proveniente dall’estero, la cui identità difficilmente emerge. Da qui la richiesta di Coldiretti Impresapesca di estendere l’obbligo dell’etichetta d’origine, già vigente per il prodotto che si acquista nelle pescherie o direttamente dagli imprenditori, anche ai menu della ristorazione.